Italia Nostra

Data: 16 Febbraio 2018

Il vulcanismo e la sismicità della Sicilia orientale: il vero pericolo viene dal mare

Sabato 17 febbraio alle ore 18,00 Italia Nostra – sez. Melilli ospita il dott. Marco Neri per vivere con consapevolezza la nostra terra che trema

Primo Ricercatore dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, Sezione di Catania (INGV-OE), Marco Neri spiegherà la connessione esistente tra l’attività vulcanica dell’Etna e i “movimenti” della Scarpata di Malta. Le popolazioni etnee sanno di vivere su un vulcano tra i più attivi della Terra: anno dopo anno, osservano il profilo del territorio a loro circostante cambiare continuamente perché ogni eruzione apporta materiale in superficie facendo crescere nuovi coni piroclastici, riempendo di lava profonde valli, o producendo sprofondamenti di centinaia di metri.

Gli abitanti della Sicilia orientale, invece, si confrontano con un processo naturale in un certo senso più “subdolo”: i terremoti, quegli scuotimenti della superficie terrestre che si manifestano quando la crosta terrestre si frattura, cedendo al movimento delle placche tettoniche.

La Sicilia orientale è caratterizzata, tra l’altro, dalla presenza di un sistema di faglie molto pericoloso, che gli specialisti chiamano “Scarpata di Malta”: lungo centinaia di chilometri, nel 1693 ha causato il più forte sisma accaduto in Italia negli ultimi 1000 anni, devastando numerosissime città e causando oltre 50.000 vittime anche a causa di un concomitante maremoto.

La Scarpata di Malta è stata, in passato, anche la sorgente magmatica che ha alimentato i vulcani attivi nei Monti Iblei. Oggi quei vulcani sono estinti da milioni di anni, ma quella sorgente è ancora oggi attiva sotto forma di faglie sismogenetiche.

Chi si occupa di Protezione Civile, pianificazione territoriale, uso del suolo e salvaguardia delle vite umane e dei beni materiali  ha numerosi fattori da valutare con molta attenzione.

“A noi cittadini – sostiene la presidente IN Melilli, prof.ssa Nella Tranchina – compete, invece, l’obbligo di informarci sulle condizioni in cui versa il nostro territorio e di formarci per essere preparati, pronti, ad affrontare le emergenze in maniera consapevole e razionale. Per tale motivo invitiamo gli abitanti di Melilli e dei paesi limitrofi a partecipare all’incontro con il prof. Neri: sarà una buona occasione per imparare”.

Alessandra Privitera – Addetto stampa

 

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