Sabato 16 febbraio,alle ore 10,00 presso la Stazione centrale di Siracusa, la sezione di Italia Nostra invita la cittadinanza a partecipare all’iniziativa nazionale “ Riprendiamoci il treno” promossa dal CIUFER e condivisa da Italia Nostra Nazionale per il rilancio del trasporto ferroviario e la tutela del diritto alla mobilità di tutti i cittadini.
L’Associazione sottolinea l’esclusione di tutta l’area della Sicilia Sud-Orientale, che si fregia del riconoscimento UNESCO, da ogni programma di sviluppo in materia di trasporto ferroviario da parte di TRENITALIA.
Infatti il sistema ferroviario nazionale sta subendo una trasformazione che si sta traducendo in un generale squilibrio nel diritto alla mobilità dei cittadini.
Si è scelto di privilegiare l’Alta Velocità concentrando ingentissime risorse su nuove linee (il cui costo unitario è risultato straordinariamente più elevato rispetto a quello di linee analoghe in altre nazioni europee) e su servizi destinati ad una componente di utenza limitata, piuttosto che investire sul potenziamento delle tratte esistenti di una rete ferroviaria diffusa e capillare che è stata l’orgoglio dell’Italia in Europa.
Italia Nostra auspica un’inversione di tendenza a favore di un trasporto ferroviario veramente rispondente alle esigenze della mobilità sostenibile.
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La Consigliera nazionale Liliana Gissara ha inviato un commento all’ articolo di Beppe Severgnini ” Catania-Palermo, sul Treno Deserto nasce il Ministero contro gli Sprechi” del 22 febbraio scorso pubblicato sul Corriere.it .
Ecco il testo del commento:
” Ho letto il suo resoconto di viaggio sulla tratta CT-PA. Per Sua conoscenza, vi è di meglio.
Abito a Siracusa. Da appartenente ad una dinastia (uso il termine con orgoglio) di ferrovieri (mio nonno: capo-stazione, mio padre. idem) ho sempre viaggiato in treno, con agio e vero diletto che solo chi apprezza tale mezzo di trasporto comprende.
La tratta SR-PA, come tante altre, è stata operativa per molti decenni; gli anni “eroici” di FERROVIE DELLO STATO.
Ora, se devo recarmi a Palermo, sono costretta a servirmi dell’autobus, bere o affogare, per giunta soggetta ad un singolare “trattamento” della Concessionaria del servizio la quale fa pagare euro 12,00 alla biglietteria o euro 13.50 sul mezzo. Inoltre, il biglietto non è spendibile (ovviamente in giornata) in orario diverso, nonostante l’usuale disponibilità di posti. Se perdo la corsa, intanto rifaccio il biglietto; poi mi rimborsano! Tanto per semplificare!!!
O bere, o affogare perché, soppressa da anni la tratta SR-PA, il tragitto è diventato SR-ME-PA con un tempo di percorrenza di ore 7 e minuti 30. Si arriva a PA nel pomeriggio; si pernotta; l’ndomani si disbrigano le “faccende palermitane” e si riparte, sempre con gli stessi tempi. In tutto: 15 ore di viaggio in 2 giorni!
Le sembra questo un incoraggiamento all’uso del treno? Le sembrano “incoraggianti” certe tabelle orarie? O, piuttosto, disincentivanti per potere più facilmente “tagliare? Così, se si vuole viaggiare per la Regione.
Se devo recarmi in Continente (come si diceva un tempo), oltre Roma, devo necessariamente trasbordare a R. Termini con tutti i disagi e le incognite del caso (ritardi, incidenti….).
Ricordo con sicula nostalgia LA FRECCIA DEL SUD per Milano, IL TRENO DEL SOLE per Torino, ILTRENO S. LUCIA per Venezia ed anche IL PELORITANO che mi portava a Roma in 10 ore. Al tempo in cui il treno era PER TUTTI GLI ITALIANI.
Mi stupisce che Ella abbia trovato un treno pulito. Avranno avuto la soffiata giusta. Provi a chiedere ai pendolari in che condizioni sono costretti a viaggiare, anche in termini di pulizia! Per la lunga percorrenza posso dire in prima persona perchè, coerentemente ed ostinatamente, viaggio ancora in treno.
Per quanto mi riguarda, da Consigliere Nazionale di ITALIA NOSTRA, dovendomi periodicamente recare nella Capitale, ad ogni viaggio corrisponde un reclamo. Sono ancora in attesa dell’ultimo riscontro da parte di TRENITALIA.
Non le dico poi della misera fine dei numerosi e notevoli traghetti di FF SS : tutti tristemente in disarmo nel porto di Messina.
L’unica nave-traghetto in servizio è una tal LOGUDORO, comprata chissà dove, riattata all’uso, sicura chissà quanto.
Lo “spezzatino” ferroviario (trenitalia, rfi, grandi stazioni, bluvia, ecc.) ha segnato, con ignobile cinismo, la fine del trasporto ferroviario per tutti.
Una virata chiaramente elitaria riversa risorse DI TUTTI GLI ITALIANI su linee e treni SOLO PER ALCUNI ITALIANI.
Per la “moltitudine”, treni vecchi, sporchi, poco puntuali, poco sicuri; per una minoranza di “eletti”, treni moderni, lindi, sicuri e pure eleganti, che non guasta e, se è il caso, anche col medico a bordo!!!
Siamo, o no, TUTTI ITALIANI?
Cordialmente ”
Liliana Gissara
Consigliere Nazionale di ITALIA NOSTRA