LISTA ROSSA ITALIA NOSTRA

Chiesa di Sant’Antonio da Padova a Pianu Idili

Autore segnalazioneLa precedente segnalazione è avvenuta il 21 Giugno 2016 ad opera della Sezione di Sinis Cabras di Italia Nostra siniscabras@italianostra.org
Data aggiornamento11/06/2021
Denominazione beneChiesa di Sant'Antonio da Padova a Pianu Idili
RegioneSardegna
ProvinciaOristano
ComuneTresnuraghes
LocalitàPianu Idili
Indirizzo di georeferenziazione (da Google MAPS) 40.246166, 8.515344
CategoriaBeni culturali
Categoria specialistica bene culturaleEdificio adibito al culto
Inserire immagine pianu-idili-1.jpg
Descrizione immagineChiesa di Sant'Antonio da Padova a Pianu Idili: vista del prospetto Sud
Inserire immagine pianu-idili-2.jpg
Descrizione immagineChiesa di Sant'Antonio da Padova a Pianu Idili: vista dal cancello di ingresso all'area
Descrizione generale del beneL’antica Chiesa di Sant’Antonio da Padova a Pianu Idili, località delle campagne limitrofe al centro abitato di Tresnuraghes (OR), è collocata lungo il percorso che porta al Santuario di San Marco. Risulta facilmente raggiungibile dal centro abitato percorrendo la Strada Comunale per Torre Foghe sulla quale si immette un sentiero che porta direttamente al cancello di ingresso all’area.

Le esigue notizie riguardo la prima edificazione della chiesa conducono ad un primo edificio a croce greca costruito, con buona probabilità, in epoca Bizantina ed intitolato, in origine, a Santa Maria. A questo, in una fase di ampliamento successiva, fu anteposta una navata ad andamento longitudinale che ne ha modificato l’impianto tipologico-funzionale.

Dopo un primo abbandono, avvenuto nella seconda metà dell’Ottocento, fu restaurata e intitolata a Sant’Antonio da Padova.

La chiesa si presenta come un edificio a navata unica costituito, essenzialmente, da bozze in pietra apparecchiate in maniera irregolare. La facciata principale, la cui parte sommitale, costituita da blocchi di tufo disposti in filari regolari, è frutto di un restauro di epoca recente, è ammorsata alle pareti laterali attraverso cantonali in blocchi di pietra. L’intero edificio è segnato dalla presenza di otto grandi contrafforti (quattro per lato), anch’essi in pietra, due dei quali, lungo il prospetto sud, risultano essere parzialmente inglobati all’interno di un corpo di fabbrica, di fase successiva rispetto ad essi, addossato all’area del presbiterio.

L’elemento più caratteristico è la grande cupola rossa che, coprendo lo spazio dell’altare, domina la vallata in direzione di Porto Alabe.
Presenza di elementi di pregioL'elemento di maggior pregio presente all'interno della chiesa è la particolare cupola posta a copertura dell'area del presbiterio. Questa presenta, all'imposta, due anelli concentrici di dimensioni maggiori rispetto alla restante calotta.
Interesse culturale del bene (c.d. vincolo)No
Tipo interesseIl bene non è soggetto a specifica Dichiarazione di interesse culturale (vincolo). Presenta, però, un interesse culturale secondo le disposizioni dell'art. 10 del D.Lgs 42/2004.
Interesse pubblico del beneLa chiesa possiede un enorme valore culturale poiché è considerato, dai cittadini di Tresnuraghes, come un importante caposaldo della loro storia e della loro vita religiosa. E' stato, infatti, utilizzato fino al XIX secolo anche come luogo di sepoltura e, restaurato agli inizi del XX secolo è stato importante luogo di culto fino ad anni recenti.

Rappresenta, inoltre, con la sua cupola rossa e i suoi possenti contrafforti, un elemento imprescindibile del paesaggio.
Funzione in passatoIl bene, nel corso della sua lunga vita, ha cambiato più volte la sua intitolazione prima di essere dedicata a Sant'Antonio da Padova all'inizio del Novecento. Tuttavia, nonostante le modifiche all'impianto tipologico-funzionale e alla sua denominazione ha sempre svolto la funzione di luogo di culto.
Elementi di rilievo dal punto di vista storico-documentaleIl bene rappresenta un' interessante tipologia di edificio di culto frutto di diversi rimaneggiamenti avvenuti nel corso di più fasi storiche. In particolare, è stato al centro della vita religiosa di questo territorio dall' Alto Medioevo fino al momento del suo abbandono definitivo avvenuto in tempi recenti.
Sito/URLhttp://vincoliinrete.beniculturali.it
Sito/URLhttps://www.comune.tresnuraghes.or.it
Stato di conservazioneMediocre
Motivazioni del degradoAspetti strutturali (fratture), Aspetti strutturali (crolli), Generali (abbandono)
Descrizione dello stato di conservazioneLa chiesa risulta essere soggetta ad una serie di problemi strutturali dovuti alla fragilità delle sue murature e delle volte, in cui si riscontrano lesioni e rischio di crolli. Questo è dovuto essenzialmente ad un generale stato di abbandono della struttura e alla necessità della messa in opera di un restauro.
ProprietàSoggetto pubblico
Tipologia soggetto pubblicoComune
Funzione attuale del beneLa chiesa risulta essere in stato di abbandono.
Eventuali progetti finalizzati al recupero/riutilizzo:Nel 2017 sono stati stanziati dei fondi da parte della Regione Sardegna da destinare al restauro di circa quaranta chiese sparse su tutto il territorio regionale. Una quota di questi fondi è stata affidata al Comune di Tresnuraghes per la messa in sicurezza delle strutture murarie della Chiesa di Sant'Antonio da Padova, al fine di poterla restituire alla sua originaria funzione di luogo di culto.
E’ raggiungibile da una strada?No
E’ raggiungibile da un sentiero?Sì
E’ possibile avvicinarsi?Sì
E’ possibile accedere all’interno?No
IndicazioniLa Chiesa di Sant'Antonio da Padova si trova circa 500 m fuori dal centro abitato di Tresnuraghes da cui è facilmente raggiungibile seguendo la Strada Comunale per Torre Foghe. Su questa, infatti, si immette un piccolo sentiero di campagna che arriva direttamente al cancello che segna l'ingresso all'area.
E' aperto al pubblico?No
Annotazioni aggiuntive schedaNonostante si riscontra lo stanziamento di fondi per il consolidamento dell'opera e la sua conseguente riapertura, in realtà, non vi sono fonti che citano tale restauro e la chiesa appare ancora come un luogo chiuso al pubblico.
Altre noteArch. Angela Lato

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