Ed. passata – IN per Venezia

ULTIME NEWS

Il 19 ottobre in programma la conferenza stampa su Torre Cardin (vai alla news)

La Sezione di Venezia con un comunicato del 31 luglio chiede le dimissioni di sindaco e giunta:  “l’amministrazione ha saputo soltanto continuare a vendere e svendere l’immagine della città”. (vai alla news)

Preoccupazioni per il “Palais de Lumiere” di Pierre Cardin. Sarà l’ulteriore sfregio a questa città patrimonio mondiale dell’umanità? (vai alla news)

Leggi l’articolo di Mario Pirani “LINEA DI CONFINE – L’arma letale per distruggere Venezia

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VENEZIA SENZA LAGUNA?

I NUOVI PROGETTI LA DISTRUGGERANNO

Turismo incontrollato, laguna devastata, palazzi storici svenduti, aree agricole cementificate, canali trasformati in autostrade del mare…

È un lungo e triste elenco quello che Italia Nostra è costretta a stilare sui mali che stanno minacciando irreversibilmente Venezia. Patrimonio mondiale dell’Umanità protetta dall’Unesco, città storica di ineguagliabile bellezza, la Serenissima è oggetto di attacchi senza precedenti nella storia. Tav, metropolitana sublagunare, porto off-shore, polo-logistico, grattacieli, alberghi di ogni tipo, centri commerciali. In palio c’è la mercificazione della città, destinata a diventare un parco divertimenti per turisti mordi e fuggi, con un centro soffocato da milioni di turisti e un hinterland che vuole far posto a progetti che stravolgeranno la natura e l’immagine della laguna.

I nuovi interventi che si profilano all’orizzonte, pianificati dalle ultime amministrazioni – ricorrendo spesso all’abuso dei commissari (Venezia è la città più commissariata d’Italia) che scavalcano le leggi vigenti – in accordo con privati che già gongolano per i lucrosi affari, costituiscono la più grande minaccia per Venezia che rischia di scomparire per sempre. Italia Nostra li ha selezionati e raccolti in un dossier. E lancia un allarme: salviamo Venezia, la città non potrà reggere questo tipo di attacchi, progetti che non tengono conto del delicato equilibrio della laguna, dei suoi fondali, delle sue barene, dei suoi ritmi che devono rimanere quelli della città poetica e romantica che tutto il mondo vuole vedere e trovare.

Ecco in breve nuovi progetti che le amministrazioni e i privati vogliono fare nella laguna di Venezia (scarica il pdf per leggere gli approfondimenti sui progetti a Venezia).

  • Uno dei più grandi porti off-shore del pianeta per il traffico merci. In laguna, di fronte a Venezia.
  • A Giare-Dogaletto è in progetto un nuovo polo logistico intermodale per il traffico di container, in una zona agricola di 4,6 ettari, sito di interesse comunitario (sic) sottoposto a vincoli paesaggistici dell’ex legge 1497 e tutelato da leggi regionali (Palav).
  • Le gondole? Roba vecchia e poi sono troppo piccole. A Fusina un nuovo terminal crocieristico per grandi navi lunghe 360 metri, a ridosso dei piccoli canali!
  • Il nuovo palazzo del cinema al Lido di Venezia? Non si farà mai. Al suo posto l’ennesima speculazione immobiliare a vantaggio dei privati
  • Marghera? Si lascia morire… per poi costruire Tessera City su terreni agricoli
  • La laguna devastata! Realizzazione della TAV e della Metropolitana Sublagunare
  • Una discarica illegale in piena laguna! Piena di rifiuti tossici.
  • E infine il turismo… gioia e dolore di Venezia!

Questi sono i progetti sul tavolo che pongono la Laguna di Venezia ‘sotto attacco’, opere di così ampia portata per cui si può sostenere che Venezia sia sull’orlo di trasformazioni radicali e irreversibili. Esse si pongono sulla scia delle grandi trasformazioni operate nei due secoli passati che hanno intaccato il patrimonio di base della Laguna, a cominciare dalla sua estensione, ridotta di un terzo (450 chilometri quadrati attuali). Il MoSE è l’ultima, obsoleta manifestazione di tale miope modo di affrontare i problemi della Laguna, che interviene sugli effetti e non sulle cause, e anzi contribuisce grandemente ad aumentarne lo squilibrio (senza entrare in dettaglio è opportuno ricordare che solo innalzando i fondali e aumentando le scabrosità delle tre bocche di porto è possibile ridurre tutte le maree di circa 27 cm, dati Cnr).

Con il MoSE e le devastanti opere elencate sopra l’artificio sarà completato: turisti in luogo di abitanti, barene artificiali in sostituzione di quelle scomparse, bacino lagunare – con il suo preziosissimo ecosistema – sostituito da una baia marina, il tutto ritmato dalle aperture (poche) del MoSE, per simulare una città e un ambiente perduti.

Leggi le proposte per Venezia

Dossier su Venezia:

Il turismo incontrollato

Venezia città sotto attacco

Venezia senza laguna

TAV: la tratta Venezia-Trieste

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Presidio contro il PAT di Venezia il 22 luglio 2011

Rassegna stampa estera

Italia Nostra scrive all’UNESCO

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Per informazioni e interviste:
ITALIA NOSTRA – Ufficio stampa nazionale
Maria Grazia Vernuccio
cell. + 39 335.1282864 – mariagrazia.vernuccio@gmail.com
Italia Nostra
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