Italia Nostra

Data: 24 Novembre 2011

Il Paese sott’acqua. In Sicilia altri morti, paura e distruzione

SICILIA, novembre 2011. A distanza di due anni è successo ancora: alluvioni e frane nel Messinese, il territorio a maggior rischio idrogeologico della Sicilia. A distanza di due anni paura, morte e distruzione. In questi due anni lo Stato non ha speso nulla, o quasi, per la prevenzione, per la messa in sicurezza dei territori. Una responsabilità grave, gravissima. Una situazione insopportabile.

Ci chiediamo, ancora una volta: ha senso parlare di “tragedie annunciate” in un Paese come l’Italia che, negli ultimi novant’anni, ha registrato oltre 5.000 grandi alluvioni e 12.000 frane? In media, un episodio ogni giorno e mezzo. In soli cinquant’anni, i fenomeni naturali hanno provocato circa 3.500 morti, mediamente 7 morti al mese. Così stima una ricerca dell’Associazione nazionale bonifiche e irrigazioni. In Sicilia, il 70 per cento del territorio è ad alto rischio. Certo è che la prima e più importante opera da realizzare per il Paese, per l’Isola, è la messa in sicurezza del territorio. E invece, si continuano a concepire e a realizzare opere faraoniche e insostenibili. Spesso inutili. Si concepiscono e si tramutano in legge sconcertanti “piani casa”. All’Assemblea Regionale Siciliana si propongono nuove sanatorie edilizie.

Giovedì 24 novembre 2011. La notte, a Saponara, è trascorsa senza problemi. il paese sulla fascia tirrenica del Messinese dove martedì 22 novembre 2011, di sera, una frana causata dal maltempo ha travolto e ucciso tre persone: un bambino di dieci anni, Luca Vinci, un operaio delle acciaierie di Milazzo, Luigi Valla, 55 anni, e il figlio Beppe, 28 anni, laureando in Medicina.
Nelle zone colpite dall’alluvione si è registrata solo una leggera pioggia, che non ha provocato grossi disagi, anche se permane lo stato di allerta di “moderata criticità” diffuso dalla Protezione Civile regionale. Prosegue intanto il lavoro di monitoraggio svolto dall’unità di crisi istituita presso la Prefettura di Messina, dove ieri pomeriggio si è svolto un vertice con la partecipazione del Ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri, di quello dell’ambiente Corrado Clini e del capo Dipartimento della Protezione Civile, Franco Gabrielli.
I vigili del fuoco di Messina hanno comunicato che ancora non è stato possibile recuperare il corpo di Luigi Valla, l’operaio di 55 anni che due sere fa è rimasto travolto dal fango insieme al figlio, nella casa di Saponara dove viveva. Il corpo del figlio, Giuseppe Valla, 28 anni, laureando in medicina, è stato trovato ieri pomeriggio. Continuano dunque in mezzo a fango e detriti le ricerche di vigili del fuoco, carabinieri e uomini della Protezione civile.
A Saponara, intanto, si continua a scavare per liberare le case e le strade dal fango nel piccolo borgo di Scarcelli, la frazione del Comune dove si è staccato il costone roccioso che ha provocato la frana. Il sindaco, Nicola Venuto, ieri ha firmato anche un ordine di evacuazione per 12 famiglie che abitano in edifici ritenuti a rischio dalle squadre dei vigili del fuoco.
La Procura di Messina, che ieri ha aperto un fascicolo contro ignoti per disastro e omicidio colposo, ha conferito i primi incarichi tecnici per accertare le cause della frana che martedì sera ha travolto alcune case del bordo di Scarcelli, una frazione del Comune di Saponara, causando tre morti. In particolare i magistrati, coordinati dal procuratore Guido Lo Forte, hanno disposto l’autopsia sui resti dei corpi delle vittime, una delle quali non è ancora stata recuperata perché sepolta sotto una montagna di fango e detriti. Le salme delle altre due vittime già recuperate, il piccolo Luca Vinci di 10 anni e il figlio di Luigi Valla, Giuseppe, di 28, sono all’obitorio del policlinico di Messina.
Stamani, si è insediato in Prefettura il Centro di coordinamento dei soccorsi, coordinato dalla Protezione civile, che si occuperà della distribuzione dei viveri agli abitanti di Saponara. A comunicarlo è la Protezione civile. Le 12 famiglie sfollate in questo momento vengono ospitate nelle case dei parenti. La Protezione civile comunica, inoltre, che oggi non sono previste situazioni meterologiche preoccupanti su Messina e la sua provincia.
Il personale tecnico specializzato dell’Arpa, l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale, in coordinamento con la Protezione civile regionale, sta operando nei territori di Barcellona, Milazzo e Saponara. È in atto il campionamento dei fanghi e dei detriti accumulatisi, così da identificare eventuali contaminazioni e poter agire di conseguenza. Inoltre, i laboratori della Struttura territoriale di Messina dell’Agenzia, stanno procedendo all’analisi dei campioni di acque di mare prelevati a Milazzo dalla Capitaneria di porto, per la verifica dell’eventuale presenza di sostanze inquinanti. Il Commissario dell’Arpa, Salvatore Cocina, tiene costantemente informato l’assessore regionale all’Ambiente, Sebastiano Di Betta, che sta seguendo le attività. Tutte le Strutture Territoriali dell’Agenzia sono state allertate allo scopo di collaborare per tutti gli adempimenti relativi alle indagini analitiche e le attività di campo.
Il sindaco di Saponara, Nicola Venuto, pone l’accento sul problema degli sfollati: “In questo momento c’è il rischio di dover disporre con una ordinanza l’evacuazione di 420 persone: 220 nel centro del paese e 200 nella frazione di Scarcella. Ci sono una dozzina di famiglie senza casa, ma c’è un rischio residuo sui costoni che va analizzato da geologi della Regione, dopo decideremo”.
In ordine agli eventi accaduti lo scorso 22 novembre, la Procura di Messina ha aperto un’inchiesta, attualmente a carico di ignoti. I reati ipotizzati sono quelli di disastro colposo e omicidio colposo. Lo ha confermato il procuratore di Messina Guido Lo Forte, che stamani ha compiuto un sopralluogo nelle zone colpite dal disastro. Dieci giorni fa la procura di Messina aveva notificato 18 gli avvisi di conclusione indagini ad amministratori, tecnici e dirigenti in merito all’inchiesta sull’alluvione di Messina del primo ottobre 2009 in cui morirono 37 persone.

Leandro Janni

Consigliere nazionale di Italia Nostra

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Per approfondimenti:

Vai al dossier “Italia sott’acqua: le proposte di Italia Nostra

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