Italia Nostra

Data: 29 Dicembre 2011

Ancona, misure insufficienti senza limiti al porto

Il sindaco di Ancona, in base alle direttive regionali, ha emanato l’ordinanza per limitare l’inquinamento atmosferico in città e pertanto da oggi tutti staremo un po’ più al freddo, alcune abitudini cambieranno, niente pizze al forno a legna e niente incontri all’aperto nei dehor, caminetti spenti nelle case e freddo sui posti di lavoro. Come già rilevato da alcuni commentatori, tutte queste misure, alcune condivisibili altre meno, non avranno l’effetto di ridurre di molto l’inquinamento in città che come è noto a tutti, tranne che alla Regione Marche ed al suo assessore all’ambiente(?), è dovuto in larga parte ai veicoli commerciali adibiti al trasporto merci ed alle autovetture dirette, in transito o provenienti dal porto.

La responsabilità della situazione di Ancona, prima città inquinata di Italia secondo lo studio Euromobility, è della Regione Marche che all’articolo 13 della delibera di giunta n. 1610 del 25.11.2011 non pone alcun limite al passaggio dei veicoli da e per il porto di Ancona se non un modesto divieto ai soli veicoli commerciali pre euro e senza FAP (più vecchi di 20 anni).

Ci immaginiamo la soddisfazione degli abitanti di Torrette che da oggi staranno un po’ più al freddo, senza pizza, senza caminetto ma davanti alle finestre di casa potranno continuare ad apprezzare l’inquinamento provocato da migliaia di camion per lo più esteri, così come gli abitanti del centro cittadino che, per di più, avranno anche l’olezzo dei fumi dei traghetti per lo più greci.

In compenso nessuno amministratore parla di trasferimento su rotaia dei TIR o di blocco della circolazione portuale quando vengono superati i limiti. QUALCUNO CI GUADAGNA E BENE DA QUESTE ATTIVITA’, I COSTI LI PAGANO I CITTADINI. Per valutare questi costi Italia Nostra appoggia in pieno la richiesta della Federazione Oncologica delle Marche per la istituzione del Registro Regionale dei Tumori come strumento per valutare l’incidenza di tale patologia che riconosce, spesso, origine ambientale e quindi per poter fare prevenzione.

E’ un’altra vergogna regionale che esso non sia stato ancora istituito.

Ancona, 29 dicembre 2011                                       IL CONSIGLIO DIRETTIVO

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