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Abbazia di Santa Maria di Calena a Peschici (FG)

Autore segnalazioneLa precedente segnalazione è avvenuta il 15 settembre 2016 ad opera di un privato cittadino.
Data aggiornamento16/06/2021
Denominazione beneAbbazia di Santa Maria di Calena a Peschici (FG)
RegionePuglia
ProvinciaFoggia
ComunePeschici
LocalitàCalena
IndirizzoStrada Statale 89 Garganica
Indirizzo di georeferenziazione (da Google MAPS) 41.937370, 16.012469
CategoriaBeni culturali
Categoria specialistica bene culturaleEdificio adibito al culto, Monastero, Rudere
Inserire immagine Peschici.jpg
Descrizione immagineVista dei resti dell' Abbazia di Santa Maria di Calena
Descrizione generale del beneL’Abbazia di Santa Maria di Calena sorge a circa 1,5 km dal centro abitato di Peschici (FG), alle pendici del promontorio su cui si colloca la città vecchia, a pochi passi dai Boschi di Monte Pucci e con la possibilità di un rapido collegamento al mare.

Le prime fonti certe riguardo questo antico insediamento monastico risalgono all’XI secolo, anche se, una chiesa e, forse un antico insediamento dovevano esistere già dal IX secolo. Il primo documento a citare Santa Maria di Calena è una donazione, risalente al 1023, con la quale Leone, vescovo di Siponto, donò a Roccio, abate del monastero benedettino di Tremiti, la già esistente chiesa e i terreni necessari a costruire un insediamento. Grazie anche alla sua posizione strategica, era infatti collocata lungo la Via Francigena, e alle numerose donazioni, nel 1058, questo insediamento era già diventato una potente abbazia, riconosciuta dal Papa Stefano IX come indipendente e a cui, nel corso dei secoli, furono concessi poteri feudali ecclesiastici, secondo un processo comune anche ad altri monasteri del Gargano e della Capitanata.

La sua egemonia, che coinvolse, per un certo periodo, anche la vicina Monte Sacro, fu interrotta intorno al XV secolo, quando, a seguito di una profonda crisi, l’abbazia fu nuovamente annessa a quella di Tremiti e, all’ordine benedettino, si sostituirono i Canonici Regolari Lateranensi. Sotto la loro guida il monastero svolse la sua funzione fino al 1782, quando, soppressa la “casa madre”, subì la sua stessa sorte passando prima al Demanio pubblico e poi a dei privati.

Da un punto di vista architettonico la struttura si presenta fortemente stratificata e, ad oggi, rimangono soltanto le mura di cinta, i ruderi del chiostro e la fontana cinquecentesca, parte dei dormitori, e le due chiese di Santa Maria delle Grazie. Queste ultime sono il simbolo delle diverse fasi costruttive attraversate dall’edificio e delle maestranze, provenienti da varie parti d’Europa, che vi lavorarono. In particolare, la chiesa più antica rappresenta un classico esempio di architettura pugliese alto medievale, con le cupole in asse sulla navata centrale e le volte a semi botte sulle navate laterali. La “chiesa nuova”, invece, si addossa alla struttura più antica e, a differenza di quest’ultima, si rifà a modelli costruttivi di stampo europeo, più precisamente francese. Fu, infatti, costruita da maestranze originarie della Borgogna che, seguendo la Via Francigena, offrivano i loro servigi agli edifici di culto posti lungo di essa. Questa presenta una navata centrale, attualmente priva di copertura, affiancata da navatelle suddivise in tre campate, e terminante con un’abside semicircolare.

La struttura è, ormai da tempo, in stato di abbandono, ma costituisce ancora un importante punto di riferimento per i cittadini di Peschici. Simbolo di ciò, oltre alle numerose leggende che da secoli si tramandano, è il fatto che, ancora oggi, l’8 settembre, si svolge una processione che arriva fino all’abbazia e alle due chiese intitolate a Santa Maria delle Grazie.
Presenza di elementi di pregioIl complesso, ormai in stato ruderale, presenta ancora alcuni elementi decorativi. Tra questi, oltre ai capitelli della "chiesa nuova" e alla cornice posta a coronamento del suo portale di accesso, si riscontra la presenza di bassorilievi e medaglioni decorativi posti lungo le mura esterne.
Interesse culturale del bene (c.d. vincolo)
Tipo interesseIl bene presenta specifica "Dichiarazione di interesse culturale". Tale vincolo è stato apposto in data 5/12/2007.
Interesse pubblico del beneIl bene possiede un grande interesse culturale legato al ruolo di primo piano che tale monastero ha svolto per secoli nel territorio del Gargano e che, nonostante la sua dismissione, lo rende un luogo ancora fortemente simbolico. Legato ad esso, infatti, vi sono ancora numerose leggende che alimentano la cultura locale, come quella secondo cui, al suo interno, vi sia ancora nascosto il tesoro del Barbarossa.

Inoltre, ancora oggi, l'8 settembre, si celebra in questi luoghi una processione in onore di Santa Maria delle Grazie, a cui le due chiese sono intitolate.
Periodo di realizzazioneXI secolo
Funzione in passatoIl bene nasce come monastero benedettino e, nel XV secolo, fu affidato ai Canonici Regolari Lateranensi, continuando a svolgere la sua funzione di luogo di culto fino al 1782, quando fu soppresso e divenne proprietà del demanio.

Fu poi affidato a privati che ne hanno fatto, per diverso tempo, un'azienda agricola.
Elementi di rilievo dal punto di vista storico-documentaleIl bene, considerato tra i più antichi monasteri d'Europa, rappresenta un interessante esempio di architettura medievale in cui, a caratteri architettonici fortemente locali, come le "cupole in asse" della chiesa più antica, si affiancano impianti di stampo europeo, mostrando, così, la vivacità culturale e artistica di questi luoghi posti lungo le vie di pellegrinaggio.
Sito/URLhttp://vincoliinrete.beniculturali.it
Sito/URLhttps://www.fondoambiente.it
Sito/URLhttps://www.foggiatoday.it/
Sito/URLhttps://www.lavalledeglieremi.it/
Sito/URLhttps://www.peschici.com/
Stato di conservazionePessimo
Motivazioni del degradoAspetti strutturali (mancanza di tetto), Superficiali (umidità), Superficiali (vegetazione), Generali (abbandono)
Descrizione dello stato di conservazioneIl bene presenta un pessimo stato di conservazione legato essenzialmente all'abbandono e alla mancanza di manutenzione. Inoltre, in molti punti manca la copertura e questo sottopone gli apparati decorativi ancora presenti in loco all'azione degli agenti atmosferici i quali, uniti alla presenza di vegetazione infestante, costituiscono una profonda minaccia per la sopravvivenza di questo antichissimo complesso.
Funzione attuale del beneIl bene è in stato di abbandono.
Eventuali progetti finalizzati al recupero/riutilizzo:Non si riscontra la presenza di progetti finalizzati al recupero.
E’ raggiungibile da una strada?
E’ possibile avvicinarsi?
E’ possibile accedere all’interno?No
IndicazioniIl bene, posto a pochi km dalla costa e dal moderno centro abitato di Peschici, è raggiungibile dalla Strada Statale 89 Garganica.
E' aperto al pubblico?No
Altre notearch. Angela Lato

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