Italia Nostra

Data: 9 Ottobre 2017

Convenzione di Faro: a Fontecchio, workshop di ricerca-azione del Consiglio d’Europa

E’ in corso a Fontecchio, dal 9 al 12 ottobre, il primo workshop di ricerca-azione sulla Convenzione di Faro organizzato dal Consiglio d’Europa.

Ultima nata tra le convenzioni culturali internazionali, la Convenzione prende il nome dalla località portoghese nella quale, a ottobre 2005, si è tenuto l’incontro degli Stati membri del Consiglio d’Europa e l’adesione dell’Unione Europea e degli Stati non membri. Entrata in vigore nel 2011, firmata dall’Italia nel 2013 e in via di ratifica, la Convenzione introduce un concetto ampio e innovativo di eredità culturale, definendola come “un insieme di risorse ereditate dal passato che le popolazioni identificano, indipendentemente da chi ne detenga la proprietà, come riflesso ed espressione dei propri valori, credenze, conoscenze e tradizioni, in continua evoluzione. Esso comprende tutti gli aspetti dell’ambiente che sono il risultato dell’interazione tra l’uomo e i luoghi nel corso del tempo”.

L’eredità culturale diviene così un diritto inalienabile dell’uomo, perché la sua conoscenza e la possibilità di goderne rientrano nel diritto di ciascun cittadino di partecipare attivamente alla vita culturale. Al contempo, la Convenzione delinea una responsabilità condivisa nei confronti del patrimonio, chiamando le popolazioni a svolgere un ruolo attivo nel riconoscimento della sua centralità, e invitando gli Stati a promuovere un processo di valorizzazione partecipativo, fondato sulla sinergia fra pubbliche istituzioni, associazioni, privati cittadini, definiti nell’articolo 2 una “comunità di eredità” (heritage community).

In questi giorni febbrili di lavoro, le sessioni sono incentrate sulla rivitalizzazione del patrimonio a seguito di un disastro dovuto a crisi multifattoriali (economiche, sociali, ambientali, politiche) e su come la comunità locale possa diventare attore protagonista di questa rivitalizzazione.

Tre i temi di lavoro principali:

  • Patrimonio nella società che cambia;

  • Patrimonio come ecosistema di sviluppo;

  • Accessibilità al patrimonio culturale.

Muovendo dai principi della Convenzione di Faro, il workshop mira a sviluppare partenariati con università, società civile e centri di ricerca per svolgere studi su territori rurali e urbani, sulle “comunità di eredità” (attori locali, musei, organizzazioni non governative, associazioni, ecc.) e sul patrimonio europeo. L’incontro è anche occasione di conoscenza e scambio di buone pratiche realizzate nei Paesi di provenienza dei relatori.

Nella giornata conclusiva – giovedì 12 ottobre, dalle 15 alle 18 nella splendida cornice del Convento di San Francesco – si terrà una conferenza aperta al pubblico in cui verranno condivisi i risultati degli studi con le autorità nazionali e locali.

Parteciperanno il presidente della Giunta regionale Luciano D’Alfonso, il vice presidente Giovanni Lolli, la senatrice Stefania Pezzopane, il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi, l’assessore del Comune dell’Aquila con delega a turismo e cultura Sabrina Di Cosimo, il rettore del Gran Sasso Science Institute Eugenio Coccia, il titolare dell’Ufficio speciale per la ricostruzione del cratere Paolo Esposito, la Soprintendente ‘Archeologia, Belle Arti e Paesaggio’ per città dell’Aquila e i Comuni del cratere Alessandra Vittorini, la direttrice del Polo Museale d’Abruzzo Lucia Arbace, il presidente della Fondazione Carispaq Marco Fanfani, il Maggiore Carmelo Grosso del reparto ‘Tutela patrimonio culturale’ dei Carabinieri, il presidente di Confcooperative Abruzzo Massimiliano Monetti,Ferruccio Ferrigni del Centro Universitario Europeo per i beni culturali di Ravello, referenti di Icom Italia, Cresa e Italia Nostra Abruzzo.

Saluti del Presidente del Consiglio dei Ministri Paolo Gentiloni, del Ministro per la Coesione territoriale e il mezzogiorno Claudio De Vincenti, di Massimo Bray, del Rettore della LUISS Paola Severino, del delegato Unesco Francesco Caruso, di referenti dell’Ufficio italiano del Consiglio d’Europa e di Federculture.

(da www.radiolaquila1.it)

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