Nuovo Ponte di Sant’Antioco: verso la revoca del progetto. Avversato in primis dalla sezione di Sant’Antioco di Italia Nostra, poi dal Comitato di cittadini e dalle altre associazioni ambientaliste regionali, infine da tutti i sindaci del Sulcis, in buona sostanza, verrebbe da dire parafrasando il Manzoni, il nuovo ponte di Sant’Antioco “non s’ha da fare”.
La storia di quest’opera affonda le sue radici nel lontano 2008 quando, con una fake news si è sparsa la notizia che l’attuale ponte fosse pericolante e che bisognasse costruirne un altro, costo dell’opera 12 milioni di euro. Negli anni l’opera è stata deliberata, messa a gara ed è aumentata di costo: 57,5 miloni di euro ottenuti dirottando i finanziamenti dalla riqualificazione delle principali strade del Sulcis. Dopo lunghi anni di battaglia, guidata anche da Italia Nostra Sardegna, si è finalmente raggiunto un fronte unico: cittadini, associazioni e 17 sindaci.
Le istituzioni locali hanno già formalmente condiviso le Osservazioni del Comune di Sant’Antioco e quelle sottoscritte dal Comitato Porto Solky e dalle associazioni ambientaliste Grig (Gruppo di Intervento Giuridico), WWF Sardegna e Italia Nostra Sardegna. Tutti hanno richiesto al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti di rigettare il progetto del nuovo ponte a favore della ristrutturazione del porto abbandonato di Sant’Antioco e della disastrata viabilità del Sulcis. In questo modo, uno degli obiettivi primari del Piano Sulcis, ovvero lo sviluppo della nautica d’eccellenza potrà aver corso. A breve è atteso il provvedimento di rigetto dell’istanza dell’Anas da parte del Provveditorato interregionale per il Lazio, l’Abruzzo e la Sardegna del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
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