E’ stato approvato nel corso della serata di mercoledì 5 novembre 2014, al Senato, con ampia maggioranza, il decreto Sblocca Italia, che prevede, tra altri rovinosi provvedimenti, la liberalizzazione delle trivellazioni petrolifere a mare e sulla terraferma. Un provvedimento gravissimo che da un lato allenta i già carenti controlli ambientali sulle trivellazioni e dall’altro semplifica e accelera i provvedimenti di rilascio di concessione dei titoli minerari. Le Regioni sono state spogliate di ogni residua competenza in materia, i mari e la terraferma vengono, con l’equiparazione dei titoli minerari ad opere di interesse strategico nazionale, di fatto militarizzati, e vengono attivate trivellazioni in aree precedentemente protette come le Isole Egadi, il Delta del Po, il Golfo di Napoli e Sorrento, le acque antistanti Venezia. I titoli minerari verranno rilasciati in soli 180 giorni e le concessioni, potranno durare più di cinquant’anni. Sconcerta il comportamento ambiguo e contraddittorio di taluni senatori, che da un lato approvano atti di indirizzo finalizzati alla sospensione delle autorizzazioni petrolifere (indirizzi che come è noto il Governo nazionale sistematicamente disattende), dall’altro approvano le leggi per incentivarle. Che altro dire? La nostra battaglia continuerà al Parlamento Europeo, nelle aule dei tribunali, nei territori.
I senatori siciliani che hanno votato lo “Sblocca trivelle” sono Marinello, Lumia, Finocchiaro, Mineo, Bianco, Mancuso, Vicari, Torrisi, Schifani.
Leandro Janni – Presidente del Consiglio Regionale di Italia Nostra Sicilia
Caltanissetta, 6 novembre 2014