Sono trascorsi ben 21 anni – 14 ottobre 1996-2017 – dalla esondazione del fiume Esaro, un evento drammatico rimasto nella memoria collettiva di tutti i crotonesi e non solo. Nel ricordare le vittime innocenti e le sofferenze dei loro familiari oltre che i pesanti danni subìti dal territorio, Italia Nostra e Gak chiedono alle autorità responsabili che siano adottate tutte le misure di prevenzione e di cura del territorio per evitare che eventi così luttuosi si ripetano, con le conseguenze nefaste per i cittadini e per l’ambiente che tutti conosciamo.
I recenti roghi boschivi che hanno interessato vaste superfici anche boscate della regione hanno devastato il manto vegetale, che, impoverito e privo dell’humus, durante le copiose alluvioni tipiche della stagione autunnale, potrebbe essere facilmente aggredito da dissesto idrogeologico come in quella tragica giornata del 14 ottobre a Crotone.
Anche per prevenire questi eventi luttuosi, Italia Nostra e Gruppo Archeologico Krotoniate rinnovano la proposta di istituire il Parco Naturale Fluviale ed Archeologico dell’Esaro, dopo aver messo in sicurezza/ bonificato il fiume e dragato il suo corso fino alla foce, attualmente insabbiata.
Tale idea-progetto era stata lanciata il 2 dicembre 2000, durante il convegno “Il fiume Esaro: ieri, oggi e domani”, organizzata dalla sezione, con la partecipazione di numerosi esperti, per discutere sulle funzioni del fiume e per proporre delle soluzioni per il suo recupero ambientale, così da restituire all’Esaro la dignità di antico corso d’acqua (attualmente perduta).
Le fonti documentali e storiche confermano che in epoca magno-greca il fiume era in parte navigabile: Teocrito , nel quarto Idillio, descrive la scena dei due pastori che pascolano le greggi e gli armenti lungo le sponde erbose. In epoca ellenistica la foce dell’Esaro fungeva da porto fluviale, arretrata rispetto a quella attuale. Lungo le sponde sorgevano i quartieri degli artigiani e la presumibile “agorà”, per cui il fiume aveva la duplice funzione di mezzo di comunicazione e di scambi commerciali, oltre a rivestire un ruolo sacrale, dato che i Greci veneravano le divinità delle acque.
Ritornando alla proposta progettuale di Parco Fluviale, per contribuire a purificare le acque dell’Esaro da eventuali residui inquinanti, si potrebbero piantumare delle essenze tipiche dell’habitat, così da contemperare l’esigenza del risanamento ambientale a quella della tutela del paesaggio e della tradizione storica, non solo magno-greca, ma anche più recente, come quella tramandata dalle testimonianze di alcuni viaggiatori del Grand Tour, come George Gissing (1897) e Norman Douglas (1911), i quali descrivevano con stupore i giardini profumati situati lungo le sponde dell’Esaro.
Alla luce dei rinvenimenti archeologici vecchi e nuovi sulle sponde (resti di fortificazione) e nelle dirette adiacenze (scavi di via Acquabona) del corso fluviale cittadino, sarebbe auspicabile, proficuo e naturale il suo inserimento nel progetto Antica Kroton.
Messa in sicurezza idro-geologica, tutela dell’ambiente e del paesaggio fluviale potrebbero essere così contemperate nel parco fluviale naturale ed archeologico del fiume Esaro, che, se realizzato, doterebbe il quartiere di Fondo Gesù di un’area verde risanata, bonificata e finalmente restituita alla fruizione dei cittadini ed alla memoria collettiva delle vittime dell’alluvione, alle quali è stata dedicata la “piazza 14 ottobre 1996”.
Infine, le due associazioni parteciperanno alla cerimonia religiosa e civile organizzata domenica 15 ottobre alle ore 11.00 dalla Parrocchia S.S.Salvatore.
Crotone, 12 Ottobre 2017
Teresa Liguori – Italia Nostra Crotone
Vincenzo Fabiani – Gruppo Archeologico Krotoniate