Autore segnalazione | La precedente segnalazione è stata effettuata il 27 ottobre 2016 dalla Sezione di Bologna di Italia Nostra – bologna@italianostra.org |
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Data aggiornamento | 21/10/2021 |
Denominazione bene | Palazzo Alamandini Bolognetti Pallavicini a Bologna (BO) |
Regione | Emilia-Romagna |
Provincia | Bologna |
Comune | Bologna |
Località | Centro storico |
Indirizzo | Via San Felice, 22/24 |
Indirizzo di georeferenziazione (da Google MAPS) | 44.49666585392911, 11.334417930999587 |
Categoria | Beni culturali |
Categoria specialistica bene culturale | Palazzo |
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Descrizione immagine | Palazzo Alamandini Bolognetti Pallavicini a Bologna: vista di una delle sale interne |
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Descrizione immagine | Palazzo Alamandini Bolognetti Pallavicini a Bologna: vista di una delle volte affrescate |
Descrizione generale del bene | Il Palazzo Alamandini Bolognetti Pallavicini, sito nel centro storico di Bologna, a pochi passi da Piazza Maggiore, rappresenta un’ importante emergenza architettonica nel cuore della città. Il suo fronte principale, posto su via San Felice, si presenta come l’accostamento di tre diversi corpi di fabbrica, resi un’unica facciata da Alessandro Amadesi nel 1788, e caratterizzati dalla presenza, al piano terra, di portici ad arco a tutto sesto e volte a vela. L’interno si presenta, invece, come un susseguirsi di stanze e saloni riccamente decorati i quali si sviluppano per una superficie di circa 1800 mq e custodiscono opere di artisti quali Filippo Pedrini, Giuseppe Antonio Valliani, Vincenzo Martinelli, Serafino Barozzi, Flaminio Minozzi ed altri. La sua prima fase costruttiva è stata individuata, con buona probabilità, nel XV secolo e, fino alla seconda metà del Cinquecento, fu dimora di diverse nobili famiglie bolognesi come i Sala, i Volta e i Marsili. Nel 1557 fu acquistato dagli Isolani che apportarono numerose modifiche alla struttura conferendo all’architettura interna del palazzo la dignità artistica che lo contraddistingue. Autore di tale progetto fu l’architetto Paolo Canali, il quale diede vita all’ala di rappresentanza costituita dal grande scalone e dalla sala coperta a lanterna. Alla fine del XVII secolo l’edificio divenne di proprietà dei fratelli Girolamo e Carlo Antonio Alamandini i quali, nel 1690, commissionarono a Giovanni Antonio Burrini l’affrescò del salone di rappresentanza sulle Storie di Fetonte e le Parti del mondo. Gli Alamandini lasciarono poi questo bene in eredità alla sorella Veronica, sposata con Paolo Bolognetti ai cui eredi rimase fino al 1773. Questi restaurarono nuovamente il palazzo su progetto di Luigi Casoli e, già nel 1765, lo affittarono al Maresciallo Gian Luca Pallavicini, Consigliere di Stato di Maria Teresa d’Austria e Governatore della Lombardia, il quale lo acquistò poco dopo. Fu in questo periodo che tale dimora divenne il centro della vita sociale e mondana di Bologna, ospitando tra gli altri Wolfgang Amadeus Mozart. Testimonianza di questi tempi è anche la rappresentazione iconografica di Maria Teresa d’Asburgo, raffigurata da Pietro Fabbri con le sembianze della dea Cibele, su una delle volte del piano nobile oltre che, una serie di interventi architettonici e decorativi che hanno fatto del Palazzo dei Pallavicini uno straordinario esempio di architettura neoclassica e una vera e propria antologia degli artisti bolognesi della fine del XVIII secolo. A partire dal 2017 le grandi sale del Palazzo Alamandini Bolognetti Pallavicini, dopo un profondo restauro, sono state adibite a spazio espositivo e sede di grandi mostre ed eventi privati ma, nonostante ciò, le superfici della sua facciata esterna mostrano ancora i segni di un forte degrado. |
Presenza di elementi di pregio | Il bene presenta ancora notevoli elementi di pregio. All'interno sono ancora ben visibili e conservati gli stucchi, gli affreschi, le tele e le statue che caratterizzano diverse parti dell'ala di rappresentanza, le quali sono l'opera di un gran numero di artisti provenienti da diversi periodi storici. Tra questi ricordiamo Giovanni Antonio Burrini che qui operò alla fine del XVII secolo e oltre che un gran numero di autori neoclassici come Pietro Fabbri, Filippo Pedrini, Giuseppe Antonio Valliani, Vincenzo Martinelli, Serafino Barozzi, Flaminio Minozzi e Giacomo Rossi a cui si attribuiscono numerosi stucchi come quelli della Sala del Convito. A tutto questo si affianca il grande scalone progettato dall'architetto Paolo Canali alla fine del Cinquecento. L'esterno, con la sua facciata tripartita, conserva ancora l'antica cornice di coronamento e, nella porzione che fa angolo con via de' Coltellini, si riscontra la presenza di tre campate in cui si conservano le cornici delle finestre del piano nobili, il bugnato degli archivolti del portico e le statue interne alle nicchie circolari posti in alto. |
Interesse culturale del bene (c.d. vincolo) | No |
Tipo interesse | Il bene non presenta specifica dichiarazione di interesse (vincolo) ma presenta un interesse artistico e culturale secondo l'art. 10 del D.Lgs 42/2004. |
Interesse pubblico del bene | Il bene possiede un notevole interesse artistico poiché, al suo interno, sono custodite opere di grandi autori provenienti dalle diverse fasi storiche che hanno caratterizzato la sua vita. Inoltre, per diverso tempo, è stata il centro della vita culturale e mondana di Bologna e, in esso, hanno dimorato diversi personaggi di grande valenza storica come Mozart, Giuseppe II, Pietro Leopoldo di Toscana e i reali di Borbone. A tutto questo si somma la grande importanza di questa opera all'interno del contesto cittadino poiché, come molti altri palazzi, è parte della grande struttura dei portici bolognesi che caratterizza in maniera forte l'intero centro storico. |
Periodo di realizzazione | XV secolo |
Funzione in passato | Il bene nasce come una delle numerose residenze nobiliari che caratterizzano il centro storico di Bologna. |
Elementi di rilievo dal punto di vista storico-documentale | Il bene è uno dei più interessanti esempi di palazzo nobiliare bolognese in cui, elementi prettamente di gusto tardo rinascimentale e barocco si legnao ad interventi successivi di stampo neoclassico. Dal punto di vista prettamente storico la sua importanza è legata al Maresciallo Gian Luca Pallavicini e a suo figlio Giuseppe grazie ai quali soggiornarono in questo edificio figure come Mozart, Giuseppe II e i reali di Borbone. |
Sito/URL | http://vincoliinrete.beniculturali.it |
Sito/URL | http://patrimoniodasalvare.altervista.org/palazzo-amaldini-bolognetti-pallavicini-bo/ |
Sito/URL | https://www.oggibo.it/Locali/Bologna/Palazzo-Pallavicini/ee2d2ec7-0437-44b8-bd02-79caca85f9b0 |
Stato di conservazione | Mediocre |
Motivazioni del degrado | Aspetti strutturali (fratture), Superficiali (mancanza di intonaco.) |
Descrizione dello stato di conservazione | Il bene presenta un mediocre stato di conservazione poiché, nonostante il restauro degli spazi interni, l'esterno presenta ancora un forte degrado delle superfici legato alla mancanza di alcune porzioni di intonaco e di fessurazioni. A questo si somma la forte presenza di deposito superficiale sulle parti con paramento in laterizio facciavista. |
Proprietà | Soggetto privato |
Funzione attuale del bene | Il bene è oggi uno spazio espositivo e sede di grandi mostre ed eventi privati. |
E’ raggiungibile da una strada? | Sì |
E’ raggiungibile da un sentiero? | No |
E’ possibile avvicinarsi? | Sì |
E’ possibile accedere all’interno? | Sì |
Indicazioni | Il bene si colloca nel centro storico di Bologna ed ha affaccio su via San Felice, occupando parte dell'isolato compreso tra via Paradiso e via de' Coltellini. Il palazzo è accessibile solo durante le mostre e gli eventi organizzati al suo interno. |
E' aperto al pubblico? | Sì |
Frequenza di apertura | Solo per eventi speciali |
Altre note | arch. Angela Lato |
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Palazzo Alamandini Bolognetti Pallavicini a Bologna (BO)
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