Italia Nostra

Data: 4 Settembre 2014

Molto apprezzata la passeggiata dalle Fonti S. Francesco da Paola a Fonte Fallera

È riuscita molto bene, nonostante la forte pioggia prima della partenza, la passeggiata di domenica scorsa alla scoperta delle fonti storiche fermane. All’iniziativa organizzata da Italia Nostra hanno partecipato oltre 30 persone, che hanno apprezzato l’itinerario proposto alla scoperta delle fonti monumentali, pubbliche e private, di cui la città è ricca, e che vanno recuperate. In particolare quelle di San Francesco da Paola, sulla via principale di ingresso a Fermo, ma anche fonte Fallera, il cui intervento a cura del Comune sta partendo proprio in questi giorni. Quattro le tappe effettuate: la fonte San Francesco da Paola presso “lu sfumucu”, il ninfeo di palazzo Morroni e fonte Nova vicino Porta Sant’Antonio, fonte Fallera al Tirassegno.

Grazie all’architetto Prisco Riccardo Vita, autore di una specifica tesi di laurea sul tema, i visitatori hanno potuto conoscere la storia, la composizione e la funzione di ognuna di queste opere, un patrimonio prezioso della città. Inoltre Massimo Spagnoli, consigliere di Italia Nostra e responsabile del gruppo speleo cavità artificiali, ha spiegato in dettaglio, con la solita passione e notevole competenza, tutte le parti ipogee di tali manufatti (cunicoli). Un viaggio di sensibilizzazione per far conoscere alla popolazione i beni nascosti e abbandonati di Fermo, che da troppo tempo versano in stato di degrado.

Le fonti di San Francesco da Paola vennero realizzate presumibilmente intorno al 1320. La costruzione, nei pressi della quale avevano luogo le esecuzioni capitali, a pianta rettangolare, è aperta da archi retti da pilastri. La zona era conosciuta con l’appellativo “lu sfumucu”, perché durante le epidemie tutti quelli che entravano in città dovevano essere sottoposti alla quarantena per la disinfestazione. La fonte, come tutte quelle fuori dalle mura fermane, era utilizzata, oltre che per prendere acqua, per lavare i panni o, anche, per far abbeverare gli animali. Il ninfeo nel cortile di palazzo Morroni è costituito da un lavatoio con tre archi dietro il quale è sistemata una vasca in cui si riversava l’acqua proveniente da un cunicolo. L’opera è di epoca medievale. Fonte Nova, a pianta rettangolare, prende il nome dal fatto che forse fu l’ultima ad essere costruita. Fonte Fallera, cosiddetta in quanto realizzata “con il ricavato delle condanne a pene pecuniarie che venivano pagate a causa dei falli commessi”, venne fatta costruire nel 1309. E’ costituita da sette archi a tutto sesto con stemmi e un tabernacolo.

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L’iniziativa è stata realizzata grazie anche al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Fermo e del Centro Servizi Volontariato Marche. Ecco l’elenco di tutti i partecipanti (vedi foto): Paolo Acciarri, Maria Antonietta Ambrosi, Flaminia Annibali, Ettore Antolini, Fausto Bacalini, Giancarlo Beltrame, Carlo Bronzi, Vittorio Calcinaro, Claudia Carloni, Gioacchino Fasino, Alessandro Giacopetti, Andrea Gianni, Silvia Marconi, Carla Marini, Susi Marziali, Maria Luisa Mercuri, Franco Mircoli, Romano Mochi, Piero Padovani, Anna Rita Principi, Teresa Ricci, Giuseppe Rossi, Paolo Sbattella, Elvezio Serena, Eva Spagnoli, Massimo Spagnoli, Arianna Tiburzi, Roberto Tomassoni, Eliseo Trentuno, Giuseppe Vallerani, Riccardo Vita. 

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