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Data: 20 Dicembre 2021

Il futuro dell’area archeologica di Caracalla nelle mani del Consiglio di Stato. Domani la sentenza

 
 
Domani la sentenza di vita o di morte dell’area di Caracalla. La multinazionale Mc Donald’s, dopo aver perso il ricorso al TAR contro la decisione del Direttore Generale Famiglietti che bloccava i lavori annullando il precedente parere della Soprintendenza, ora si attacca al Consiglio di Stato.
 
Il Consiglio di Stato è la più alta rappresentanza della giustizia amministrativa e sanno fare il lavoro che gli compete con sapienza, rigore e lungimiranza.
Ma i beni culturali sono si più, molto di più di puri atti amministrativi.
 
E’ cultura profonda dei singoli individui che devono essere protagonisti della difesa del nostro patrimonio paesaggistico, come richiamava il nostro Presidente Mattarella nella sua lettera “Cara Italia ti scrivo”.
E’ lungimiranza sulla tutela del Patrimonio culturale e soprattutto paesaggistico dell’area delle Terme di Caracalla.
 
Nessun uomo di cultura italiano o straniero potrebbe mai perdonare l’Amministratore pubblico che approvasse in silenzio un’orribile violazione del paesaggio e dell’archeologia universale per ospitare la sgradita ed incongrua multinazionale del fast-food. Non in quel luogo.
 
Antonio Cederna, grande Presidente di Italia Nostra Roma, ha sempre sostenuto: “….. prioritaria è la salvaguardia dei beni culturali, paesistici e naturali. Tutto il resto viene dopo…”.
 
Italia Nostra Roma
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