Il Presidente Nazionale di Italia Nostra Marco Parini interviene nella vicenda della ricostruzione del Teatro Burri: “Danneggia la prospettiva e l’armonia del Parco”.
“La decisione del Comune di Milano di riposizionare il Teatro Burri nel parco del Sempione non risulta comprensibile, ne può trovarci d’accordo. Non è giustificabile realizzare una grande struttura di 170 metri quadri di cemento e acciaio che supera i 6 metri di altezza al centro del Parco Sempione, un gioiello della città. Un parco pensato per offrire prospettive, macchie ed essenze di qualità, incentrato su di un cono ottico che dal Castello si sviluppa sino all’Arco della Pace, in un connubio tra una monumentalità storica fortemente identitaria ed un parco disegnato in una logica armonica che un tempo ospitava la piazza d’armi. Perché interrompere con una struttura permanente questa grande veduta? Le grandi prospettive dei parchi di Berlino, Londra, Parigi mai verrebbero interrotte da realizzazioni simili. Si vuol costruire un teatro vivo per eventi culturali. Un progetto interessante, un’idea di un grande maestro che può arricchire Milano. Ma non lì, non al centro di un progetto e di una prospettiva che attraversa Milano dal Sempione all’Arco della Pace, al Castello «in una composizione prospettica di notevole importanza urbanistico-monumentale» come afferma un provvedimento di tutela del 1986 emesso dalla Soprintendenza di competenza.
Mestamente dobbiamo ricordare che questo tratto della grande prospettiva è stato inopinatamente interrotto da due volumi realizzati tra Cairoli e il Castello con la struttura dell’Expo Gate. Ma il Comune ci dice – e vogliamo sperare – che si tratta di opere temporanee che saranno rimosse alla fine di EXPO”.
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