Italia Nostra

Data: 4 Febbraio 2016

Italia Nostra Marche: la cura del ferro

Il ministro delle infrastrutture e dei trasporti Graziano Delrio, in audizione alla commissione Ambiente della Camera il 26 gennaio u.s., ha affermato che “i problemi dello smog e della mobilità sostenibile vedono come prima contromisura la cura del ferro”.

Perché la Regione Marche non si sintonizza con il ministro dei Trasporti invece di continuare a spingere sulle strade? Perché con il Ministro non si sintonizza quel Vice Ministro dello stesso ministero che continua a cercare finanziamenti pubblici per cementificare la regione (completamento Quadrilatero, Fano-Grosseto, l’uscita ad Ovest dal porto di Ancona) sollecitato spesso dagli amministratori locali? Gli amministratori regionali (spesso insieme a quelli locali) sono responsabili:

– di non avere alcun piano regionale per la mobilità sostenibile danneggiando la primaria funzione pubblica del trasporto su rotaia, su cui potrebbero essere indirizzate anche parte delle risorse, ora destinate a quello pubblico su gomma che continua ad intasare le strade litoranee,

– di non essere in grado di fare nulla (e di ammetterlo) per i-servizi contestati ed i notevoli frequenti disagi sulla linea Ancona Roma e sulla Fabriano- Civitanova,

– di non avere alcun progetto che preveda la riapertura della Fano Urbino, del tratto Fabriano Pergola o per uno studio di altre tratte da ricostruire,

– di aver chiuso la stazione Marittima in Ancona mettendo su strada 200.000 pendolari l’anno e di aver fatto magicamente scomparire l’inquinamento atmosferico in Ancona eliminando le centraline di controllo dalle strade!

Ora si apprende dalla stampa che per il trasporto ferroviario regionale il contratto di servizio è in proroga, in attesa di rinnovo per altri 9 anni a Trenitalia (??!) o di fare una gara europea. Il comportamento delle ex Ferrovie dello Stato, nelle sue varie articolazioni aziendali, ha dimostrato l’interesse ad abbandonare le tratte regionali poco remunerative, in favore dell’alta velocità. La prossima quotazione in borsa comporterà ancora di più la perdita della funzione pubblica in favore del puro guadagno. Cosa ha da guadagnarci il cittadino? Italia Nostra Marche, se questa è la situazione, ritiene necessario che si vada decisamente verso una gara europea aperta a tutta la concorrenza disponibile, con un capitolato che preveda impegni certi, efficienza, vettori moderni e puntuali, prendendosi ovviamente l’impegno che dove c’è o ci può essere una linea ferroviaria, venga eliminata la concorrenza con il trasporto pubblico su gomma ( che paghiamo sempre noi cittadini).

Nel frattempo uno studio (gennaio 2016) dell’ARPAM mostra che “una quota importante della popolazione marchigiana è esposta a concentrazioni superiori a 10 μg/m3 (valore limite per l’OMS) di PM2,5. Tale incremento porta conseguentemente ad un aumento di morti premature, che potrebbero essere evitate qualora venissero adottate politiche di miglioramento ambientali”. CHE SI ASPETTA?

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