Da alcuni articoli apparsi sulla stampa locale qualche tempo fa abbiamo appreso che l’Amministrazione Comunale è fermamente intenzionata a raggiungere l’obiettivo del recupero del Salone del Podestà finora stabilito come contropartita agli eventuali acquirenti delle “cosiddette” Case Manfredi, il cui restauro costituirebbe il pagamento. E naturalmente non si può che plaudire la tenacia e la volontà di raggiungere gli ambiziosi obiettivi individuati nonostante a nostro avviso manchino del tutto i presupposti per una vendita finalizzata ad un uso congruente con la qualità architettonica dell’edificio.
Sull’uso del Palazzo del Podestà del resto il dibattito ha una lunga storia, con il momento qualificante del bando di concorso del 1982 che si proponeva di individuare una soluzione appropriata per la zona adiacente alla torre civica, spazio risultante da un vuoto bellico, con lo scopo di realizzare un accesso visibile dalla piazza che rendesse così utilizzabile il grande salone dell’Arengo.
La nostra recente proposta di una mostra dei progetti del 1982 al fine di stimolare una discussione per una più ampia valutazione del problema è rimasta purtroppo inascoltata, essendo stata riproposta la scelta sulla scia di quella dell’arch. Fuksas, di un accesso al salone dalla Piazza delle erbe, anche se con un altro tipo di scala, che comunque sarà costosa e della quale non si capisce il beneficio in quanto sulla medesima piazza ve ne è già un’altra… (continua a leggere il comunicato stampa)