Europa Nostra ha chiesto con forza e decisione all’UNESCO, in riunione plenaria a Baku proprio in questi giorni, di inserire il sito Venice and its Lagoon nella lista dei siti in pericolo, così come chiesto da Italia Nostra sin dal 2011. La decisione ratificata a Baku di concedere invece un ennesimo anno di proroga non può che nuocere alla tutela di Venezia e della sua Laguna, messa in pericolo da molti progetti di grande impatto, tra cui quelli che manterrebbero le grandi navi in Laguna. E ciò in contraddizione a quanto deliberato dallo stesso Unesco nel 2016 e nel 2017.
Non è bastato l’incidente del 2 giugno scorso e il pericoloso sbandamento del 7 luglio, quando si è evitato per un soffio un nuovo indente, per cambiare una decisione che pone seri interrogativi sul ruolo dell’UNESCO.
Italia Nostra, in considerazione del fatto che ben 55 siti UNESCO insistono sul territorio italiano, ritiene doveroso aprire una riflessione sul “modello UNESCO” e sul turismo di massa. È sostenibile puntare tutto sul turismo per la valorizzazione dei siti? Orde di turisti mordi e fuggi che vogliono solo farsi un selfie con lo sfondo di San Marco o di Palazzo Vecchio, e che con la loro presenza espellono gli abitanti, sono quello che veramente vogliamo? E se il viaggio è prima di tutto esperienza culturale, perché proprio l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura (UNESCO) deve piegarsi a un modello turistico che nulla ha di culturale?
Italia Nostra ringrazia Europa Nostra per l’impegno profuso in occasione della riunione del World Heritage Committee di Baku 2019 e si augura che l’UNESCO riveda la sua posizione.
Mariarita Signorini – Presidente Nazionale Italia Nostra
Lidia Fersuoch – Italia Nostra Venezia
Allegati i due appelli lanciati da EUROPA NOSTRA:
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