Ed. conclusa – Acqua, bene di tutti

Cambiare si può e possiamo farlo tutte e tutti assieme. Grazie per aver votato SI

Questa del referendum del 12 e 13 giugno è una vittoria importante: l’acqua è un bene comune, e non deve essere privatizzata. Già nel maggio del 2010, Italia Nostra aveva espresso attraverso una mozione la propria contrarietà al Decreto Ronchi. Come già avviene per altri beni comuni come l’aria, il paesaggio, i beni culturali ecc. non esistono fondati motivi per ritenere che la gestione dell’acqua sia obbligatoriamente privata.

L’accesso all’acqua deve essere considerato un diritto fondamentale perché elemento indispensabile alla vita. Per questo la nostra Associazione ha assicurato la propria adesione e il proprio sostegno alle azioni condotte dal Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua.

L’appello della Campagna Acqua bene comune

Oltre un milione e quattrocentomila donne e uomini hanno sottoscritto i referendum per togliere la gestione del servizio idrico dal mercato e i profitti dall’acqua. Lo hanno fatto attraverso una straordinaria esperienza di partecipazione dal basso, senza sponsorizzazioni politiche e grandi finanziatori, nel quasi totale silenzio dei principali mass-media. Grazie a queste donne e questi uomini, l’intero popolo italiano è stato chiamato a pronunciarsi su una grande battaglia di civiltà: decidere se l’acqua debba essere un bene comune, un diritto umano universale e quindi gestita in forma pubblica e partecipativa o una merce da mettere a disposizione del mercato e dei grandi capitali finanziari, anche stranieri. Noi che ci siamo impegnati nelle mobilitazioni del popolo dell’acqua, nelle battaglie per la riappropriazione sociale dei beni comuni e per la difesa dei diritti pensiamo che i referendum siano un’espressione sostanziale della democrazia attraverso la quale i cittadini esercitano la sovranità popolare su scelte essenziali della politica che riguardano l’esistenza collettiva.

Siamo convinti che la vittoria dei SI ai referendum possa costituire una prima e fondamentale tappa, non solo per riconsegnare il bene comune acqua alla gestione partecipativa delle comunità locali, bensì per invertire la rotta e sconfiggere le politiche liberiste e le privatizzazioni dei beni comuni che negli ultimi trent’anni hanno prodotto solo l’impoverimento di larga parte delle popolazioni e dei territori e arricchito pochi gruppi finanziari con una drastica riduzione dei diritti conquistati, determinando la drammatica crisi economica, sociale, ecologica e di democrazia nella quale siamo tuttora immersi.

Per tutte le informazioni, gli eventi e le ultime notizie  www.acquabenecomune.org

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Calabria, acqua rubata la guerra del lago malato

di Paolo Rumiz

Italia Nostra
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