Per una nuova pianificazione che tuteli paesaggio e ambiente
La Sezione di Trieste di ITALIA NOSTRA onlus invita alla conferenza che si terrà venerdì 14 gennaio 2011 dalle ore 17.30 presso la Sala “Baroncini” delle Assicurazioni Generali (g.c.) in Via Trento 8 a Trieste
Programma
introduzione
– Giulia Giacomich (presidente Sezione di Trieste di Italia Nostra)
interventi:
– Franco Zubin (vicepresidente di Italia Nostra Trieste)
“La pianificazione paesaggistica in Italia nel recente rapporto nazionale di Italia Nostra e la situazione nella regione Friuli Venezia Giulia”
– Dario Predonzan (direttivo regionale WWF del FVG)
“La mancata tutela del paesaggio nella pianificazione urbanistica a Trieste: proposte per una nuova urbanistica orientata alla tutela” – interventi dal pubblico
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“Gli effetti devastanti sul paesaggio di una errata pianificazione del territorio sono evidenti. L’Italia purtroppo, come rileva Salvatore Settis in una sua recente opera, pur avendo leggi di tutela del paesaggio molto avanzate (a partire dalla legge del 1922 voluta da Bendetto Croce) non ha saputo farle applicare e rischia ora di perdere (e in molte zone ha già perso) uno dei beni più preziosi: la bellezza di un paesaggio creato dall’opera dell’uomo nel corso dei secoli nelle campagne e nelle città. Il Codice dei beni culturali del 2004, nella parte dedicata alla tutela del paesaggio, non ha trovato ancora una concreta attuazione in gran parte delle regioni italiane, come rivela un recente rapporto redatto da Italia Nostra e curato da Vezio de Lucia e Maria Pia Guermandi.
Il caso di Trieste non si discosta da questo quadro: il suo patrimonio paesaggistico, immortalato nell’ottocento in molte vedute pittoriche e descrizioni della città, ha subito nel corso del secolo scorso gravi ferite causate da scelte urbanistiche insensibili ai valori paesaggistici.
In alcuni casi, occorre riconoscere che l’espansione della città correttamente pianificata ha saputo “creare” un paesaggio urbano ricco di valori ambientali ed estetici: si pensi ai borghi Teresiano e Giuseppino realizzati nel tardo settecento e nell’ottocento, oppure a certi interventi di edilizia popolare, come il quartiere di Borgo san Sergio, progettato da Rogers negli anni Cinquanta. Laddove, invece, la pianificazione urbanistica ha abdicato al suo ruolo cedendo ad interessi particolari, gli effetti sono stati deleteri, come le
recenti espansioni edilizie a bassa densità sulla fascia costiera e la progressiva cementificazione degli ultimi spazi verdi delle colline e delle valli torrentizie che attorniano il centro urbano.
Nel momento in cui il Comune di Trieste si appresta ad approvare una Variante generale al proprio Piano Regolatore, appare necessaria un’attenta riflessione sul valore del paesaggio sia come bene culturale (in cui la comunità riconosce la sua identità) sia come risorsa che rende vivibile l’ambiente che ci circonda.
Una riflessione necessaria per orientare la pianificazione urbanistica (la cui tecnica e le cui scelte non sono mai neutrali) verso la tutela di quel valore e per rivedere, dove ciò è ancora possibile, gli errori della politica urbanistica comunale degli ultimi anni.”
Scarica invito e locandina della conferenza: