Italia Nostra

Data: 26 Gennaio 2017

Terremoto in Centro Italia: Cinque mesi di lutti intollerabili

Il modo migliore di rendere onore alle vittime e a tutti coloro che stanno ancora lavorando per salvare vite umane dopo gli eventi sismici e nevosi al centro Italia e le bombe d’acqua al sud, è quello di impegnarsi per evitare che tali eventi si ripetino.

Nel corso di questi cinque mesi dalla prima scossa di terremoto del 24 agosto, la stampa ha posto in evidenza:

  • i ritardi nella messa in sicurezza delle strutture edilizie dopo la prima scossa, comprese quelle di interesse storico monumentale artistico
  • il cattivo funzionamento delle amministrazioni pubbliche quali ad esempio le provincie, smantellate dal precedente governo, incapaci di mantenere sgombre le strade per giorni, l’Enel, incapace di garantire le forniture elettriche a migliaia di cittadini, per giorni, lasciandoli molti tuttora senza luce, riscaldamento e acqua
  • il mancato rispetto delle norme di tutela dell’ambiente, dei piani idrogeologici, dei piani regolatori, dei Piani Paesistici Ambientali aggirati con varianti urbanistiche approvate dai consigli comunali;
  • lo stato di colpevole ritardo, in cui sono state lasciate le famiglie rimaste sui luoghi interessati dagli eventi, in attesa ormai da mesi delle casette di legno o di nuove stalle prefabbricate per mettere in salvo gli allevamenti di animali, principale fonte di reddito.

 

Ribadiamo che non sono i terremoti, le valanghe, lo straripamento dei fiumi a uccidere ma l’azione incauta dell’uomo per la mancata applicazione dei principi di prevenzione e di precauzione. Da anni chiediamo ai governi, a livello nazionale e regionale, di impegnarsi in una continua, intensa, grande azione di messa in sicurezza del territorio che eviterebbe morti e distruzione; da anni chiediamo di potenziare le strutture di prevenzione, siano essi i servizi nazionali quali l’INGV piuttosto che le Soprintendenze o la Forestale o di aggiornare le carte del rischio geologico, sismico, idrogeologico, di combattere gli abusi edilizi ed evitare il consumo del territorio.

Come ha affermato il presidente della Autorità Nazionale Anticorruzione, Raffaele Cantone, in una recente intervista, chi accusa dei ritardi i controlli della cosiddetta burocrazia è forse gente che vuole avere le mani libere.

Serve una azione responsabile di governo del territorio fatta da amministratori seri e competenti di cui da troppo tempo si lamenta la scarsità.

Rivolgiamo quindi un appello a tutti i cittadini perché insieme a noi esigano dagli amministratori e dai governanti una tutela effettiva del nostro ambiente e della nostra vita, come loro obbligo ai sensi degli artt. 9 e 32 della Costituzione Italiana.

 

Italia Nostra Consiglio regionale Marche

 

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