Italia Nostra

Data: 26 Giugno 2012

Piccoli golpe estivi in Regione Toscana

È molto inquietante quello che sta accadendo in Regione Toscana: il Presidente Enrico Rossi, con decreto del 15 giugno, toglie all’Assessorato all’Ambiente e riserva a se stesso le competenze su VIA (valutazione d’impatto ambientale) e VAS (valutazione ambientale strategica), peraltro senza alcuna motivazione.

È inquietante perché avviene all’indomani delle dichiarazioni dello stesso Presidente sull’assoluta necessità di procedere con le “grandi opere” infrastrutturali che interessano massicciamente la Regione, a partire dal nefasto progetto di sottoattraversamento fiorentino di TAV. Non vorremmo che quella dichiarata necessità comportasse lo svuotamento degli strumenti di controllo e valutazione dei progetti, fra cui appunto la VIA e la VAS. Nello stesso momento voci fondate e sempre più insistenti parlano dell’avvenuta rimozione del Responsabile del Settore regionale competente per la VIA, per destinarlo ad altro incarico. Forse perché applicando le leggi e quegli strumenti di controllo e valutazione, costituiva un “ostacolo” agli appetiti cementizi? Non sarà perché, ad esempio, con un atto esemplare, basato su pareri tecnici di ARPAT e Ministero, il Settore VIA ha dato parere negativo all’utilizzo alla miniera di Santa Barbara del materiale scavato dalla talpa (Monnalisa) classificato come rifiuto? Questa classificazione rende impossibile l’inizio dello scavo delle gallerie fiorentine, dimostrando la falsità delle dichiarazioni di tutti quelli che vogliono questo progetto ad ogni costo (dall’AD delle ferrovie Mauro Moretti, all’ex ministro delle infrastrutture Altero Matteoli, all’ex assessore regionale e attuale responsabile del PD per le infrastrutture e consigliere del Fondo F2i Riccardo Conti, fino al presidente regionale).

Purtroppo i fatti denunciati, privi di alcuna motivazione, autorizzano domande inquietanti, a cui chiediamo una risposta. Si tratta di un atto gravissimo che non ha precedenti e che coinvolge un settore tanto delicato proprio in un momento in cui non solo per TAV, ma per le più grandi opere infrastrutturali della Toscana, sono in scadenza le autorizzazioni. Davanti a serie e circostanziate difficoltà la soluzione del presidente Rossi appare fortemente antidemocratica e assai opaca; possiamo definire questi atti come un piccolo golpe che svela l’arrogante bisogno dei fautori del tunnel di non fermarsi davanti a nulla.

L’associazione Italia Nostra e il Comitato NoTunnelTav sperano in un sussulto di orgoglio del Consiglio Regionale perché fermi questo vergognoso tentativo di annullare ogni controllo democratico e amministrativo.

“La Repubblica ed. Firenze” del 27.06.2012

“Il Tirreno” del 29.06.2012

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