Indirizzo/Località: Ribergo
Tipologia generale: Bene culturale
Tipologia specifica: Villa gentilizia
Uso attuale: L’accesso al bene architettonico non è agevole; è necessario richiedere il permesso di visita al proprietario. L’interno dell’edificio non è visitabile.
Segnalazione: 30 Aprile 2019 – reggiocalabria@italianostra.org
Motivazione della scelta: Villa Nesci diroccata, ma ancora resistente, è inserita in una vasta tenuta agricola, sita in località Ribergo di Pellaro. La Villa è collocata al centro di un già apprezzabile giardino, ormai totalmente incolto. Di proprietà della famiglia Nesci sin dal 1739, anno in cui viene acquisita come dote matrimoniale, la tenuta agricola di Ribergo si ingrandisce grazie ad acquisti successivi fino a contemplare una superficie di 12.000 m2 complessivi, di cui:
- 2780 compresi in zona agricola;
- 9300 utilizzabili per eventuale espansione residenziale.
Diversi i fabbricati presenti all’interno della tenuta, tutti, fatto salvo l’edificio della stessa Villa che consta di due piani fuori terra, edificati ad una sola elevazione fuori terra.
Le costruzioni occupano una superficie complessiva di 1400 m2 così ripartita:
- m2 450 di superficie calpestabile per piano ( totale 900 m2), l’edificio della Villa
- m2 80, sala biliardo ( interna alla residenza padronale)
- m2 400, scuderie
- m2 240, abitazione colono e accessori
- m2 120, lavorazione bergamotto
- m2 190, casa diruta e pertinenze varie
Due fabbricati, contrassegnati dai numeri 310 e 311 contenevano le antiche e le più recenti strutture per la lavorazione del bergamotto, mentre un casottino era destinato a serbatoio idrico. La villa costituì la residenza estiva della famiglia fino agli anni ’60 del 1900. Da allora versa in stato di totale abbandono.
L’edificio:
La Villa si sviluppa su due piani fuori terra, per un totale di 900 m2, dei quali circa 100 m2 sono costituiti da portici e balconcini-terrazzati. La struttura architettonica ha un elegante ingresso principale con colonne, ma anche numerosi ingressi secondari, di servizio. Nonostante abbia la forma di un parallelepipedo, rivela un’incredibile leggerezza d’insieme che deriva dalla presenza delle numerose aperture balconate, delle logge e delle pensiline che animano l’esterno dell’edificio, creando un gioco mirabile di “vuoti e pieni” e conferendo levità e delicatezza all’intera struttura. La facciata principale, il cui fondo è colorato ancora in alcuni tratti di un bel rosa intenso, è caratterizzata da un loggiato al piano superiore che poggia su un porticato collocato al piano inferiore. Il porticato risulta rientrante in corrispondenza del portone di ingresso. Lo spazio interno della villa risulta abbandonato e ormai in rovina. Si rilevano la bella scala in ferro battuto dagli eleganti motivi floreali e il soffitto a cassettoni ancora intatto di alcune camere.
Le scuderie:
L’edificio che ospitava le scuderie è di pregio, con portali in pietra, presenta un’insolita testa di cavallo scolpita e affissa all’esterno.
La Villa può esser esaminata dallo spazio esterno del giardino, a debita distanza e prestando molta attenzione, in quanto la caduta di calcinacci costituisce effettivo pericolo per i visitatori. L’accessibilità alle costruzioni pertinenti non è agevole. Il giardino e l’intera tenuta appaiono incolti e impraticabili a causa della vegetazione spontanea che li invade completamente.
Villa Nesci si determina quale elemento architettonico importante per il territorio reggino, e per l’elegante profilo architettonico e per la funzione produttiva già svolta. Costituisce un chiaro esempio di villa di campagna inserita in contesto prettamente agricolo, nelle immediate adiacenze dell’ambito cittadino e fornisce valida chiave di lettura del tessuto economico-sociale dello scorso secolo.
Il bene, di proprietà della famiglia Nesci, potrebbe costituire un valido esempio di museo storico-agricolo, così come di azienda agrituristica. La ricostruzione delle vicende storiche che lo riguardano, la valida testimonianza che esso ancora può fornire a sostegno dell’economia agricola del tempo gestita dalle famiglie dei notabili, potrebbero costituire il volano di rilancio di una tenuta che offre spunti socio-culturali di notevole interesse per il nostro territorio. Specificamente, andrebbero richiamate la produzione e la lavorazione in situ del bergamotto che costituiva un’entrata non indifferente per i Nesci e consentiva loro il commercio anche con l’estero. Il rilancio dell’allevamento dei cavalli potrebbe esser contemplato e inserito in un gradevole contesto agrituristico.
La valorizzazione d’insieme andrebbe estesa anche e soprattutto al giardino, ricco di specie arboree di pregio, di arbusti floreali e di vegetazione endemica. Lo studio delle stesse erbe spontanee costituirebbe un valido polo d’interesse per il rilancio dell’intera tenuta, che offre incredibile ricchezza di vegetazione.
Villa Nesci è gravata da vincolo storico e paesaggistico del Ministero dei Beni artistici e culturali della Calabria. Esiste anche un Decreto con vincolo per la zona verde, emanato dall’ex Ministero della Pubblica Istruzione.
EVENTUALI RIFERIMENTI STORICO-BIBLIOGRAFICI:
Marcianò Giovanni, Le Ville Liberty di Pellaro, Città del Sole edizioni