Italia Nostra

Data: 19 Luglio 2016

Italia Nostra Marche: soddisfazione per sblocco dei fondi per risarcimenti danni da animali selvatici

L’Associazione Onlus Italia Nostra Marche, che ha aderito alla manifestazione odierna della Coldiretti, esprime la propria soddisfazione per il raggiungimento degli obiettivi che ci si era proposti: sblocco dei fondi per risarcimenti danni da animali selvatici fermi dal 2012, via il tetto massimo degli aiuti per danneggiamenti da cinghiali, che oltre i 15 mila euro verranno risarciti e non indennizzati, impegno a rimuovere il limite anche per danni da lupi e cani inselvatichiti e a rivedere i ‘paletti’ che rendevano difficili gli indennizzi agli allevatori.

In tal maniera non si sono difesi solo gli interessi degli agricoltori ed allevatori, ma anche l’interesse dei cittadini alla tutela della fauna selvatica salvando la fauna tutelata, in primis il lupo, dalla vendetta di chi non avrebbe avuto alcun risarcimento per i danni subiti.

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News del 18.07.2016

Italia Nostra Marche aderisce alla manifestazione di Coldiretti

L’Associazione Onlus Italia Nostra Marche aderisce alla manifestazione indetta dalla Coldiretti per richiedere che vengano erogati, dalla Regione Marche, i contributi a tutti coloro che subiscano danni reali dagli animali selvatici. Con la riforma della caccia in Italia la fauna da “res nullius” è diventata “res communitatis” e quindi è giusto che ci sia una forma di garanzia dello Stato nei confronti di coloro, agricoltori ma anche automobilisti, che possono subire danno dagli animali selvatici vaganti.

L’alternativa è che si formi un fronte di opinione pubblica che ritenga più opportuno eliminare non solo i cinghiali ma anche ogni altra specie selvatica protetta (i lupi e gli orsi) ritenuta dannosa e che, gli agricoltori per primi, si facciano “giustizia” da soli. Significa anche chiudere di fatto l’organizzazione degli Ambiti Territoriali di Caccia che in qualche modo hanno cercato di gestire il settore. Rifondere i danni non costituisce, secondo Italia Nostra, un illegittimo finanziamento dello Stato alle azienda agricole ma un risarcimento dei danni prodotti da un patrimonio faunistico che appartiene allo Stato e che rappresenta una componente fondamentale del nostro ambiente naturale, tutelato dall’art. 9 della Costituzione Italiana.

Per quanto riguarda le normative noi riteniamo, come in passato, che si debba abolire l’antiquato art. 842 del Codice Civile che permette ai cacciatori, e solo a loro, di poter entrare nelle proprietà private per esercitare la caccia. Non dimentichiamo infine che l’abbondanza dei cinghiali, che sono i primi responsabili dei danni, è stata causata dai numerosi allevamenti realizzati, anche nella nostra regione, per alimentare l’attività venatoria. Quindi non sarebbe fuori luogo se parte dei danni lo pagassero anche coloro che hanno gestito tale attività di allevamento ben remunerato e chi ne ha “goduto”.

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