All’Ente Parco Regionale delle Alpi Apuane
Seravezza
Vogliamo subito osservare in via preliminare come il Parco (e quindi il suo Regolamento) abbia effetti fortemente limitati per l’esclusione delle cave del marmo – il settore più critico e impattante sotto l’aspetto ambientale, morfologico e paesaggistico – dal Parco stesso. Un vero non senso a cui si dovrà infine ovviare, pena l’irrilevanza dell’esistenza del Parco.
Ciò nonostante, il “Regolamento” dovrebbe presentare osservazioni e proposte su modalità, quantità e condizioni di escavo perché l’escavazione influenza e pregiudica “caratteri e componenti naturali” affidate alla tutela del Parco.
Osserviamo poi che nel “Regolamento” sono assenti disposizioni e prescrizioni relative alla localizzazione e ai caratteri di impianti di Parchi eolici, solari, fotovoltaici e a biomasse, portatori di importanti impatti ambientali, naturali, fisici e paesaggistici.
È inoltre opportuna una riconsiderazione delle Zone e dei Confini del Parco (insieme a norme più precise e restrittive) a fronte dell’espansione potenzialmente aggressiva di attività turistiche, urbanistiche e turistico-urbanistiche.
Si rimarca infine il carattere “passivo” del “Regolamento” e si nota come il Parco viva soprattutto da punto di vista burocratico e delle strutture amministrative e non vengano invece messe in atto significative politiche e interventi di conservazione della natura e, a questo proposito, si nota come, nonostante la consistente presenza di SIC/ZPS, non siano mai stati realizzati progetti LIFE NATURA, come già è stato osservato dal WWF di cui si condividono le proposte di modifica dell’articolato
Il Presidente del CR Toscana
ing. Antonio Dalle Mura