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Data: 31 Gennaio 2022

Ripartiamo dall’Arsenale. Domenica 6 febbraio 2022 dalle 10.00 alle 12.00 presidio statico in Campo de la Tana, Arsenale, Venezia

L’Arzanà de’ Viniziani è complesso monumentale che rappresenta la memoria storica della potenza marittima, militare, industriale, navale e produttiva dello Stato Veneto, spazio urbano, deposito di competenze e di tradizioni, luogo simbolico e fattore di potenzialità di crescita culturale, sociale ed economica della città.

Esaurita la sua funzione di fabbrica e di presidio militare, di cui oggi rimangono aspetti didattici (Istituto di Studi Militari Marittimi) e di rappresentanza (Simposio delle Marine del Mediterraneo e del Mar Nero-Regional Seapower Symposium), e superata una lunga fase di abbandono, durante la quale l’intero complesso era totalmente precluso al controllo della città, l’Arsenale ha attraversato un periodo in cui importanti azioni di recupero si sono intrecciate con conflitti tra le parti che se ne disputavano la proprietà e l’uso.

Finalmente, nel 2012 con la legge dello Stato n. 221, l’Arsenale è stato restituito al suo naturale proprietario: Venezia.

Questo passaggio epocale avrebbe dovuto rappresentare l’inizio di una progettualità di vasto respiro, sia sul piano del recupero fisico che di quello funzionale e sociale, per fare diventare l’Arsenale il motore e il luogo del rilancio della città storica.

Qualunque città europea che avesse a disposizione un bene di quella portata (48 ettari) avrebbe concentrato le proprie energie e intelligenze per valorizzarlo adeguatamente e farlo diventare il punto di forza della propria immagine e della propria economia.

Il Comune di Venezia al contrario ha abbandonato, a partire dall’ultima giunta di centrosinistra per proseguire fino ad oggi, ogni ipotesi di gestione intelligente e ha progressivamente delegato gestione e utilizzo dell’Arsenale ai soggetti – Marina Militare, Biennale e Consorzio Venezia Nuova – che ne reclamavano l’uso.

Il “Protocollo d’intesa con i Ministeri di Difesa e Cultura per il progetto di valorizzazione” è l’ultimo e conclusivo atto di questo processo.

Il Comune retrocede alla Marina e alla Biennale importanti spazi di sua proprietà, rinuncia ad un uso continuativo a favore della città della Darsena grande, prende atto che l’intero complesso, tranne parti residuali recuperate a suo tempo dalla società Arsenale, sia definitivamente precluso all’accesso dei cittadini: rinuncia in sintesi a qualsiasi progetto di trasformazione dell’Arsenale in una parte di città viva, aperta, produttiva capace di dialogare con il mondo.

Tutto ciò viene condotto dall’attuale amministrazione senza alcun processo di discussione democratica e di trasparenza delle decisioni, con l’inaccettabile inserimento di anacronistiche “clausole di riservatezza” e imposto ad una città esausta e silenziosa sbandierandolo come un grande successo di rivitalizzazione dell’Arsenale.

Riteniamo che si stia per passare il segno e che sia il momento di lanciare una mobilitazione della città volta al recupero integrale della potestà comunale sull’Arsenale.

L’Arsenale è patrimonio inalienabile dei veneziani ed essi devono badare a mantenerlo vitale e tutelato nella sua interezza.

Le proposte di protocolli che non rispettano questa elementare verità, sancita per legge al momento della restituzione del complesso al Comune di Venezia, vanno respinte.

L’Amministrazione Comunale va invitata e convinta a rispettare questa impostazione; diversamente deve essere sostituita con una Amministrazione dalla parte dei cittadini e non dalla parte di interessi altri e opachi.

Le cose vanno rimesse nella loro corretta dimensione vale a dire:

–  Il Protocollo dispone la titolarità di parti dell’Arsenale frammentando l’unitarietà del complesso, impedendone un utilizzo armonico anche in relazione al regime di vincolo come Bene Storico-artistico; necessita prioritariamente una progettazione generale di tutto il complesso, condivisa con i cittadini di Venezia attivando un apposito tavolo scientifico di concertazione (vedi infra);

–  la planimetria allegata al Protocollo deve parimenti indicare in modo chiaro gli immobili assegnati agli enti, le relative specifiche competenze scoperte nonché le aree destinate a viabilità e a verde di pubblica fruizione, affidate alla competenza del Comune di Venezia; detti spazi devono poter consentire un accesso plurimo all’Arsenale, da ovest (Celestia), da nord, da sud e da sud-est in modo da poter garantire un attraversamento di tutto il complesso;

–  eventuali necessarie e opportune modificazioni di dettaglio di tale planimetria sono approvate dal Consiglio Comunale previa intesa con la Soprintendenza ABAP di Venezia e Laguna e con l’ente proprietario dell’immobile direttamente interessato;

–  la Marina Militare mantiene l’uso delle parti strettamente necessarie alle sue finalità istituzionali, che vanno rese pubbliche, ivi compreso l’eventuale ampliamento del Museo Storico Navale e l’istituzione della Biblioteca Nazionale del Mare, più volte sollecitata, a condizione che dismetta in tempi brevi quanto realmente non utilizza, concentrando materiali e attività in ambienti poco o punto utilizzati;

–  la Biennale utilizzerà dell’Arsenale tutte le parti che le verranno assegnate dal Comune attraverso accordi poliennali a condizione di garantire l’uso ai veneziani 365 giorni all’anno di tutte le parti aperte; inoltre si impegna a realizzare in quegli spazi con i fondi assegnati dallo Stato entro la prima scadenza prevista dal Protocollo alcune strutture che ne garantiscano la reale vitalità (ristoranti/caffè, gallerie permanenti, luoghi di riunione etc.) e una particolare attenzione alla vocazione marittima di Venezia, ovvero promuovendo non solo attività di tipo espositivo e impor- tate, ma anche attività culturali autonomamente prodotte con un radicamento di professionalità qualificate e stabili in città;

–  desta forti perplessità la riproposizione del “transito dei mezzi per il trasporto pubblico” nella darsena dell’Arsenale vecchio e nel canale delle Galeazze, prevista nel protocollo, alla luce dei gravissimi danni che tale scelta ha già causato in passato al patrimonio culturale costruito dell’Arsenale. Al riguardo si riporta che il rinnovo di tale opzione era già stata avanzata nel 2005 e poi definitivamente respinta per i notevoli rischi che la stessa avrebbe comportato per l’integrità dei fabbricati;

–  gli altri soggetti concessionari (Consorzio, CNR) avranno un normale rapporto di carattere contrattuale con il Comune;

–  tutti gli spazi aperti, i percorsi i piazzali, le fondamenta verranno considerati spazi urbani aperti alla normale frequentazione dei cittadini; la Torre di Porta Nuova può essere concessa ad associazioni che ne garantiscano un’apertura con finalità culturali finalizzate ad attivare l’attenzione della città per nuove proposte e iniziative;

–  i diversi concessionari o affittuari (Marina, Biennale e altri) disporranno esclusivamente dell’utilizzo degli edifici a loro concessi;

–  la Darsena grande sarà messa a disposizione della città ogni volta che la città lo riterrà necessario, fatte certamente salve le specifiche esigenze della Marina Militare;

–  occorre avviare subito bandi nazionali e internazionali al fine di trovare soggetti in grado di realizzare attività cantieristiche di eccellenza “compatibili”, preferibilmente legate alla nautica di tipo tradizionale, nell’ambito dei tre bacini e, di conseguenza, spostare le operazioni di manutenzione del MoSE a Porto Marghera;

–  viene attivato un tavolo scientifico tra Comune, Marina Militare, Società la Biennale, aperto alle rappresentanze cittadine, per elaborare un programma di utilizzo di tutto l’Arsenale e in particolare di quelle parti che verranno finalmente restituite alla città ed oggi non disponibili. In tal senso diventa prioritario l’inserimento di attività artigianali connesse alla cantieristica.

Per dare corpo a questa impostazione che corrisponde alla volontà ripetutamente espressa dalla città e confermata al momento del passaggio di proprietà dell’Arsenale dal Demanio al Comune dovrà essere costituito un organismo di Gestione dell’Arsenale dotato di tutti i poteri di organismi analoghi a livello europeo creati per gestire complessi di questa natura.

A partire dai programmi sviluppati e approfonditi in questi anni -dopo l’approvazione del Consiglio Comunale all’unanimità del Documento Direttore del 2001- da soggetti diversi quali la società Arsenale spa, l’Ufficio Arsenale del Comune, il Forum Arsenale e altri che sono stati o che verranno istituzionalmente o democraticamente coinvolti, il Comune, tramite l’organismo di Gestione da costituire, elaborerà un progetto di uso dell’intero compendio dell’Arsenale che sia finalmente all’altezza delle aspettative e del ruolo di Venezia.

Pertanto chiediamo:

– al Sindaco della città di non procedere alla firma del Protocollo e di fare propri i criteri sopra descritti;

–  al Ministro della Difesa di non procedere alla firma del Protocollo, di rispettare quanto è stabilito dalla legge restituendo alla città spazi in uso temporaneo, oggi inutilizzati e che nulla hanno a che fare con i fini istituzionali della Marina Militare alla quale è comunque garantita una impor- tante presenza corrispondente al ruolo che essa deve avere nella città

–  al Ministro della Cultura di non procedere alla firma del Protocollo, di ricoprire in modo compiuto le proprie responsabilità di conservazione e valorizzazione del patrimonio tangibile e intangibile dell’Arsenale, di vigilare sull’applicazione della Convenzione di Faro, di individuare attività di carattere produttivo e non solo espositivo all’interno dell’Arsenale a partire dal Registro delle Imbarcazioni d’Epoca (R.I.E.) come attuazione del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n.42; art.10, comma 4, lettera “i”; G.U.24/02/2004);

–  al Presidente della Biennale, di dialogare maggiormente con la città per l’uso degli spazi che le vengono concessi e delle attività non solo temporanee che può attivare, di non compromettere le altre realtà culturali presenti o in via di formazione con un’espansione non concertata con le altre esigenze cittadine.

Ci proponiamo di lanciare una grande mobilitazione, sia cittadina che internazionale, perché le lamentazioni sui destini di Venezia e sul suo declino di città vetrina sottoposta a un processo di privatizzazione da parte delle grandi istituzioni culturali, come della grande e della piccola speculazione sulle ricchezze che la città ha accumulato nei secoli non rimangano vuote e ipocrite dichiarazioni.

Associazioni aderenti

Forum Futuro Arsenale (Venezia)
Venezia Cambia (Venezia)
Italia Nostra Venezia (Venezia)
Associazione Italiana per il Patrimonio Archeologico Industriale (Roma) Associazione AMMM Museo Marittimi Mediterraneo (Barcellona, Spagna) Museo della Barca Lariana (Lago di Como)

ASDEC Associazione Scafi d’Epoca e Classici (Milano)
ISTIAEN Istituto Italiano di Archeologia e Etnologia Navale (Venezia)
FIBaS Federazione Italiana Barche Storiche c/o Yacht Club Italiano (Genova) AVEV Associazione Vele d’Epoca Verbano (Lago Maggiore)
Gruppo Consiliare Terra e Acqua 2020, Venezia
Gruppo Partito Democratico in Consiglio Comunale
Gruppo M5S Venezia
Associazione Vela al Terzo, Venezia
Ecoistituto del Veneto “Alex Langer”
Comitato Ambientalista Altro Lido
P.E.R. Venezia Consapevole
Associazione Civica Venezia Serenissima

ARZANA’ Associazione per lo Studio e la Conservazione delle Imbarcazioni Veneziane (Venezia) Società di Mutuo Soccorso Carpentieri e Calafati Venezia
Il Filo di Legno
Medicina Democratica

Laboratorio Venezia – Società della Cura di Venezia (Venezia) Comitato Rialto Nuovo (Venezia)
Associazione Venezia Viva (Venezia)
Associazione Atelier Aperto

Centro Internazionale della Grafica
Associazione El Felze (Venezia)
Associazione FARO Venezia (Venezia)
Movimento Venezia Autonoma (Venezia)
Rivista “Centro Studi Arsenale” (Venezia)
Atlantic Challenge Genova (Genova)
Associazione Storie di Barche
Community Avamposto Rialto, Venezia
Associazione Venezia Verde Progressista
Associazione storiAmestre, Mestre
Associazione Tutta la Città insieme!
Circolo Pd San Marco Levorin, Venezia
Circolo Pd di Lido e Pellestrina
Associazione Culturale il Calcio, Venezia
Comitato Esecutivo COBAS Pubblico Impiego – lavoratori autorganizzati del Comune di Venezia

Aderenti

Davide Pesavento, Presidente Associazione Vela al Terzo, Venezia Stefano Boato (Venezia, già Docente IUAV)
Roberto D’Agostino (Venezia, architetto)
Jean Claude Hocquet, Università Ca’ Foscari e Lille (F) Jacqueline Hocquet, Lille (F)

Aleramo Lanapoppi Giorgio Suppiej Cesare Peris
Alberto Madricardo Pierandrea Gagliardi Marco Zanetti Sandro Castagna Franco Avicolli
Paolo Pappa
Sabine Miquelis Franco Rigosi
Cesare Scarpa
Laura Di Lucia Colletti

Claudio Madricardo Franco Migliorini
Sergio Piovesan Mariagrazia Gagliardi Giovanni Andrea Martini Antonio Infante

Alberto Madricardo Stefano Calandra Elvia Cecchinato Anna Asta

Helene Salvadori Gabriella Giaretta Giuseppe Tattara Renzo D’Antona Simonetta Bonato Francesca Provantini Silvio Testa

Andrea Merola Ignazio Pavanini Guia Varotto Alberto Ticcò Luisella Romeo Anna Gagliardi Monica Sambo Adriano De Vita Roberto Ellero Cristina Pagan Rossana Vianello Christine Adam Giorgio Nardo Pierluigi Gasparini Lilli Olbi

Silvano Gosparini
Sergio Torcinovich
Edoardo Currà
Presidente AIPAI-Associazione Italiana per il Patrimonio Archeologico Industriale Franco Mancuso, già docente IUAV, Associazione AIPAI

Luca Zan Università di Bologna
Claudio Menichelli (Associazione AIPAI)
Renzo Scarpa
Luca Bianchetto
Paolo Peretti (Associazione Arzanà)
Pierangelo Campodonico (Genova, Museologo e storico marittimo) Gianni Darai
Pasquale Ventrice (Venezia, Rivista “Centro Studi Arsenale”)

Mirella Toso (Venezia, Rivista “Centro Studi Arsenale”) Fabio Santin (Venezia, Rivista “Centro Studi Arsenale”) Anna Alberati (Venezia, Rivista “Centro Studi Arsenale”) Collen McCann

Franca Simoli
Maurizio Vittoria
Valeria Boscolo
Giovanni Panella
Davide Gnola (Cesenatico, Presidente AMMM) Federica Varosio

Carlo Beltrame
Antonia Sciancalepore
Donatella Calabi
Antonio Rosso
Antonio Socal
Filippo Lovato
Alessandra Chemollo
Giovanni Sarpellon
Stefano Vinciguerra (Palermo, Soprintendenza del Mare, Regione Siciliana)) Maria Sirago (Napoli, storica)
Gian Piero Martino (Genova, già Ministero MIBACT))
Maurizio Daccà (Genova, Istiaen – Museo del Mare, Genova)
Paolo Sivelli (Milano, AVEV – Officine dell’Acqua)
Guido Rosato (Genova, Istiaen – già Ministero MIBACT)
Roberto Giacinti (Firenze, Istiaen)
Massimo Maresca (Napoli, Istiaen)
Fabio Malcovati (Milano, Presidente ASDEC)
Marco Bernocchi (Milano, Direttivo ASDEC)
Marco Bonzianigo (Milano, Direttivo ASDEC)
Alessandro Mazzoni – Direttivo ASDEC
Cristina Rapisardi – Direttivo ASDEC
Marco Soldati- Direttivo ASDEC
Marco Stoppani – Direttivo ASDEC
Alberto Villa – Direttivo ASDEC
Vittorio Pozzo – Direttivo ASDEC
Ferdinando Zanoletti (Milano, Museo della Barca Lariana)
Margherita Corrado (archeologa, Roma)
Roberto Guzzardi (FIBaS, Associazione Storie di Barche))
Riccardi Visintin (Udine)
Maria Luisa Nava (Roma, già Soprintendente Archeologo MIC)
Giampietro Pizzo (Venezia)
Gian Renzo Traversaro
Franco Schenkel (Venezia)
Alessandro Corti (Venezia, FIBaS)

Maria Carola Morozzo (Genova, FIBaS)
Laura Lobina (Venezia)
Tiziana Plebani (Venezia, Associazione Patto Venezia Consapevole) Marco Scurati
Elisabetta Xausa
Renata Mannise
Alessandra Regazzi, Consigliera di Municipalità, Venezia
Paolo Lugnan, Venezia
Carmelina Rubino, Trieste
Marina Rodinò, Venezia
Roberto Strozzi, Venezia
Francesco Pedrini, Venezia
Katia Zanetti, Venezia
Jacopo Piccini, Venezia

 
Per approfondimenti:
Italia Nostra
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