Indirizzo/Località: Piano Grande di Fondotoce –Verbania (Verbano Cusio Ossola)
Tipologia generale: area naturale protetta
Tipologia specifica: archeologia rurale
Configurazione strutturale: composto da residenze agricole, magazzini, corte interna, stalla per ricovero bovini e strutture pertinenziali quali silos per alimentazione ed aree prative contigue
Epoca di costruzione: sec. XX
Uso attuale: stato di abbandono da alcuni decenni, più volte presentati progetti per la sua trasformazione in un centro turistico/residenziale e ludico/sportivo. Pur avendo il Piano Paesaggistico Regionale posto prescrizioni, misure, linee guida e indirizzi che ne dovrebbero preservare l’integrità, non cessano le pressioni perché tali vincoli siano rimossi e il progetto, già presentato, venga comunque approvato. Da qui la scelta della Sezione di intervenire in maniera attiva per la salvaguardia di questo ambiente
Uso storico: attività di allevamento intensivo
Condizione giuridica: Riserva Speciale Regionale di Fondotoce
Segnalazione: dell’aprile 2020 – segnalazione della Sezione VCO di Italia Nostra – verbanocusioossola@italianostra.org
Motivazione della scelta
Il sito prescelto e le aree attigue si trovano immediatamente a confine con l’area protetta della Riserva Speciale Regionale di Fondotoce, zona posta nei pressi della foce del fiume Toce al suo sbocco nel lago Maggiore.
Il sito, con la cessazione dell’attività di allevamento intensivo che veniva praticato, è in stato di abbandono da alcuni decenni, ma sono stati presentati progetti, da parte dell’attuale proprietà, per la sua trasformazione in un centro turistico/residenziale e ludico/sportivo. Ove questo progetto venisse approvato e realizzato, una delle più significative e superstiti unità di paesaggio che caratterizza in maniera significativa la tratta interessata di sponda del lago Maggiore, verrebbe cancellata. Un’eccessiva pressione antropica si aggiungerebbe a quelle già presenti, premerebbe in maniera insostenibile nei confronti della vicinissima riserva speciale.
Pur avendo il Piano Paesaggistico Regionale posto prescrizioni, misure, linee guida e indirizzi che ne dovrebbero preservare l’integrità, non cessano le pressioni perché tali vincoli siano rimossi e il progetto, già presentato, venga comunque approvato. Da qui la scelta della Sezione di intervenire in maniera attiva per la salvaguardia di questo ambiente.
Viene pensata un’idea progettuale legata all’imminente prossima approvazione della estensione dei confini del Parco Nazionale Val Grande, nel cui territorio entrerà, per la prima volta, anche quello del Comune di Verbania. I Confini meridionali del Parco Val Grande andranno a lambire i confini della Riserva Regionale.
Il sito si troverebbe in una felicissima posizione logistica rispetto alle due aree protette: la Riserva Speciale da un lato e il Parco Nazionale dall’altro.
Si ipotizza così, attraverso una variante urbanistica, peraltro in coerenza con il PPR vigente, l’individuazione del sito della Cascina come ambito a destinazione di servizi pubblici. Il successivo progetto attuativo, con facoltà quindi di esercitare l’espropriazione del sito stesso, dovrebbe prevedere il recupero architettonico e funzionale di tutta la struttura destinandola a servizio, in primis, del Parco Nazionale Val Grande.
Sarebbe il modo di coniugare l’allargamento dei confini della Val Grande con un ambizioso progetto pubblico a servizio del Parco Nazionale.
Entro questo obiettivo, il Piano Grande e in particolare l’ambito costituito dagli edifici storici, dalla corte e dalle pertinenze della vecchia struttura rurale; dovrebbero diventare il luogo della promozione, diffusione di conoscenza e divulgazione delle aree protette.
Una felice e privilegiata localizzazione logistica rispetto all’oggetto da promuovere, ma anche rispetto all’utenza cui rivolgersi, ne farebbe il contenitore perfetto.
Centro di visita, ma anche di servizi che il Parco, con la sua istituzione ha, in questi anni, fatto nascere; centro di informazioni; stazione di organizzazione e di partenze per escursioni guidate, per trasferimenti su mezzi pubblici verso i paesi delle aree interne; laboratorio didattico e di educazione ambientale, stazione di recupero della fauna selvatica, sino all’improbabile anche se auspicabile trasferimento della sede amministrativa e legale in quel luogo.
Tutto questo è il ventaglio di un possibile riuso funzionale della struttura rurale in abbandono, recuperandola nei suoi caratteri architettonici, nel contorno di un ambito vasto che deve rimanere a destinazione esclusivamente agricola, sottratta così, da un lato all’abbandono e al degrado conseguente, ma anche ad un riuso funzionale non coerente con i valori di paesaggio che esprime
Aggiungiamo che la valenza del sito è tale che meriterebbe senza dubbio anche il coinvolgimento delle altre aree protette presenti a livello provinciale e forsanche dell’altra realtà di parco nazionale presente a livello regionale, aprendosi così nel sito della Cascina di Fondotoce una vetrina unica e privilegiata rispetto a tutti questi territori protetti.
A fronte di questo nuovo utilizzo funzionale della struttura, ogni miglior professionalità creativa dovrebbe essere cercata per la realizzazione di un progetto che possa esso stesso diventare modello ed eccellenza del territorio.
RIFERIMENTI STORICO-BIBLIOGRAFICI
Paesaggi sensibili: Fondotoce Le Rive: Bimestrale di cultura e ambiente n.3/2019
Guida alla visita dell’area monumentale Giacoletti Paola, Maierna Gianni
Verbania, Associazione Casa della Resistenza
Tour della memoria. Verbania, luoghi ed episodi di guerra e libertà, Giacoletti Paola, Verbania,ANPI Verbania 2013 abstract
I giorni della semina, Chiovini Nino, Verbania, Tararà 2005 abstract
L’Ossola e la Toce. Viaggio lungo la vallata del fiume Toce. Scenari anno XVIII n.64/2008 Andre Lazzarini Editore