Italia Nostra

Data: 8 Aprile 2022

“Donne del Patrimonio”: l’intervento della Presidente Antonella Caroli al convegno alla Camera dei Deputati

“Se c’è da combattere, io combatto”

Tutti noi ricordiamo questa battuta di Desideria Pasolini dall’Onda, che illustra sinteticamente la personalità della fondatrice e presidente di Italia Nostra dal 1998 al 2005.

Desideria Pasolini Dall’Onda è recentemente scomparsa all’età di 101 anni, proprio lo stesso giorno del 66esimo anniversario della fondazione dell’Associazione, il 29 ottobre 2021. Discendeva da una delle più antiche famiglie ravennate ed era una donna di grande cultura letteraria e artistica – aveva tradotto autori come Stevenson e la Woolf e studiato Storia dell’Arte con Cesare Brandi. Fu su suo impulso e di Elena Croce se nel 1955, per impedire un ennesimo tentativo si sventrare il centro storico di Roma, fu fissato l’appuntamento nello studio di un notaio romano con Giorgio Bassani, Pietro Paolo Trompeo, Luigi Magnani, Filippo Caracciolo, Hubert Howard, e Umberto Zanotti Bianco per fondare Italia Nostra, con la missione di tutelare il patrimonio culturale del Paese.

Come Desideria stessa ricordava, gli anni con Zanotti Bianco e Bassani furono entusiasmanti e fecondi: fu allora che vide la luca la Carta di Gubbio con Cederna, Bottoni e Samonà. Centrale anche l’impegno in difesa del paesaggio agrario, cui lei era particolarmente sensibile visto che la sua famiglia era proprietaria di vaste tenute in Romagna e Toscana: all’argomento dedicò numerosi convegni durante la sua presidenza. Particolare attenzione riservò anche al commento del decreto legislativo 42/2004 noto come “Codice Urbani” sui beni culturali e il paesaggio.

Leggo le sue stesse parole per illustrare la sua visione della tutela: “A differenza delle altre realtà che già esistevano, noi siamo stati la prima associazione di volontari che voleva proteggere tutto il patrimonio culturale nella sua interezza. Avevamo cioè una visione nuova, “globale”: non volevamo solo proteggere quel determinato castello, quella villa o quel monumento, ma tutto il loro contesto e l’ambiente. Così facendo abbiamo reso pubblico il concetto di territorio. Adesso tutti ne parlano, ma a quell’epoca no. Sentivamo il dovere di conoscerlo e salvarlo”.

Da allora Desideria ha instancabilmente promosso la difesa del Patrimonio culturale italiano, mai tirandosi indietro, raccogliendo intorno a sé brillanti intellettuali come Nicola Caracciolo e Antonio Cederna e nomi importanti dell’urbanistica italiana contemporanea, come Vezio De Lucia, Italo Insolera, Leonardo Benevolo, Bernardo Rossi Doria. Nel 2001 il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi le conferì il titolo di Cavaliere di Gran Croce.

Al suo ritiro dall’impegno, seguì una pesante crisi finanziaria, da cui l’Associazione si riprese sotto la presidenza di Carlo Ripa di Meana. Per ritrovare una donna al timone di Italia Nostra si deve giungere al 2009, quando diventa presidente Alessandra Mottola Molfino (che reggerà le sorti dell’associazione fino al 2012). Durante la sua guida Italia Nostra affronta temi nuovi, come quello energetico, tanto attuale oggi, e il pressante bisogno di fermare il Consumo di suolo che in quel periodo stava letteralmente mangiando il Paese. Riprese anche il tema tanto caro alla Pasolini del paesaggio agrario.

Dal 2018 altre due donne si sono succedute alla guida dell’associazione, Mariarita Signorini e Ebe Giacometti. Né si può dimenticare che il 40% delle sezioni è presieduta da donne. Una lunga storia di impegno femminile per il patrimonio, di donne combattive impegnate ad assicurare un futuro all’Italia. Tra queste bisogna anche annoverare un’altra grande donna del patrimonio, Giulia Maria Crespi, che prima di fondare nel 1975 il FAI era nel direttivo di Italia Nostra.

 

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Per leggere il comunicato stampa: cliccare qui

Per la rassegna stampa:

Agcult.it

Verita & Affari

Corriere di Romagna

 

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