Italia Nostra

Data: 18 Maggio 2017

Prima Giornata Nazionale dei Beni Comuni: Cosa fare per le aree colpite dal terremoto

Cosa fare per le aree colpite dal terremoto

Domenica 14 maggio le Sezioni di Italia Nostra hanno organizzato la prima giornata dedicata ai beni comuni per segnalare eventuali situazioni critiche o esaltare angoli e monumenti di eccezionale pregio, che nobilitano il nostro Paese. Era nostra intenzione dedicare la giornata alle aree interne del territorio Piceno dove sono presenti paesaggi e borghi incantevoli, preziose chiese e pievi   nobilitate da innumerevoli antichi affreschi, corsi d’acqua di straordinario fascino, boschi lussureggianti, cime immacolate, grotte e laghi avvolti da un’aura di mistero. Insomma un mondo emozionante e sorprendente, dove si incontrano i confini di Due Parchi Nazionali: quello dei Monti Sibillini e quello del Gran Sasso e dei Monti della Laga. Ma è apparso impossibile recarsi in questi luoghi. Numerose, infatti , sono le zone rosse dove è proibito l’accesso e dove sono presenti solo i resti degli edifici che la violenza delle ripetute scosse sismiche   ha abbattuto.

Pure rimane l’esigenza di riflettere su quanto accaduto. E’ certo che gli eventi sono stati drammatici e ripetuti, che fondamentale è stata l’azione dei mezzi e delle organizzazioni di soccorso, che puntuale ed assiduo è apparso l’impegno dei funzionari delle Soprintendenze , dei vigili del fuoco e dei volontari volto alla salvaguardia dell’integrità delle tante opere d’arte presenti anche nelle più sperdute località di un territorio ricco di storia, impegno che ha consentito, in condizioni di estremo pericolo, di mettere in salvo pale d’altare, statue, affreschi, documenti e tutto quanto rappresentava la memoria storica dei luoghi.

Non è stato possibile, invece, salvo in alcuni casi, come il Tempio della Madonna del Sole di Capodacqua, salvare dalla distruzione totale gran parte di nobili edifici che sono diventati purtroppo un misero cumulo di pietre e calcinacci. Evidentemente non è possibile e giusto formulare delle critiche nei confronti di chi con sacrifici inimmaginabili   ha dovuto confrontarsi con eventi imprevedibili e di una gravità eccezionale. Pure non possiamo non formulare delle considerazioni critiche sulla mancanza di un’adeguata programmazione degli interventi da effettuare in occasione di situazioni come quelle che ormai da alcuni anni, e cioè dal terremoto dell’Aquila, stanno martoriando il cuore antico dell’Italia.

Dobbiamo chiederci: è giusto ed opportuno che il paese appaia quasi impreparato di fronte alla gravità di questi eventi, il cui verificarsi purtroppo è sempre possibile nel nostro amato paese? Non si dovrebbe prevedere la presenza di gruppi di pronto intervento per consentire una immediata messa in sicurezza degli edifici e monumenti più importanti, ciò che è stato possibile effettuare eccezionalmente per il Tempio della Madonna del Sole di Capodacqua, permettendo, così, il superamento degli intoppi burocratici, dei contrasti di competenza, della mancanza di risorse?

Il recupero e restauro degli edifici e delle chiese , messi in sicurezza e quindi solo lesionati, quanti risparmi avrebbero consentito rispetto a quello che si dovrà spendere per ricostruirli dalle fondamenta, peraltro senza sapere se la ricostruzione sarà possibile e se resterà qualcosa del loro primitivo fascino? Su queste riflessioni si dovrà avviare un confronto libero da preconcetti, laico e con la disponibilità ad accettare differenti opinioni. La nostra Sezione è convinta che questa sia la strada da intraprendere e che in questo confronto si debbano coinvolgere le comunità nella loro interezza , le Associazioni Culturali e di Tutela, il Mondo della Scuola e le Università, le Organizzazioni di Categoria e gli Ordini professionali. La Sezione rimane altresì convinta delle necessità da stabilire quali debbano essere le azioni da intraprendere per evitare che la ricostruzione, quando ci sarà, si limiti a ridare forma ad edifici privi di vita e di relazioni, individuando modalità responsabili di interventi che permettano di ridare ai territori sconvolti dagli eventi sismici una vitalità economica indispensabile per assicurare la sopravvivenza di un territorio , differentemente destinato alla desertificazione.

Per evitare che la nostra possa apparire come la solita sterile lamentela, la Sezione ha da tempo formulato alcune proposte concrete che potrebbero diventare operative e realizzabili con il progetto del Distretto delle Risorse Culturali delle Terre della Primavera Sacra e di Otto Parchi Culturali ed Ambientali, individuati come moduli nell’ambito del più complesso progetto del Distretto. La presentazione di una Proposta di legge per l’Istituzione in tutta Italia dei Distretti delle Risorse Culturali, che consentirebbe, con una spesa irrisoria, l’effettuazione degli indispensabili Studi di Fattibilità, e che si base fondamentalmente sulle idee e proposte della nostra Sezione, potrebbe rivelarsi come una straordinaria opportunità per permettere la valorizzazione sistemica delle zone colpite dagli eventi sismici e consentire la rinascita vigorosa di un territorio che non merita di morire.

Prof. Gaetano Rinaldi         
Presidente di Italia Nostra Ascoli Piceno

 

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