Il Piano Regionale dei Rifiuti, recentemente approvato, conferma e sancisce la forte ingerenza di potenti interessi industriali in questo settore, che si manifestano nella stessa elaborazione degli strumenti di pianificazione. La Regione rinuncia incredibilmente ad archiviare la tecnologia dell’incenerimento come strategia di smaltimento (denominata in modo fuorviante “termovalorizzazione”), con norme sufficientemente vaghe per aprire le porte della co-combustione di rifiuti negli impianti esistenti, a partire da Enel Cerano e dalla Colacem, e dopo aver autorizzato due inceneritori (Amiu e Massafra, oggetto di procedure di infrazione UE) proprio in un’area ad alto rischio ambientale come Taranto! Il fatto che la stessa Regione punti sulla conversione degli impianti di biostabilizzazione esistenti per la promozione del compostaggio (Cavallino, Poggiardo e Ugento) è una ulteriore prova di quanto affermato. Scelta solo apparentemente razionale, ma che in realtà, a prescindere dalle difficoltà tecnologiche, conferma l’accentramento di interessi nelle mani di pochi operatori (sempre i soliti), che riceverebbero ulteriori contributi pubblici, pubblicizzando i costi e privatizzando i profitti… (continua a leggere il documento)
Italia Nostra
Documento di Italia Nostra Sud Salento sul compostaggio
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