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Data: 21 Luglio 2020

Lino funerario egizio del VI sec. a.C. in esposizione al Museo del Papiro di Siracusa

Il Museo del Papiro “Corrado Basile” ha riaperto al pubblico con la presentazione e l’esposizione di un reperto dell’antico Egitto di notevole interesse. Si tratta di un frammento di lino funerario egizio, ossia di bende per mummia, con scrittura in geroglifico e ieratico e decorazione figurata che si ispira a quella che conosciamo meglio come testimoniata su un supporto diverso, ossia i rotoli di papiro contenenti capitoli del Libro dei Morti. Il lino è del VI secolo a.C. ed è stato recentemente studiato dall’egittologa Gloria Rosati, dell’Università di Firenze, e restaurato da Corrado Basile e Anna Di Natale, del Museo del Papiro di Siracusa.

Alla presentazione sono intervenuti Massimo Cultraro, dirigente di Ricerca del CNR-ISPC, e Lorenzo Guzzardi, direttore del Parco Archeologico di Leontin0i.

Il Museo del Papiro è una tra le strutture museali siciliane dotate di una forte proiezione internazionale, grazie alla stretta sinergia tra la promozione di convegni scientifici e la presentazione della ricca raccolta di papiri antichi. Tra i manufatti della vasta collezione è emerso un lembo di tessuto di lino che, considerata l’eccezionale rarità e rilevanza del contenuto raffigurato, è stato oggetto della mostra inaugurata lo scorso 4 luglio.

Il reperto è assai eccezionale per la finezza della rappresentazione iconografica, per la qualità delle vignette e per il tratto sicuro del disegno ad inchiostro nero, mentre l’impiego del lino, supporto noto in Egitto fin dall’epoca predinastica ma raramente usato nella stesura del Libro dei Morti, documenta l’esecuzione del tessuto in una bottega di alto livello. Lo studio preliminare di Gloria Rosati ha permesso, tra l’altro, di stabilire la pertinenza del frammento ad un tessuto più grande destinato a coprire il corpo mummificato di un personaggio di alto rango, probabilmente sepolto nella necropoli di Saqqara al tempo della XXVI Dinastia (VI secolo a.C.).

Per l’egittologa Rosati, la scena illustrata a tutta pagina è una scena tipica di un particolare Capitolo del cosiddetto “Libro dei Morti” conosciuto nei rotoli di papiro ma non trovato in un supporto di lino; il tessuto stesso è finissimo, tanto da potersi considerare come un esempio di quel “lino regio”, che in tutti i testi antichi è giudicato il più pregiato. Il lino ha un interesse davvero speciale da diversi punti di vista, ma quello che senza dubbio per ora non ha confronti è la eccezionale finezza e raffinatezza del disegno.

Nel corso della presentazione Anna Di Natale e Corrado Basile, curatori del Museo del Papiro, hanno illustrato la storia dell’acquisizione del reperto, rivelando anche la straordinaria scoperta del cartoncino, su cui era fissato il lembo di lino, riferibile ad uno dei disegni eseguiti durante la spedizione franco-toscana in Egitto, condotta da Jean-François Champollion e Ippolito Rosellini nel 1828-29.

Come ha sottolineato Massimo Cultraro, dirigente di ricerca del CNR-ISPC, il finissimo lino potrebbe essere appartenuto ad uno straniero, come si ricava da alcuni elementi iconografici documentati nelle vignette, che risultano estranei alla tradizione egizia.

Ha chiuso i lavori Lorenzo Guzzardi, direttore del Parco Archeologico di Leontinoi, il quale ha tracciato la storia delle lunghe relazioni tra Sicilia e mondo nilotico dalla Preistoria fino allo sviluppo della cultura ellenistica che legò in maniera indissolubile Alessandria con Siracusa.

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Museo del Papiro “Corrado Basile”

ex convento di Sant’Agostino in Ortigia

Via Nizza n. 14

96100 Siracusa

https://www.facebook.com/Museo-del-Papiro-Corrado-Basile-144999748529216

http://museodelpapiro.it/

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