Italia Nostra

Data: 23 Novembre 2017

La Biblioteca dell’Istituto di Archeologia e Storia dell’Arte deve rimanere nel suo sito storico di Palazzo Venezia

Roma 23.11.2017 – Da un po’ di tempo si aspettava di conoscere quali determinazioni ispirassero le rinunciatarie politiche di gestione della prestigiosa Biblioteca di Archeologia e Storia dell’Arte di Palazzo Venezia. L’abbandono più che ventennale della sua conduzione, niente più aggiornamenti bibliografici e riviste; strumentazioni disagiate e obsolescenti; servizi al pubblico inesistenti e chiusi; spazi sempre più illogici e irrazionali, avevano come strategia quella di un “inciso” normativo del comma di un articolo dell’ultima finanziaria attualmente in discussione al Senato: trasferire la raccolta in un’altra sede, in un altro palazzo.

Ciò significherebbe dunque trasformare l’attuale Biblioteca in una Fondazione a carattere privato nella prospettiva di far diventare uno dei centri di studio e ricerca più importante nel settore dell’Arte, dell’Archeologia e la Storia, in un luogo di “visita e di turismo”.

Questo intento è infatti tradito dalle parole dello stesso ministro Franceschini che parla di questa ristrutturazione come strumento per la “valorizzazione del patrimonio conservato” a cui rispondiamo con le parole del professor Adriano La Regina, direttore dell’Istituto di Archeologia e Storia dell’Arte e forse il più grande esperto di politica culturale della Roma storica. Già da tempo aveva infatti sollevato dubbi sulla incomprensibile “umiliante attribuzione al Polo Museale di Roma” ed ora anche alla “preoccupante destinazione turistica”.

A questa nuova identità è forse servita la ripavimentazione con lastrine di basalto che ha sconvolto il bellissimo carattere antico dell’androne di accesso sulla piazza; altro potrà succedere verso quel nuovo obbiettivo che a sua volta meriterebbe un dibattito e un approfondimento anch’esso a chiarimento di uno stato confusionale.

A parere di Italia Nostra, che ha pur sempre presente i diritti del turismo e del godimento dei grandi monumenti, questo obiettivo non è tuttavia mai da raggiungersi oscurando l’altro pilastro del Ministero per i Beni Culturali che è la promozione della ricerca e della cultura; la conservazione delle più alte istituzioni culturali, frutto dell’apporto di generazioni di studiosi. La Biblioteca di Palazzo Venezia non ha bisogno di alcuna “VALORIZZAZIONE”. Anzi questa è fortemente nociva alla raccolta che vi si conserva. Avrebbe invece bisogno piuttosto di una grande opera di aggiornamento e adeguamento alle sue fondamentali funzioni di ricerca.

Liberare dunque dalla prestigiosa biblioteca quel palazzo storico per rilanciarlo come elemento attrattivo turistico del Polo Museale di Roma è un’idea contraria a ogni funzione di promozione della Cultura che il Ministero ha l’obbligo di perseguire. Italia Nostra vuole aprire un pubblico dibattito sulla tutela della Biblioteca come sito storico dell’Istituzione e ne chiede il suo adeguamento e aggiornamento come luogo della ricerca e dello studio aperto gratuitamente a studiosi, studenti e ricercatori italiani e stranieri. Chiede l’adeguamento dei servizi e delle raccolte anche con lavori di ampliamento e razionalizzazione degli spazi esistenti e non utilizzati di Palazzo Venezia.

Le opere sono indispensabili per riallinearsi alle altre istituzioni straniere come la Biblioteca Hertziana del Max Plantz Institut, l’Institut Francais di Roma, la Biblioteca Americana, la British School, che hanno surclassato la nostra istituzione lasciandola in una mortificante posizione di retroguardia.

ITALIA NOSTRA – ufficio stampa

Maria Grazia Vernuccio – cell. 335.1282864 | mariagrazia.vernuccio@gmail.com

 

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