Italia Nostra

Data: 17 Maggio 2017

Comunicato sui vincoli UNESCO nella Variante al P.R.G.C. di La Morra (CN) e sull’appello delle associazioni agricole

Alcuni giornali recentemente hanno riferito in merito ad un nuovo strumento urbanistico in adozione dal Comune di La Morra ed alle risentite prese di posizione da parte di alcune associazioni agricole (“Coldiretti”, “Cia”, “Confagricoltura”). Poiché tale questione è significativa del rapporto non ottimale tra la locale pianificazione territoriale da adeguare alle prescrizioni del riconoscimento UNESCO e gli interessi di categorie sociali che gestiscono attività produttive nelle aree vincolate in tal senso, questa Sezione di “Italia Nostra” (la quale fin dal 2009 è intervenuta più volte durante il complesso iter per addivenire a quel provvedimento internazionale), rende noto il seguente COMUNICATO.

  • Con il riconoscimento UNESCO nel 2014 dei paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato, quale “Patrimonio mondiale dell’umanità” (50° sito italiano), anche il territorio di La Morra risulta incluso in quell’importante ambito, avendo una parte nella “Core Zone” (“La Langa del Barolo”) e tutta quella restante nella “Buffer Zone”. Recentemente l’Amministrazione comunale ha adottato una Variante al locale strumento urbanistico (P.R.G.C.), in cui sono pure recepite le predisposizioni di vincolo richieste dal suddetto provvedimento internazionale. Tale deliberazione del Comune ha suscitato preoccupazioni e polemiche preliminari da parte delle associazioni agricole.
  • Una delle osservazioni basilari su cui si basa il dossier di candidatura del 2013 per ottenere il riconoscimento UNESCO, così enuncia: «… La millenaria produzione di vino si riflette nella struttura del paesaggio, che rappresenta il palinsesto dei luoghi entro cui si svolge la filiera vitivinicola. I vigneti, suddivisi in piccoli appezzamenti derivanti dalla parcellizzazione fondiaria medioevale, si fondono con le aziende vitivinicole, con le architetture vernacolari, sorte “spontaneamente” per soddisfare le esigenze del ciclo produttivo, e con i poli urbani commerciali …». Anche da tale concezione deriva la peculiarità di questo ambito territoriale, riconosciuto dal suddetto provvedimento internazionale. Quindi è proprio la caratterizzazione vitivinicola a determinare questo paesaggio in cui operano le varie aziende agricole, certamente protagoniste nella peculiare determinazione dell’habitat rurale nelle Langhe.
  • Così come gli altri Comuni compresi nella delimitazione del sito UNESCO, anche l’Amministrazione comunale di La Morra, che meritoriamente si è posta quale capofila, ha dovuto recepire nel proprio strumento urbanistico i vincoli richiesti. Le organizzazioni agricole ora temono rischi di danneggiamento al comparto produttivo, lamentano di non esser state adeguatamente coinvolte nel locale processo di pianificazione, chiedono un giusto compromesso nei confronti della vincolistica ritenuta troppo stringente per le aziende. È una presa di posizione lecita, ma opinabile se confrontata con interrogativi di fondo. Quali impedimenti gravosi avrebbero dalla Variante in questione i vitivinicoltori per l’auspicabile sviluppo delle loro aziende? Non è sufficiente valutare in positivo l’incremento economico che deriva alla zona dal riconoscimento UNESCO? Se si pone in rilievo la salvaguardia del paesaggio, cosa si vorrebbe realizzare in antitesi:ad esempio, considerando negativamente le recenti edificazioni di “stridenti”, nuove cantine a Barolo ed a Monforte d’Alba, così come il rimodellamento delle alture, l’eliminazione di residue aree boschive o la problematica visiva delle multicolori reti antigrandine oppure i pali di cemento posizionati in testa ai filari?
  • Un obiettivo saliente per un efficace, sensibile strumento urbanistico, oltre alla tutela dell’ambiente e dei nuclei storici, sarebbe l’impedimento o la forte riduzione del deleterio consumo del suolo. È una finalità da perseguire rivedendo previsioni e riordinando al meglio lo sviluppo edilizio, favorendo principalmente l’adeguato recupero delle costruzioni esistenti. La Variante al P.R.G.C. di La Morra semmai potrebbe essere attentamente riesaminata con tali criteri, ponendo pure in discussione la fattibilità di una configurata, nuova strada tangenziale al concentrico. In questo contesto di valide finalità per la pianificazione territoriale andrebbero valutate anche le specifiche osservazioni delle organizzazioni agricole.

 

Il Presidente della Sezione di Alba – Sergio Susenna

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