Italia Nostra

Data: 7 Febbraio 2019

Castello di Montepescini di Murlo (Siena): segnalazione per la lista rossa

Indirizzo/Località: Murlo – Montepescini-  Siena

Tipologia generale: borgo, centro storico

Tipologia specifica: borgo fortificato

Configurazione strutturale: tre corpi di fabbrica, una torre e un cortile  murato

Epoca di costruzione: sec. X su preesistenze di epoca romana

Uso attuale: in stato di abbandono, in passato era stato dato in consegna al Corpo Forestale di Stato che doveva occuparsi della sua manutenzione

Uso storico: baluardo difensivo, abitazione, attività produttive agricole

Condizione giuridica: bene demaniale statale non trasferibile

Segnalazione: del 8 novembre 2018 – segnalazione della Sezione di Siena di Italia Nostra – siena@italianostra.org

Motivazione della scelta: Si tratta di un borgo fortificato, risalente all’epoca romana. Questa datazione è stata possibile dopo il ritrovamento casuale nel 1927 di un edificio romano del I secolo.d.C.

Il villaggio di Montepescini si trova ubicato lungo il tracciato dell’antica via per la Maremma nei pressi nella confluenza tra il torrente Farma e il fiume Merse. Le prime notizie storiche attendibili risalgono al 1055 secondo quanto riportato da un atto conservato nell’Archivio Arcivescovile di Siena. Ebbe una certa importanza nel XIII secolo ed arrivò a comprendere nel suo territorio anche il vicino eremo di Montespecchio.

Il castello ha subito più volte gravissimi danni a causa di scorrerie fiorentine e pisane tra il 1259 e il 1390 che culminarono con la guerra di Siena nel 1554 che ridusse l’abitato di Montepescini e l’intera zona a un cumulo di macerie. Nel 1601 la famiglia Borghesi acquistò le rovine del castello, i resti del castello primitivo sono coperti dalla vegetazione. Ad oggi sono crollate le coperture che hanno devastato l’interno degli edifici anche se le mura portanti risultano ancora integre.

Appartiene ora al Demanio dello Stato, ma il degrado e l’abbandono a cui è stato lasciato rischiano di portarlo al suo definitivo decadimento. Potrebbe essere tra l’altro organizzato un bando pubblico per la cessione del bene al costo simbolico di 1 euro, con obbligo di restauro e destinazione in virtù di una selezione tra imprenditori che presentano idee e progetti innovativi con evidenti benefici per i territori limitrofi.

Il recupero del castello è sicuramente un atto importante e dovuto per la memoria storica del territorio anche alla luce dell’intervento della Soprintendenza che ha chiesto all’attuale proprietà di provvedere al suo restauro. Di facile accessibilità, sarebbe adattissimo come ostello e polo culturale a beneficio del vasto numero di pellegrini che percorre la Francigena e presto anche il percorso dei 4 Monasteri che passa per Petriolo e che poi raggiunge il Castello stesso.

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