Italia Nostra

Data: 12 Febbraio 2019

Ex Convento – Monastero – Ospedale di San Simeone e Giuda (Viterbo): segnalazione per la lista rossa

Indirizzo/Località: Centro Storico – Viale Raniero Capocci, 13 – Viterbo

Tipologia generale: edificio di culto

Tipologia specifica: convento – monastero

Configurazione strutturale: grande complesso a blocco con chiostro centrale

Epoca di costruzione: sec. XII

Uso attuale: in abbandono dal 1995

Uso storico: prima monastero armeno, convento del Terz’Ordine Francescano e poi convento delle Clarisse, ed infine ospedale/lungo degenza.

Condizione giuridica: proprietà della Regione Lazio

Segnalazione: del 29 dicembre 2018 – segnalazione della Sezione di Viterbo di Italia Nostra – viterbo@italianostra.org

Motivazione della scelta: Trattasi dell’antico Convento-Monastero-Ospedale del XII secolo, abbandonato nel 1995, di proprietà della Regione Lazio.

Ad oggi non è accessibile è in stato di completo abbandono, ed è interdetta qualsiasi fruizione.

Da quanto si è osservato e si osserva ad oggi dall’esterno, l’edificio si presenta con alcuni elementi che comprometterebbero la sicurezza e la conservazione del fabbricato e la pubblica incolumità. Siamo in pieno centro storico di Viterbo!! La presenza di piante infestanti su vari punti, e profonde crepe negli edifici non fanno ben sperare in un recupero dell’intero edificio. Più il tempo passa e più la possibilità di un suo recupero si allontana. L’edificio e le sue pertinenze necessitano di opere di consolidamento, recupero, restauro e di eliminazione di superfetazioni.

La storia di questo sito ha senz’altro subito  molte traversie. Nel 1242 l’Imperatore Federico II assediò Viterbo che, circondata da ogni parte, fu costretta ad arrendersi. Federico poi per sua abitazione fece erigere un sontuoso palazzo vicino al monastero di S. Rosa. Detto palazzo fu poi abbandonato, fino a quando il cardinal Rainiero Capocci, Vescovo di Viterbo ne ordinò la completa demolizione e affidò ai Monaci Armeni di S. Basilio la  costruzione di un ospedale e una chiesa per i pellegrini della loro nazione. Questo complesso però fu abbandonato dopo appena 10 anni. Nel 1444 il convento dei Ss. Simone e Giuda, ormai deserto, fu concesso da papa Eugenio IV ai Gesuati di fra’ Battista Vanne da Fermo. Nel 1478 vi subentrò un gruppo di Terziarie Francescane che, una decina di anni più tardi, fu rimpiazzato dalle suore Clarisse; queste vi rimasero, salvo alcuni intervalli, fino al 1909 quando furono trasferite nel monastero di S. Maria delle Grazie a Vitorchiano. Lungo questi secoli gli edifici conventuali subirono stravolgimenti e ampliamenti, tanto che finirono con l’inglobare l’intero isolato fino a raggiungere le mura del monastero di S. Rosa. Nel 1876 la chiesetta del convento fu demolita per consentire l’apertura di piazza Vittoria Colonna e nel 1915 il resto del complesso venne aggregato all’Ospedale Grande degli Infermi per ospitare i reparti di lunga degenza: fu allora che per i viterbesi quel recondito edificio divenne “l’ospizio dei vecchi di San Simone”. Il convento passò all’amministrazione dell’Ospedale Grande, e vi rimase fino al 1995.

L’intero edificio con il suo grande chiostro centrale potrebbe essere utilizzato dalla Regione Lazio, o da altri enti pubblici, per allestimento di musei, pinacoteche, convegni/seminari, mostre, attività socio-culturali varie; per attività socio-assistenziali, socio-alloggiative e di mensa e, per accoglimento di associazioni di volontariato, con eventuali gestioni (parziali) da parte delle stesse.

RIFERIMENTI STORICO-BIBLIOGRAFICI

  • Signorelli 1963 – M. Signorelli, S. Rosa da Viterbo, Viterbo. Guida storica religiosa di Viterbo (a cura dei parroci di Viterbo) 1993-1994.
  • Zucconi 1969 – G. Zucconi, La Provincia francescana romana.
  • Anonimo 1907 – S. Bernardino – S. Giacinta 1426-1807, notizie storiche, Tip. Cionfi, Viterbo.
  • Atti del XX Convegno Internazionale Assisi 15-17 ottobre 1997
  • Cronaca del V. Monastero dei SS. Simone e Giuda in Viterbo e trasferimento del Monastero in Vitorchiano, a cura di P. Giustino Fedeli, carte sciolte, Archivio Storico della Società Tarquiniense d’Arte e Storia, Tarquinia.
  • Sull’origine di questo monastero cfr. Mario Signorelli, S. Rosa da Viterbo, Agnesotti Viterbo 1963, pag. 213.
  • Raniero Capocci fu Vescovo di Viterbo 1226-1236.
  • Su questo monastero cfr. Signorelli op. cit. pag. 287.
  • Su questo beato cfr. la Cil’enciclopedia cattolica.
  • Su questo santuario molto venerato in Viterbo cfr. Guida storica religiosa di Viterbo (a cura dei parroci di Viterbo) 1993-94, pag. 58.
  • Su questo convento cfr. G. Zucconi O.F.M., La Provincia francescana romana 1969, pag. 166.
  • La chiesa dei Santi Faustino e Giovita fino al 1977 era parrocchia, poi il titolo passò alla Chiesa della SS. Trinità officiata dai Padri agostiniani.
  • Sul monastero di S. Cosma e Damiano, eretto tra il 1288 e il 1241, cfr. Atti del XX Convegno Internazionale Assisi 15-17 ott. 1997, pag. 8.
  • P. Francesco Nanni fu Ministro Generale dell’Ordine dal 1575 al 1599 Angelo Cinti da Valmontone fu eletto il 16 maggio 1692 a Orte.
  • Il monastero di S. Chiara di Orvieto (l’attuale S. Lorenzo in Vineis?) venne dopo il 1228.
  • Sul monastero di Silvestro in Capite di Roma cof.o.c. alla nota 9. Facilmente fu costruito dopo il 1266 cfr. Zucconi op. cit. pag. 179.
  • Sul monastero S. Bernardino di Viterbo cfr. Zucconi, op. cit. pag. 178. Si veda anche un dattiloscritto anonimo dal titolo: S. Bernardino-S.Giacinta 1426-1807 notizie storiche, Viterbo. Tip. Cionfi 1907.
  • Sul monastero del Divino Amore di Montefiascone non trovo notizie almeno che non abbia cambiato nome. Su quello di S. Croce di Magliano cfr. nota 9, pag. 77.
  • Costui fu vescovo di Viterbo dal 1861 al 1864.
  • Sul così detto “concentramento” vi furono disposizioni governative che obbligavano i religiosi e religiose di concentrarsi, raccolti insieme, ammucchiati in una qualsiasi casa religiosa.

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