Italia Nostra

Data: 25 Novembre 2011

Italia Nostra a congresso: 25 e 26 novembre 2011

Nei giorni in cui il nostro Paese chiede il “restauro” delle proprie istituzioni Italia Nostra ha chiamato tutti i soci a congresso: una ‘due giorni’ in cui le sezioni hanno potuto confrontarsi sui grandi temi comuni per giungere alla formulazione finale di documenti per il lavoro futuro dell’Associazione.

Anche per noi è giunto il momento dei progetti e delle proposte per il nostro Paese, accompagnati, però, dalle forti denunce sul disastro del territorio, delle città, del paesaggio, del patrimonio culturale. Il titolo del nostro annuale congresso parlava chiaro: “L’Italia mangiata”. E altrettanto chiare sono le conseguenze del nostro impegno richiamate nel sottotitolo: “per la difesa dei beni comuni e dei diritti delle generazioni future”. Sono due versanti dello stesso problema: il consumo del suolo, con l’attacco al paesaggio, e il futuro dei beni comuni. In un’unica prospettiva: un nuovo modello di sviluppo umano che privilegi i diritti delle generazioni future.

L’Italia mangiata

I nostri soci, le nostre sezioni, i nostri consigli regionali, il nostro consiglio direttivo nazionale hanno portato in questo convegno/congresso molti casi drammatici di consumo del suolo e di rovina del paesaggio, nei quali siamo direttamente coinvolti con l’azione di tutela che Italia Nostra statutariamente svolge ininterrottamente dal 1955. Abbiamo in corso centinaia di azioni giudiziarie per la salvaguardia del paesaggio e del patrimonio culturale, su tutto il territorio nazionale; in un Paese che costruisce 273 milioni di metri cubi di cemento all’anno. Un tema “caldo” per il nostro lavoro, un tema che per tutte le nostre sezioni, da anni, è la prima emergenza nazionale: il consumo di suolo. Legate ad esso sono le tante cementificazioni e le pesanti infrastrutture che invadono il nostro territorio e che vanno dalle “Grandi Opere” (TAV e autostrade; il Ponte sullo Stretto, nuovi aeroporti, nuovi stadi di calcio, opere per le Olimpiadi, grattacieli, e tante, tante altre), alle centrali eoliche e fotovoltaiche che coprono terreni agricoli pregiati, dai grandi centri commerciali fino all’occupazione dei litorali e del mare con porti, porticcioli, radar e piattaforme petrolifere, e fino agli ampliamenti giganteschi di città storiche come Roma, Torino e Verona.

L’attacco al paesaggio

I responsabili nazionali e territoriali di Italia Nostra sulla pianificazione paesaggistica hanno dimostrato con testimonianze esemplari da alcune regioni italiane (Lazio, Emilia-Romagna, Abruzzo, Puglia, Sardegna) come non esista tutela senza pianificazione e senza legalità. Nella stessa sessione è stato presentato il Quaderno n. 29 di Italia Nostra (gli atti del convegno del 6 aprile 2011 “La città venduta”) con le drammatiche testimonianze sull’abbandono dell’Aquila e con il nostro decalogo per il futuro delle città.

I Beni Comuni e i diritti delle generazioni future

Al Congresso sono state presentate anche le nostre proposte: per il futuro del patrimonio artistico, storico e naturale, del paesaggio, e della manutenzione idrogeologica del territorio. Tra queste nostre proposte nazionali sono prioritari i progetti di Educazione al Patrimonio e il nostro Osservatorio sulla pianificazione territoriale e i piani paesaggistici. Non c’è tutela e salvaguardia dei beni comuni senza educazione, senza legalità, senza pianificazione.

Per realizzare questa tutela dei beni comuni e per affermare i diritti delle generazioni future noi di “Italia Nostra” chiediamo soprattutto partecipazione e ridefinizione delle regole, chiediamo che le associazioni ambientaliste come la nostra, e i comitati di cittadini che in questi anni si sono formati ovunque in Italia, abbiano un ruolo riconosciuto, ma indipendente, per proteggere il grande nostro bene comune (il paesaggio e il patrimonio culturale) e per cambiare il modello di sviluppo del Paese: uno sviluppo che (come Antonio Cederna diceva nel 1988) è rimasto finora “uno sviluppo senza progresso, senza qualità, senza senso, illusorio”. Cambiarlo in un nuovo, diverso modello di sviluppo umano, basato sull’economia della conoscenza, della creatività, della sostenibilità.

Scarica il programma del 25 e 26 novembre 2011

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Intervento di Alessandra Mottola Molfino

Intervento di Maria Rita Signorini, Toscana (Eolico)

Intervento di Maria Rita Signorini Consigliere nazionale (TAV Firenze)

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Leggi risultati e relazioni del Convegno/Congresso dei soci del 25 e 26 novembre 2011

Mozione n.1:

LA CITTA’ VENDUTA E I CONFINI PERDUTI: PERIFERIE E AREE PERIURBANE. COSTRUIRE NEL COSTRUITO: IL RECUPERO E GLI SFREGI ALLA CITTA’ STORICA. QUALITA’ URBANA, MOBILITA’ SOSTENIBILE, EDILIZIA SOCIALE

Relatore – Maria Teresa Roli, Consigliere nazionale

“LA CITTA’ CHE VOGLIAMO”

Da Italia Nostra si leva il “grido di dolore” a 150 anni dall’Unità d’Italia contro il consumo di suolo, lo spreco e la compromissione del territorio e del patrimonio culturale, perpetrati con un trend in crescita  senza precedenti in questi ultimi vent’anni… (leggi tutta la mozione)

Mozione n.2:

LA TUTELA DELL’IDENTITÀ E DELL’INTEGRITÀ FISICA DEL PATRIMONIO CULTURALE

Relatore – Elio Garzillo, Consigliere nazionale

Il Congresso di Italia Nostra ha ribadito nella vivacità della discussione e nell’incredibile complessità e varietà dei casi presentati come ormai l’Associazione si stia trovando sempre più quale principale presidio della tutela così come costituzionalmente concepita. Di fronte all’attacco convergente al patrimonio culturale e al territorio, Italia Nostra ribadisce in prima istanza al nuovo governo e al ministro per i beni culturali la necessità impellente di procedere ad una vera e propria rifondazione del Ministero ormai privo da anni di una visione culturale organica capace di adempiere a quel ruolo di assoluta priorità assegnatogli dall’art. 9 della Costituzione… (leggi tutta la mozione)

Mozione n.3:

I BENI COMUNI RIDEFINIZIONE DELLE REGOLE, PARTECIPAZIONE, RUOLO DELLE ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE E DEI COMITATI

Relatore – Urbano Barelli, Vice-Presidente nazionale

La crisi mondiale che stiamo attraversando non è solo economico-finanziaria ma soprattutto ecologica. Cambiamento climatico, riduzione della biodiversità, crescita della popolazione, inquinamento, eccessivo consumo delle risorse naturali sono fattori che stanno compromettendo la stessa sopravvivenza del pianeta. L’Europa e l’Italia manifestano grandi difficoltà e grandi debolezze nel fare fronte a questa crisi epocale. E’ positivo, tuttavia, che l’Europa abbia lanciato nel marzo 2010 la Strategia 2020 indicando come la crescita debba essere sostenibile, intelligente ed inclusiva. In particolare il riferimento alla sostenibilità della crescita rappresenta un elemento centrale sul quale impostare le nuove politiche pubbliche e riconvertire l’economia nella direzione di una compatibilità ecologica. La green economy può essere una risorsa a condizione che sia compatibile sotto il profilo ambientale e paesaggistico, così come una risorsa particolarmente importante è costituita da ambiente e patrimonio culturale… (leggi tutta la mozione)

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