Italia Nostra

Data: 8 Maggio 2017

L’area umida del Lago di Vetoio: prospettive di conservazione e valorizzazione

Nella “1^ Giornata Nazionale dei Beni Comuni”, promossa da Italia Nostra onlus per valorizzare i beni culturali o naturalistici in condizioni di degrado o di non fruibilità, la Sezione dell’Aquila propone una visita – a cura di esperti naturalisti – di un vero tesoro nascosto e poco conosciuto quale il Laghetto di Vetoio. Il Vetoio, bacino realizzato nel XV secolo sbarrando le sorgenti per fornire energia idraulica all’antica Cartiera, è sorgivo perciò le sue acque cristalline sono il fulcro di un habitat ricco di avifauna e caratterizzato da una vegetazione molto interessante, oggi, purtroppo, minacciato dal progetto di una nuova strada. La “1^ Giornata Nazionale dei Beni Comuni”, sarà l’occasione per avanzare alle Autorità l’istanza di riconoscimento di tale pregevole zona umida quale “Monumento naturale”.

Ci troviamo alle h. 10,30 al parcheggio della “Pesca sportiva Lago Vetoio” (ingresso da Via Pasquale Ficara, vicino Ospedale San Salvatore).
Al termine della visita vi sarà un pic-nic aperitivo nell’area attrezzata (contributo volontario € 5,00)

È necessaria la prenotazione a fini organizzativi (e-mail: laquila@italianostra.org; tel. 349.0575995)

Scarica l’invito con il programma Visita all’Area umida del Lago Vetoio

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Approfondimento:

La Sezione dell’Aquila aderisce alla “Giornata” con un’iniziativa volta alla salvaguardia e valorizzazione del Lago di Vetoio: L’area umida del Lago di Vetoio: prospettive di conservazione e valorizzazione. Si tratta un’area d’interesse naturalistico e paesaggistico su cui grava la minaccia di una devastante bretella di collegamento stradale tra la SS 17 e la SS 80 progettata dall’ANAS, avverso la quale è in atto una mobilitazione da parte di questa Sezione sin dal 2014, a cui si sono poi associate le locali sezioni dell’Archeoclub e di Pro Natura. II progetto presentato dall’ANAS, se realizzato, comprometterebbe gli alti livelli di biodiversità e sarebbe veramente la degna conclusione delle insensate politiche sul territorio che dal terremoto in poi hanno visto occupare sempre più suolo agricolo con strade, rotonde ed insediamenti pseudo provvisori.

Il Lago di Vetoio e l’area ad esso circostante – fino a ricomprendere il fiume Aterno – rappresenta, nonostante la pressione antropica degli ultimi anni, un’importantissima area umida che si trova praticamente dentro l’area urbanizzata della città dell’Aquila, pesantemente impattata dall’antropizzazione precedente e conseguente il sisma del 2009. E’ di rilievo l’aspetto paesaggistico caratterizzato tanto dalle ultime trame del paesaggio agrario costruito nella zona che separa l’Aterno dal Vetoio quanto dal paesaggio lacustre e fluviale dei due fiumi. Altrettanto importanti risultano le cenosi acquatiche e quelle vegetali, l’area umida permette inoltre la presenza di numerosa avifauna svernante e di passo con alcune specie rare. Lungo le sponde del lago e del fiume Vetoio sono presenti molti tratti di vegetazione interessanti sotto il profilo floristico e biogeografico.

Anche la fauna ittica è importante come del resto le comunità animali bentoniche e interstiziali. Inoltre l’Aterno nel tratto di corso periurbano presenta ancora dei tratti ben conservati che potrebbero essere valorizzati in una visione più evoluta del “sistema fiume”. Numerosi studi e pubblicazioni scientifiche di ricercatori dell’Università dell’Aquila e di altri atenei certificano e testimoniano il grande interesse ecologico dell’area che, pur nella sua relativamente piccola estensione, rappresenta un notevole serbatoio di biodiversità in un contesto di area urbana. Inoltre la presenza di strutture di archeologia preindustriale (mulino e cartiera), il rinvenimento di cippi e di un sepolcro romano, la presenza del cosiddetto “tempietto di Feronia”, un mausoleo romano imperiale con copertura a volta ben conservato, proprio a ridosso della rotonda sulla SS 17 rendono l’area interessante anche per gli aspetti archeologici ancora poco indagati. Tali peculiarità e la relativa estensione dell’area contenuta entro un contesto urbano ne fanno un luogo ancora più interessante, un “bene comune” della città meritevole di azione di tutela, conservazione e valorizzazione da parte di amministrazioni illuminate. Questo non è avvenuto nel passato nonostante le continue pressioni delle associazioni ambientaliste tantomeno sta avvenendo oggi.

L’iniziativa sarà l’occasione per avanzare pubblicamente alle Autorità l’istanza di riconoscimento di tale zona umida quale “Monumento naturale”.

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