Italia Nostra

Data: 24 Dicembre 2014

Italia Nostra interviene sulla decisione di tenere a porte chiuse la seduta sull’Alta Velocità

Così si è concluso il lavoro della Commissione d’inchiesta regionale sulla Tav dopo otto mesi di lavori ben condotti: con una riunione del Consiglio a porte chiuse pure per la stampa! (cliccate qui per leggere l’articolo)
Persino il Presidente dell’Ordine dei giornalisti della Toscana ha espresso, a nome dell’ordine che rappresenta, la propria valutazione negativa per l’impossibilità di poter partecipare alla “seduta chiusa” del Consiglio regionale della Toscana, con oggetto l’inchiesta sull’alta velocità.
Si apprezza la chiara presa di posizione dei giornalisti apparsa sul sito web dell’Ordine, ma anche Italia Nostra – che ha conferito il premio Zanotti Bianco 2013 a Fabio Zita ex-dirigente del settore VIA Toscana- non può che indignarsi per le motivazioni addotte dal Presidente del Consiglio Regionale a giustificazione dell’impossibilità di discutere l’argomento davanti al pubblico, motivazioni che fanno riferimento a “soggetti terzi“.
Ma si possono considerare  “soggetti terzi“, quindi non direttamente interessati alle questioni relative al discusso “trasferimento” di un funzionario pubblico, il Direttore Generale della Presidenza, l’ex Direttore Generale del Territorio, il Direttore e il Dirigente dell’ARPAT responsabile della VIA, la Dirigente regionale (subentrata nell’incarico di Responsabile del Settore VIA),  oltre che l’Assessore all’Ambiente e lo stesso Dirigente Fabio Zita,  vittima del trasferimento ingiustificato e del tutto immotivato, dopo 16 anni di scrupolosa direzione del Settore VIA di cui era a capo? Questi ultimi ‘soggetti terzi’ hanno – tra l’altro – firmato la liberatoria, per poter rendere pubblici i verbali, dunque la pretestuosa giustificazione del Presidente del Consiglio regionale non solo è risibile ma è anche estremamente grave, e contribuisce (come se non bastassero già innumerevoli esempi a riguardo) a screditare ulteriormente la già ampiamente screditata immagine  della pubblica amministrazione. Com’è possibile ipotizzare che possa avvalersi della prerogativa di non divulgare quanto essa stessa produce, o quanto è conseguenza di comportamenti di soggetti che in essa dovrebbero operare nell’interesse della collettività?
Sarebbe invece buona regola che gli uffici pubblici avessero pareti di vetro, porte aperte e armadi senza scheletri al loro interno e senza chiavi!

Maria Rita Signorini

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