Le campagne

Data: 3 Novembre 2020

Torre dei Ghezzi a Farini (Piacenza): segnalazione per la lista rossa

Indirizzo/Località: Via Ghezzi, Cogno San Bassano – Farini (Piacenza)

Tipologia generale: opere difensive e di incastellamenti

Tipologia specifica: torre

Configurazione strutturale: casa-torre in pietra, a pianta quadrata. La costruzione presenta un ingresso con una lunetta in pietra decorata dallo stemma della famiglia Nicelli che ne fu proprietaria e da una scritta illeggibile a causa dell’azione del tempo. Il tetto, a quattro falde, presenta ancora la copertura in lastre di pietra (dette localmente “ciappe”)

Epoca di costruzione: sec. XI

Uso attuale: in stato di grave abbandono, la proprietà è disponibile alla cessione

Uso storico: torre di origine romanica situata a Cogno San Bassano costruita per ospitare le milizie armate di stanza nella frazione.

Condizione giuridica: proprietà privata disponibili alla cessione

Segnalazione: del 28 maggio 2020 – segnalazione della Sezione di Piacenza di Italia Nostra – piacenza@italianostra.org 

Motivazione della scelta

Casa-torre in pietra, a pianta quadrata – lati di ca.7,5 metri – e cinque piani, che domina da ca.900 m. slm la Valle del Nure e del suo affluente Rossana. Il tetto, a quattro falde, presenta ancora la copertura in lastre di pietra (dette localmente “ciappe”). La facciata meridionale conserva l’originaria porta al secondo piano, con le sottostanti buche d’innesto delle travi che reggevano un ballatoio, mentre nel XVII secolo fu aperto un nuovo ingresso al primo piano della facciata orientale (raggiungibile tramite una ora sconnessa scalinata in pietra), dotato di un architrave (di riutilizzo) in pietra con lo stemma dei Nicelli datato 1635. All’ultimo piano della stessa facciata, una monofora con incisi gli stemmi dei Nicelli e dei Barattieri. Nelle altre due facciate, le uniche aperture sono feritoie. La torre fu danneggiata nel corso delle guerre franco-spagnole del 1635/37: le truppe spagnole incendiarono la torre, provocando la distruzione del tetto e degli interni, che furono ricostruiti poco dopo da Marcantonio Nicelli.

La proprietà è privata, disponibile alla cessione.

La torre è accessibile con l’auto arrivando all’adiacente frazione dei Ghezzi, da lì un brevissimo sentiero porta alla torre, isolata. Disabitata da decenni, la struttura è solida perché edificata su un affioramento roccioso, ma ora rischia un rapido degrado.

Il recentissimo crollo di parte del tetto rischia di compromettere rapidamente tutti i piani interni, già danneggiati da infiltrazioni d’acqua, provocando in tempi brevi la scomparsa della torre, finora la meglio conservata del Piacentino avendo mantenuto tutti i piani originari e l’apertura al secondo piano da cui si accedeva tramite una scala in legno. È indispensabile provvedere a un intervento d’urgenza per la copertura, intervento a cui le attuali anziane proprietarie non possono sicuramente fare fronte, mettendo successivamente in sicurezza i piani interni.

Attualmente non ci sono progetti specifici. Si può ipotizzare che la casa-torre se restaurata potrebbe essere inserita in un possibile museo diffuso della montagna piacentina, o nell’esistente circuito dei Castelli del Ducato di Parma e Piacenza.

 

EVENTUALI RIFERIMENTI STORICO-BIBLIOGRAFICI

Pietro Chiappelloni, “… la torre, la quale fu ruvinata da Spagnuoli nella guerra passata”: la casa-torre di Cogno San Bassano, in Strenna piacentina 2005, Associazione Amici dell’Arte, Piacenza 2005

Giorgio Eremo, Dalla casatorre al castello, Edizioni Tip.Le.Co., Piacenza 2012

Giorgio Eremo, Val Trebbia, LIR Edizioni, Piacenza 2019

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