Le campagne

Data: 2 Luglio 2014

Audizione in Senato: le Associazioni contro l’eolico selvaggio

Audizione Decreto Spalma Incentivi Commissioni riunite 10ª e 13ª del Senato: le Associazioni Ambientaliste contro eolico selvaggio presentano un documento congiunto

 

Marco Parini, Italia Nostra: provvedimento giusto, inevitabile ma insufficiente, occorre tassare alla fonte le super rendite degli speculatori per finanziare l’efficientamento energetico ed evitare di fissare obiettivi vincolanti nel rapporto tra energia da FER e consumi per il 2030

Rosa Filippini, Amici della Terra: il Governo per la prima volta riconosce almeno la gigantesca speculazione legata agli incentivi che è stata operata strumentalizzando l’ambiente; subito stop del MISE alle nuove aste sulle FER elettriche intermittenti

 

Roma 2 Luglio 2014 – Italia Nostra e gli Amici della Terra hanno preso parte all’audizione presso le Commissioni 10^ e 13^ del Senato sul Decreto “Spalma Incentivi” presentandoun documento congiunto sottoscritto anche da Lipu, Mountain Wilderness Italia, Altura, Movimento Azzurro, Comitato per la Bellezza, Comitato Nazionale del Paesaggio e Associazione Italiana per la Wilderness.

Con il Decreto legge 91 del 24 giugno sulla competitività il Governo interviene per diminuire la spesa annua per gli incentivi agli impianti industriali da fonti rinnovabili elettriche, diluendola su un arco di tempo di 24 anziché 20 anni. Per il momento si è scelto di intervenire nel fotovoltaico, settore che da solo costa 6,7 miliardi all’anno alle bollette degli italiani. Non si penalizzano giustamente, sottolineano le Associazioni firmatarie, i pannelli fotovoltaici sui tetti delle abitazioni o delle fabbriche, ma piuttosto le scandalose  rendite pubbliche garantite alle distese di fotovoltaico speculativo sui campi, di potenza superiore ai 200 kW, ovvero, come ha chiarito anche il Ministro Guidi, il 60 % degli incentivi concentrati  nelle mani del  4% degli “investitori”.Tutti impianti industriali, sorti soprattutto per accaparrarsi gli incentivi e oltre tutto, deserti da operai.

Il provvedimento – precisaMarco Parini, Presidente di Italia Nostra –  era atteso da almeno un paio d’anni ma la sua emanazione è stata sempre ritardata dalla fortissima pressione e attività di lobby, esercitata dalle Associazioni che rappresentano il suddetto esiguo 4% di “investitori” che, ovviamente, non intende mollare il 60% dei 6,7 miliardi annui”.

L’intervento governativo dunque, è coraggioso e ,soprattutto, non più rinviabile a fronte dei dati annuali della relazione dell’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas (AEEG): viene confermata, infatti, la previsione che il tetto di spesa per incentivi annui di 12,5 miliardi, previsto per il 2020,  verrà toccato già quest’anno; si ribadisce che l’aumento del prezzo delle bollette elettriche, nonostante l’aumento dell’offerta di energia elettrica da fonti rinnovabili, è imputabile agli “oneri parafiscali”, cioè, per la massima parte, agli incentivi alle rinnovabili stesse. Ma soprattutto si evidenzia  che la presenza di tanti impianti non programmabili FER fotovoltaici ed eolici, oltre a stravolgere il mercato all’ingrosso dell’energia elettrica, provoca problemi di dispacciamento e di gestione delle reti, “a rischio di nuove inefficienze e di possibili criticità per la stessa sicurezza del sistema”. Un bollettino di guerra  che ha reso inevitabile  intervenire per salvare il salvabile.

“Noi siamo critici sul provvedimento – prosegue ancora Marco Parini – pensiamo che sia insufficiente in termini quantitativi (il Governo prevede ottimisticamente risparmi annui nell’ordine delle centinaia di milioni, che saranno presto annullati dal nuovo capacity payment reso necessario per sussidiare gli impianti a combustibile fossile improduttivi ma necessari a fornire un back up ai troppi impianti FER non programmabili); è stranamente limitato al fotovoltaico, mentre tutti sappiamo che le rendite assicurate all’eolico sono anch’esse spropositate, concentrate nelle mani di pochi  beneficiari e, a seguire le cronache giudiziarie, monopolizzate dalla criminalità organizzata in molte aree del paese. Siamo convinti che lo strumento più efficace e più equo da adottare sia la tassazione alla fonte di queste enormi rendite.”

Il gettito fiscale conseguente (di un ordine di grandezza superiore a quello previsto dal “decreto spalma-rinnovabili”, che è una semplice puntura di spillo per la grande speculazione) dovrebbe essere utilizzato per finanziare l’efficientamento energetico del Paese, la riduzione degli sprechi (in Italia si perde annualmente sulle reti elettriche una quantità di energia equivalente a quella prodotta da tutti i 20 GW – ed oltre – di potenza fotovoltaica ed eolica installata a costi sanguinosi negli ultimi anni), il telelavoro, i trasporti pubblici, il mini geotermico, la produzione di “energia verde” nel settore del riscaldamento e del raffreddamento, in quello dei trasporti e così via.  I risultati in termini di risparmio e di efficienza sarebbero enormi, ma ancora maggiore sarebbero quelli che si potrebbero ottenere se i nostri ricercatori venissero messi nelle condizioni di studiare metodi veramente alternativi all’uso dei combustibili fossili e per la riduzione delle emissioni di gas climalteranti.

“Tuttavia è importante – precisano  Carlo Alberto Pinelli, Presidente Mountain Wilderness Italia ed Enzo Cripezzi della LIPU –  che il Governo e il Parlamento con questo provvedimento,  per la prima volta, riconoscano almeno la gigantesca speculazione che è stata operata strumentalizzando l’ambiente che invece è stato gravemente danneggiato, nella gran parte dei casi”.

“Solo per gli incentivi agli impianti di FER elettriche realizzati soprattutto negli ultimi 5-6 anni – aggiunge Rosa Filippini, Presidente Amici della Terra – sono stati impegnati quasi 230 miliardi, euro più euro meno, che già stiamo pagando e che dovrà pagare la prossima generazione: il 15% del PIL italiano corrente per produrre – forse – il 20% del fabbisogno elettrico nazionale. La tassazione alla fonte di queste rendite potrebbe  essere utilizzata  per promuovere l’efficienza energetica rafforzando il meccanismo dei certificati bianchi per le  imprese. Invece, il decreto attuale, così timido nel diluire le rendite del fotovoltaico, penalizza addirittura gli interventi di efficienza come la cogenerazione ad alto rendimento proprio nel settore industriale”

 

In conclusione del Documento le Associazioni firmatarie pongono due quesiti importanti:

 

1 – il Ministero dello Sviluppo Economico vuole davvero organizzare altre aste per i prossimi anni, distribuendo nuovi incentivi alle altre rinnovabili elettriche intermittenti con una mano mentre l’altra prova disperatamente a tagliare quelli già in essere?

2 – il Governo italiano vuole veramente fissare volontariamente nuovi e sempre maggiori obiettivi vincolanti nel rapporto tra energia da FER e consumi per il 2030, fornendo così la scusa alla grande speculazione nazionale ed internazionale per pretendere altri enormi sussidi… solo “perchè ce lo chiede l’Europa”?

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Leggi il documento presentato: Decreto ‘spalmaincentivi’: un primo passo ancora insufficiente per correggere le speculazioni”

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http://247.libero.it/focus/29626138/0/ambientalisti-uniti-contro-fotovoltaico-ed-eolico-selvaggi/

http://corrierenazionale.it/sostenibilita/news-2014-07-02-14-19-00-ambientalisti_uniti_contro_fotovoltaico_ed_eolico_selvaggi-40112/

http://www.primapress.it/index.php?option=com_k2&view=item&id=15502:spalma-incentivi-italia-nostra-e-amici-della-terra-al-senato-contro-eolico-selvaggio

http://www.formiche.net/2014/07/02/il-decreto-guidi-spalma-incentivi-visto-dalle-associazioni-ambientaliste/

 

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