Venerdì 13 Aprile 2018, alle 17.30, a Trieste (Palazzo Gopcevic, via Rossini – Sala Bazlen) si terrà la conferenza su “L’architettura delle stazioni nelle città di frontiera: Bolzano, Trento, Trieste… Roma”, organizzata dalla sezione di Italia Nostra di Trieste in collaborazione con le sezioni di Gorizia e di Bolzano, del consigliere nazionale di Italia Nostra Rodolfo Corrias e con il contributo del Comune di Trieste. La relazione dell’architetto Alessandro Morgera, presidente della sezione di Italia Nostra di Gorizia e studioso dell’architettura ferroviaria, sarà introdotta da Giorgio Rossi, assessore alla Cultura del Comune di Trieste. Interverranno Antonella Caroli, presidente della sezione triestina di Italia Nostra e Rodolfo Corrias, consigliere nazionale di Italia Nostra, e Stefano Novello, presidente della sezione di Italia Nostra di Bolzano.
Negli anni che seguirono la fine della Prima guerra mondiale, nelle regioni confinarie dell’Alto Adige, del Trentino e della Venezia Giulia si attuò un processo di “snazionalizzazione”. E in questo senso anche l’edilizia ferroviaria venne coinvolta, al pari di tante altre opere pubbliche realizzate durante il periodo del razionalismo italiano. Nel 1927 Angiolo Mazzoni, architetto delle Ferrovie, affermò che l’architettura delle stazioni è “l’indice della potenza e della genialità di un popolo che si rivela allo straniero”. Il 24 maggio 1928, venne inaugurata la nuova stazione di Bolzano. Lì Mazzoni intervenne sul vecchio fabbricato austriaco, riutilizzandone la struttura. Il 28 ottobre 1936 fu invece inaugurata la nuova stazione di Trento, sempre progettata da Mazzoni, che conferì all’edificio caratteri di modernità e monumentalità. Per lasciar posto all’edificio di Mazzoni venne infatti demolita la vecchia stazione asburgica.
Similmente a quanto accadde in Trentino e in Alto Adige, anche nella Venezia Giulia si attuò un analogo processo di rimozione di ogni memoria slava o asburgica, si scavò nel passato romano dell’antica Tergeste, per evidenziarne le origini latine. Non venne invece realizzata la nuova stazione di Trieste Centrale. Il progetto elaborato da Mazzoni nel 1939 per il nuovo fabbricato ferroviario era contempo apportatore di monumentalità e di classicità. Le ampie volte a crociera, gli archi, l’uso diffuso del mattone e il gigantismo degli spazi erano un chiaro riferimento alla romanità imperiale. Le vicende del progetto della stazione triestina, inoltre, sono connesse a ciò che in quei mesi stava accadendo a Roma. Le decisioni progettuali accordate per l’Esposizione Universale del 1942, infatti, ebbero ricadute anche per il progetto della stazione di Trieste. La monumentalità classicheggiante che si stava costruendo nella Capitale si ritrovava pure nelle ampie arcate della stazione triestina, così simili ad alcune parti dell’edificio ferroviario di Roma Termini, anche questa opera di Mazzoni.
la locandina:
Venerdì 13 Aprile 2018 – ore 17.30
Sala Bobi Bazlen – Palazzo Gopcevich – Via Rossini 4 – Trieste
Conferenza
arch. Alessandro Morgera – presidente sezione di Italia Nostra – Gorizia
L’ARCHITETTURA DELLE STAZIONI NELLE CITTA’ DI FRONTIERA: BOLZANO, TRENTO, TRIESTE… ROMA
Introduzione: Giorgio Rossi assessore alla Cultura del Comune di Trieste
Presentazione: Antonella Caroli presidente della sezione di Italia Nostra – Trieste
Interventi: Rodolfo Corrias consigliere nazionale di Italia Nostra
Stefano Novello– presidente della sezione di Italia Nostra – Bolzano
Italia Nostra di Trieste – con il contributo del Comune di Trieste