Italia Nostra

Data: 17 Giugno 2016

“Le eccellenze del complesso di San Francesco a Pisa: tra Medioevo e richiami alla classicità”

Conferenza martedì 21 giugno 2016 – ore 17.30

“Le eccellenze del complesso di San Francesco a Pisa: tra Medioevo e richiami alla classicità”

Italia Nostra sezione di Pisa in collaborazione con Italia Nostra sezione di Cascina e con gli Amici dei Musei e dei Monumenti Pisani, e con il Patrocinio del Comune di Pisa, sono lieti di invitare la cittadinanza alla conferenza “Le eccellenze del complesso di San Francesco a Pisa: tra Medioevo e richiami alla classicità” tenuta dai Professori dell’Università di Pisa Ewa Karwacka Codini e Marco Collareta.

La chiesa ed il convento di San Francesco di Pisa, fondati all’epoca della massima potenza della Repubblica marinara di Pisa, oggi in condizioni di grave degrado e bisognosi di importanti urgenti interventi, hanno una importanza storica, artistica, religiosa e culturale che va ben oltre i confini locali. Memore di nomi prestigiosi che hanno contribuito alla sua creazione e l’evoluzione nell’arco di circa otto secoli, il complesso rappresenta un insieme di eccellenze nell’ambito architettonico e pittorico.

La tradizione vuole che l’insediamento francescano a Pisa sia stato creato da San Francesco medesimo nel 1211.  Nel convento di San Francesco di Pisa si tenne nel 1263 un Capitolo Generale dell’ordine, durante il quale venne approvata la biografia di San Francesco d’Assisi (Legenda Maior) scritta dal filosofo e Santo Fra’ Bonaventura da Bagnoregio che presiedette il Capitolo stesso.  In tale occasione fu recitata per la prima volta la rievocazione evangelica dell’annuncio dell’angelo a Maria, divenuta la preghiera mariana dell’Angelus.

La chiesa di San Francesco – che ha dato il nome a uno dei quattro quartieri del centro storico – per dimensioni è la seconda chiesa della città dopo la Cattedrale (80 metri di lunghezza). La sua elegante facciata, tutta eseguita in candidi marmi bianchi di San Giuliano, esplicita il dialogo straordinariamente armonioso tra il Medioevo e il Rinascimento (la metà inferiore è del 1300, mentre la parte superiore è del 1603) e costituisce uno dei primi esempi di facciata a tempio.

Il campanile, oltre ad essere un notevole esempio di imponente costruzione in laterizio, è pensile. Lo progettò e costruì negli anni sessanta del Duecento il geniale Giovanni di Simone, colui al quale toccò, oltre a partecipare alla realizzazione del Camposanto di Pisa, anche l’oneroso compito di proseguire la costruzione della famosa Torre del Duomo, già allora pendente, e che egli portò a compimento con maestria fuori del comune. Sulla base di questa importante esperienza, Giovanni realizzò il campanile di San Francesco, alto e snello, pensile, con due lati poggianti su due muri del transetto, e – con uno straordinario espediente tecnico – due lati a sbalzo sorretti da una tromba di mattoni concentrici alleggerita da arcatelle e poggiante su mensoloni: soluzione tecnicamente ardita allora come oggi.

Il maestoso interno della chiesa ad una navata unica con transetto e sette cappelle terminali, rischiarato da magnifiche vetrate monumentali, un tempo ospitava i cicli di affreschi più significativi della città dopo quelli del Camposanto monumentale ed alcuni capolavori dell’arte e dell’iconografia francescana come ad esempio il San Francesco che riceve le stigmate di Giotto.

Quel che resta oggi delle opere dell’arte medievale – sono stati distrutti gli affreschi di Spinello Aretino dai restauri secenteschi, mentre da Napoleone sono stati saccheggiati i dipinti di Giotto e Cimabue, che oggi si possono ammirare al museo del Louvre quali pezzi pregiati della sezione dei “primitivi” – è ancora di straordinaria rilevanza; su tutti gli affreschi di Taddeo Gaddi (1345), massimo allievo di Giotto e geniale inventore del primo notturno in pittura, di Taddeo di Bartolo (1397), di Niccolò di Pietro Gerini (1392), quest’ultimi presenti nella sala del Capitolo.

A cavallo tra il Cinquecento e Seicento la chiesa subì un radicale intervento di adeguamento alle prescrizioni del Concilio tridentino che, pur alterando l’aspetto originale della stessa, dette origine ad una serie di altari con tele di grande formato dei migliori artisti fiorentini, senesi e pisani dell’epoca. Numerosi  affreschi e decorazioni della chiesa sono stati restaurati nei primissimi anni del XX secolo da uno dei protagonisti dello stile Liberty, Galileo Chini.

Scarica il pdf con la locandina

Principali Opere d’arte realizzate per la chiesa ancora esistenti

Taddeo di Bartolo – Polittico – Budapest, Szépművészeti Múzeum

Giotto – Stigmate di San Francesco – Parigi, Museo del Louvre

Cimabue – Maestà – Parigi, Museo del Louvre

Giunta Pisano – Storie di San Francesco – Pisa, Museo di San Matteo

Barnaba da Modena – Madonna del latte – Pisa, Museo di San Matteo

Lupo di Francesco – Tomba della famiglia Della Gherardesca – Pisa, Museo di San Matteo e Camposanto

Aurelio Lomi – Episodi della vita di San Francesco – Pisa, Museo di San Matteo

Tommaso Pisano –  Madonna col Bambino, Angeli e Santi – Pisa, chiesa di San Francesco

Taddeo Gaddi – Affreschi – Pisa, Chiesa di San Francesco

Taddeo di Bartolo – Ciclo di affreschi sulla Vita della Vergine – Pisa, chiesa di San Francesco, Sacrestia

Niccolò di Pietro Gerini – Ciclo di affreschi sulla Vita di Cristo – Pisa, convento di San Francesco, Sala del Capitolo

Cigoli – Natività di Gesù con Adorazione dei pastori – Pisa, chiesa di San Francesco

Ventura Salimbeni – L’assunzione della Vergine – Pisa, chiesa di San Francesco

 

Sepolture di personaggi famosi

Conte Ugolino della Gherardesca – podestà e comandante pisano celebre per la descrizione mitologica della sua prigionia narrata da Dante Alighieri nel canto XXXIII dell’inferno.

Francesco da Buti – primo commentatore della Divina Commedia

 

Maggiori informazioni su: https://italianostrapisa.wordpress.com/

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