Gentili Signori,
porto alla vostra attenzione un fenomeno ben conosciuto, cioè l’inquinamento delle acque da marmettola (polvere prodotta dalla segagione del marmo), allegando l’ultimo contributo in merito prodotto da ARPAT.
Lo segnalo, sperando che i diversi uffici vogliano intervenire per quanto di loro competenza, per cercare di limitare il fenomeno che comporta gravi problemi alla vita presente nei fiumi e anche alla popolazione, costretta a pagare cifre tra le più alte in Italia relative alla depurazione.
Mi sembra importante ricordare che è stata chiesta una deroga al 2021 per raggiungere il buono stato delle acque nei fiumi Carrione , Frigido e Versilia.
Mi sembra importante precisare anche che le deroghe, inopinatamente concesse nel recente PIT, in totale violazione dell’art. 142 del Codice dei Beni Culturali e delle leggi di salvaguardia delle acque superficiali e sotterranee (si aumenterà la superficie estrattiva sopra l’Antro del Corchia , cui l’ISPRA ha dedicato, non a caso, una sua pubblicazione) consentendo la riapertura delle cave dismesse e la continuazione delle attività estrattive, non potranno che accentuare l’inquinamento presente e renderanno irraggiungibile il “buono stato delle acque”, già procrastinato al 2021, in piena violazione del principio di precauzione.
Grazie dell’attenzione
Franca Leverotti
Consigliere nazionale di Italia Nostra
Si allega documento dell’ARPAT: Cave delle Apuane e marmettola (1)