Italia Nostra e i ‘Paesaggi dal Treno’
Con la campagna ‘Paesaggi dal treno’ si riscoprono i valori e la varietà dei paesaggi interni della penisola attraverso un punto di osservazione privilegiato: il finestrino del treno.
Italia Nostra aderendo alla seconda Giornata Nazionale delle Ferrovie Dimenticate, indetta dalla Confederazione per la Mobilità Dolce il 1° marzo 2009, ha affermato il valore assoluto e primario del paesaggio e ha portato il messaggio dell’importanza di riscoprire la “mobilità alternativa”. Esiste infatti in Italia un patrimonio ferroviario minore da non dimenticare: linee turistiche, ferrovie abbandonate da trasformare in greenways, rotabili storici da conservare, inserite con cura in paesaggi sensibili e delicati. Luoghi di transito che attraversano la penisola senza ferirla, come piace a Italia Nostra.
La giornata del 1° marzo ha visto inaugurazioni di tratte ex-ferroviarie recuperate, escursioni a piedi o in bicicletta lungo sedimi in abbandono, treni speciali su linee turistiche, mostre e altre occasioni d’incontro in ogni regione d’Italia.
- Ferrovia Adriatico Sangritana s.p.a. di Lanciano
- Dalla ferrovia dei due mari alla ferrovia dei due parchi (Gran Sasso Monti della Laga – Sibillini)
- Ex Linee ferroviarie Santarcangelo – Urbino – Fabriano, Rimini – San Marino, Rimini – Novafeltria
- Ferrovie Calabro-Lucane, tra Crotone e Petilia Policastro dismessa dal 31 luglio 1972
- Su e giù per il Fermano con il Trenino dei Sibillini
- La mostra “LIMES REIPUBLICAE” sul paesaggio di frontiera
- La Calabro-Lucana La tratta VENUSIO – LANERA
Molti altri gli appuntamenti che Italia Nostra ha organizzato.
L’8 marzo in Sardegna sulla Cagliari – Arbatax per un’escursione per disabili; il 29 marzo sulle Ferrovie della Sicilia Centrale passando per le vecchie zolfatare (protagoniste nel 2008 della campagna Paesaggi Sensibili); e poi sulla ferrovia abbandonata di Civitavecchia Capranica Orte Viterbo, sulla Roccasecca Sora Avezzano, sulla Terni Rieti L’Aquila e sul percorso molisano Campobasso Carpinone S. Pietro Avellana.