Italia Nostra

Data: 28 Luglio 2017

Italia Nostra Lamezia Terme: comunicato sul PSC della città

Italia Nostra, la prima Associazione ambientalista italiana e con l’amore spasmodico per la bellezza e tutela del territorio, ha programmato una serie di incontri con partiti politici, consiglieri comunali, associazioni per esporre quella che è la posizione dell’Associazione sul PSC della città di Lamezia Terme.

La Sezione lametina con il suo presidente Giuseppe Gigliotti, l’avv.Nicolino Panedigrano e l’arch. Antonello Cristiano, ha nei giorni scorsi incontrato in rappresentanza del “Patto per Lamezia”, l’avv. Chirumbolo. A questi hanno manifestato la preoccupazione per la delicata situazione amministrativa con il susseguirsi di una serie di vicende, non ultima come importanza, le dimissioni dell’assessore all’urbanistica. Fatti ed avvenimenti che sconsiglierebbero di procedere ad una sorta di colpo di mano. Il piano redatto si caratterizza per un eccessivo consumo di suolo, in contrasto anche con le prescrizioni regionali sul consumo zero. Non offre risposta alcuna alla ormai smarrita identità della città di Lamezia Terme. Un piano che sposa non il recupero e la rigenerazione urbana ma spinte privatistiche ed individualiste decontestualizzate da una progettualità complessiva. Si veda a tal proposito le numerose manifestazioni di interesse ritenute accoglibili. Si consiglia, anche in considerazione della presenza della Commissione di Accesso agli Atti, maggiore prudenza.

L’incontro con il “Patto” è risultato comunque interessante. Nei prossimi giorni si procederà nel percorso programmato, non trascurando di sottolineare e spiegare che la mole di disponibilità di vani e l’uso incontrollato di consumo di suolo, pregiudica in maniera seria il valore dell’abitazione di quanti, con grandi sacrifici, hanno provveduto a costruirsi la propria casa. L’impatto ambientale è devastante. Nessun progetto è invece approntato, per come nei giorni scorsi ha fatto rilevare il Prefetto, su Scordovillo. È proprio il PSC che deve trovare ed indicare soluzioni adeguate alle zone di degrado, scongiurando sia i palliativi che le costruzioni e ricostruzioni selvagge. Si pensi che persino Rousseau parlava del paesaggio come medicina morale. Oggi è proprio il paesaggio l’unico modello cognitivo da proporre ai giovani. Esso pone al centro il senso di appartenenza perché è un prodotto sociale stratificato e dinamico. È necessario prestare molta più attenzione a ciò che ci circonda.

La nostra storia è la nostra cultura: non c’è bellezza senza storia. Senza voler fare ulteriori polemiche sullo stato di degrado e di abbandono di ciò che rappresenta la storia di Lamezia Terme, fondamentale per costruire il futuro, si ribadisce che le pietre ci parlano e sta a noi ascoltare. Restano collocate al territorio in cui sono nate, creando un legame indissolubile tra il passato ed il futuro. La redazione di questo PSC ignorando le osservazioni di I.N. pare voglia andare in tutt’altra direzione.

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