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Data: 24 Maggio 2023

Conferenza stampa: L’Architetto Andrea Bruno in visita a Porto Vecchio a Trieste

Conferenza stampa giovedì 25 maggio 2023 – ore 12.00- Sottostazione elettrica – PV

 Il 25 Maggio sarà in visita a Porto Vecchio l’Arch. Andrea Bruno, uno dei più importanti architetti italiani e professionista di fama internazionale, attivo specialmente nel settore del restauro architettonico di edifici storici e di musei.  La Sezione di Trieste di Italia Nostra lo accoglierà al suo arrivo e lo accompagnerà nella visita al Porto Vecchio che l’Architetto, fino ad ora, non aveva mai visitato di persona, ma per cui aveva espresso da tempo grande interesse.

Impegnato per tutta la sua vita nel recupero e nella conservazione del patrimonio artistico e culturale in Italia e nel mondo, il professor arch. A. Bruno rivolge ora la sua attenzione al Porto vecchio di Trieste, dove il restauro dei suoi edifici potrà offrire oggi un’opportunità di valorizzazione funzionale ed economica.

L’espressione “Progettare l’Esistente “, significa, per l’architetto Bruno, dare nuova vita e nuovo futuro alle strutture del passato.  E’ quanto Italia Nostra si augura per l’area storica del Porto vecchio: l’incontro del 25 Maggio darà la possibilità di un confronto con il Maestro, raccogliendo le sue prime impressioni, su questo tema estremamente importante per la città di Trieste.

Per l’occasione, Italia Nostra ha organizzato un incontro con la Stampa e con rappresentanti dell’Amministrazione pubblica locale, che si terrà alle ore 12.00 nella Sottostazione Elettrica di Porto Vecchio.

 

Italia Nostra

Antonella Caroli

presidente

 

Seguono note biografiche sull’ arch. Andrea Bruno 

Prof. Arch. Andrea Bruno

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Andrea Bruno, nato a Torino nel 1931, si è laureato nel 1956 presso la Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino discutendo una tesi sul recupero e la ricostruzione del centro storico di Savona.  Ha quindi iniziato la sua attività professionale nella Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici del Piemonte, per poi dedicarsi all’attività progettuale e di didattica universitaria.

Ha percorso, dal 1959 al 1990, una lunga e prestigiosa carriera universitaria presso il Politecnico di Torino, insegnando Elementi di Architettura e Rilievo dei Monumenti, Restauro dei Monumenti e Disegno. Si è quindi trasferito al Politecnico di Milano dove ha insegnato Restauro architettonico, come professore associato e poi professore a contratto fino al 2010.

Dal 1960 al 1972 è consulente per il Ministero degli Affari Esteri in Afghanistan e in Irak e dal 1975 assume lo stesso incarico per l’UNESCO occupandosi del restauro e della conservazione del patrimonio artistico e culturale, incarico che lo ha portato a partecipare a numerose missioni ufficiali, specialmente in Medio Oriente e nel Nord-Africa. Nel 1974 ha progettato l’Ambasciata d’Italia in Afghanistan.

E’ stato inoltre Presidente del Centre d’Etudes pour la Conservation du Patrimoine Architectural et Urbain della Katholieke Universiteit di Lovanio ed ha infine insegnato all’ICCROM (International Centre for the Study of the Preservation and Restoration of the Cultural Property) di Roma.

Tra i suoi progetti più noti figurano il Centre d’art contemporain du Mouvement et de la Voix, Les Brigittines, a Bruxelles, il Musée de l’eau a Pont-en-Royans in Francia, il Castello di Lichtenberg in Alsazia, il Musée d’art et d’histoire Romain Rolland a Clamecy, il Conservatoire national des arts et métiers a Parigi, la cittadella universitaria di Fort Vauban a Nîmes, il Musée de la Corse a Corte, la sistemazione della zona archeologica di Tarragona.

In Italia si è occupato del restauro e dell’allestimento di importanti istituzioni culturali piemontesi, quali il Museo del Risorgimento di Torino a Palazzo Carignano, il Museo d’Arte Contemporanea del castello di Rivoli e – l’intervento più recente – il MAO – Museo d’Arte Orientale di Torino, a Palazzo Mazzonis.

Una recente mostra (2016) dedicata ad Andrea Bruno all’interno della Torre Velasca a Milano, intitolata “Progettare l’Esistente”, illustra la filosofia dell’Architetto e approfondisce le tematiche legate al recupero, alla conservazione e alla geniale riconversione di edifici storici.

La trasformazione, per Andrea Bruno, è “l’unica garanzia di conservazione delle memorie attraverso l’architettura». Nel suo percorso professionale Bruno ha saputo trovare il giusto equilibro tra il valore storico e la sua funzionalità, evidenziando come il restauro delle icone dell’architettura possa essere ancora oggi un’opportunità di valorizzazione storica funzionale ed economica.

La mostra ha messo in evidenza  quale sia per Bruno il significato profondo del Progettare l’esistente. Un approccio che parte dall’individuazione della corretta destinazione d’uso dell’”esistente” ai fini di una sua valorizzazione attraverso soluzioni progettuali innovative e sempre inedite che ne garantiscono la conservazione nel tempo. Per Bruno “le architetture rinnovandosi permangono nel tempo ed ogni trasformazione corretta certifica e garantisce nel tempo la sua memoria d’origine”.

Andrea Bruno intende la progettazione sul patrimonio e sul paesaggio come pura affermazione del restauro inteso come atto di architettura contemporanea, che non può scindersi dalla vita dell’edificio e dai suoi cambiamenti, che risultano impossibili da cristallizzare nel tempo. Ne consegue l’esigenza di “costruire sul costruito” come rappresentazione del simbolo di permanenza sul luogo.

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