Italia Nostra

Data: 8 Agosto 2016

Portoferraio: presentazione del nuovo libro di Gianfranco Vanagolli

Elbadautore, dall’8 all’11 agosto organizza una serie di incontri “itineranti”: il primo appuntamento in giro per l’Elba sarà Lunedì 8 agosto alle 21,30 a Forte Inglese a Portoferraio con “Il Tesoro del Carmine” di Gianfranco Vanagolli: ospiti del Comune di Portoferraio e del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, vi invitiamo alla presentazione del nuovo libro dell’autore elbano, alle prese stavolta con un romanzo d’avventura ricco di colpi di scena, agguati, rischi mortali, coraggio, determinazione, amore, incontri fugaci, associazioni clandestine, spie e avventurieri di cui è protagonista un giovane di belle speranze, Jean Thomas, francese, di ascendenze corse, che si trova a vivere un momento storico convulso, coincidente con la parabola politica e militare di Napoleone e un’Europa, già convocata a Vienna, nei suoi capi di stato e di governo, che progetta la Restaurazione.
Ad introdurre l’Autore saranno la giornalista Patrizia Lupi e la Presidente della sezione locale di Italia Nostra Cecilia Pacini.
Gianfranco Vanagolli è scrittore, storico e profondo conoscitore dell’Elba e della sua storia e in questo libro mescola sapientemente, in una prosa fluida e mai banale, il romanzo storico, con le espressioni gergali, i termini marinareschi, i profumi e i sapori delle antiche ricette della nostra Elba e del suo mare.

 

Il tesoro del Carmine, nuovo libro di Gianfranco Vanagolli

Il romanzo segue altre opere di narrativa. Una scrittura intensa e vivace

Il nuovo lavoro di Gianfranco Vanagolli, uscito in questi giorni per i tipi del Foglio Letterario, è un romanzo, Il tesoro del Carmine, che segue ad altri suoi lavori di narrativa, dai quali si distingue per la misura. Di questi, ricordiamo le Leggende dell’Arcipelago Toscano (1995) e Il Cacciadiavoli e altro mare (2001): nove frammenti del nostro archivio folcloristico, il primo; una raccolta di racconti, il secondo. Essi apparvero con le prefazioni rispettivamente di Gaspare Barbiellini Amidei e di Noemi Giachery, che vollero premiare l’autore per essersi posto come l’interprete e il custode di certe radici minacciate dall’ala del tempo e dagli assalti di subculture tanto aggressive quanto inconsistenti, prodotto dei peggiori aspetti della società di massa.

Il romanzo ha, a sua volta, un presentatore di grande prestigio, Ernesto Ferrero, Premio Strega con il notissimo “N” e direttore del Salone del Libro di Torino, che vi ha colto un’eco dei suoi interessi storici e letterari. Esso, infatti, sviluppa una vicenda tutta interna ai Trecento giorni del soggiorno di Napoleone all’Elba e ai successivi Cento che si conclusero con il massacro di Waterloo. Ne è protagonista Jean Thomas, un giovane ufficiale dell’armata del Beauharnais che vive una straordinaria caccia al tesoro, mentre conosce i personaggi più importanti del diorama insulare, da Drouot a Cambronne a Paolina allo stesso imperatore, coltivando amori capaci di segnarlo ciascuno a suo modo e lasciandosi coinvolgere in un’intricata rete sotterranea popolata da massoni, cospiratori, spie, sicari, nelle cui motivazioni si rinvengono potenti molle quali l’ideale e il denaro.

In Thomas Ernesto Ferrero coglie una carica stendhaliana, che è indiscutibile e che si riverbera sull’intero romanzo, avvincente proprio per il suo ritmo, non meno che per la sua trama, distesa su un’ampia geografia, allargata dall’Elba a Napoli a Parma a Parigi, ma il cui cuore è la chiesa portoferraiese del Carmine ovvero il Teatro dell’Accademia dei Fortunati, dopo la sua trasformazione imposta dal grande còrso, il luogo dove il tesoro viene a lungo insistentemente cercato.

Vanagolli ha saputo rendere, inoltre, evitando con maestria la trappola del patetico e del colore vieto, grazie anche a una scrittura intensa, ma vivace, la condizione crepuscolare che fu dell’Elba assediata reliquia dell’impero nel mare dalla Restaurazione. Essa passa attraverso brevi dialoghi, sfondi accennati, giochi di luce, momentanei incanti: pennellate che nutrono una tela davvero difficilmente dimenticabile.

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