Giovedì 11 luglio incontro al Parlamento per ridiscutere il Disegno di legge sul recupero del patrimonio ferroviario in abbandono.
Venerdì 12 luglio dal Consiglio d’Europa menzione speciale al progetto “Le Ferrovie delle Meraviglie” presentato da CO.MO.DO. e sostenuto da Italia Nostra per la valorizzazione delle ferrovie dismesse
Le “ferrovie dimenticate” nel nostro Paese diventano “ferrovie delle meraviglie”, un libro e un progetto della Confederazione per la Mobilità Dolce (CO.MO.DO.) che “per aver da più di un decennio operato per il recupero e la valorizzazione di tracciati ferroviari dismessi” il Consiglio d’Europa premierà con una menzione speciale del Premio del Paesaggio 2012-2013 venerdì 12 luglio a Roma presso la sala convegni “Santa Marta del Collegio Romano”. Ma non solo. Domani, giovedì 11 luglio alle ore 15.45 alla Camera dei Deputati, il patrimonio ferroviario in abbandono e la realizzazione di una rete della mobilità dolce sarà il tema al centro dell’incontro in cui alcuni onorevoli del PD tra cui Giovanna Sanna (Commissione Ambiente), Luigi Famiglietti (Commissione Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e interni) e Giuseppe Barretta (Sottosegretario alla Giustizia) insieme ai rappresentanti di alcune associazioni tra cui Confederazione della Mobilità Dolce Co.Mo.Do., Italia Nostra, FIAB, Legambiente, parleranno del Disegno di legge N. 3629 della passata XVI Legislatura.
Alla cerimonia del 12 luglio, dove saranno annunciati i progetti italiani selezionati, per Italia Nostra sarà presente Massimo Bottini, consigliere di Italia Nostra, uno dei responsabili di Co.Mo.Do. e autore del libro “Le Ferrovie delle Meraviglie”. “Il riconoscimento a “Le Ferrovie delle Meraviglie” di CO.MO.DO, di cui Italia Nostra fa parte, – afferma Bottini – sottolinea l’importanza che la Commissione del Premio del Paesaggio del Consiglio d’Europa ha attribuito ad un progetto che, attraverso un patrimonio nazionale costituito da oltre 6.400 chilometri di binari dismessi, punta al riutilizzo di queste tratte particolari delle ferrovie italiane, alla valorizzazione del paesaggio cui esse appartengono e alla promozione di un turismo lento ed ecosostenibile. Un obiettivo che Italia Nostra persegue da oltre un decennio attraverso la manifestazione nazionale Ferrovie dimenticate che ogni anno coinvolge migliaia di persone dal Nord al Sud del Paese permettendo di scoprire comunità e paesaggi spesso raggiungibili solo attraverso queste vecchie tratte”.
“In tutta la nostra penisola – racconta Bottini -, due secoli fa, furono costruiti chilometri e chilometri di linee ferroviarie , furono solcate colline, bucate montagne, un gran numero di quelle linee non furono mai percorse da alcun treno, altre furono attive per un lasso di tempo limitato ed altre ancora lo furono per più anni. L’orografia del territorio ne è stata segnata profondamente e il reticolo ferroviario “dimenticato” è diventato paesaggio.
Co.Mo.Do., attraverso le Giornate nazionali delle ferrovie dimenticate, ha censito decine e decine di piccole realtà associative, volontaristiche, movimenti di persone negli angoli più nascosti del Paese, che si battono per un vecchio viadotto, per una locomotiva, per un pezzo di binario in disuso. Non si battono per una piccola cosa, ma si battono per conservare la nostra memoria. Vale la pena fare emergere queste realtà. Questo libro serve a produrre conoscenza, in questo caso a ricordare ciò che è stato “dimenticato”, un risveglio di consapevolezza che è sì un po’ malinconico ma che traccia un via futura possibile ed attuabile da percorrere. Alcuni capitoli infatti riguardano i migliori esempi di recupero di ex-ferrovie finora realizzati in Italia”.
La legge Finanziaria del 2008 nell’ambito delle politiche per la mobilità sostenibile, infatti, ha stanziato un fondo di 2 milioni di Euro per il recupero di alcuni tracciati ferroviari in disuso e per la loro trasformazione in piste ciclo-pedonali. Le linee interessate sono le seguenti: Voghera-Varzi (Lombardia), Ospedaletti-Sanremo (Liguria), Rimini-Novafeltria (Emilia Romagna), Treviso-Ostiglia (Veneto), Fermo-Amandola (Marche), Spoleto-Norcia (Umbria), Paliano-Fiuggi e Capranica-Civitavecchia (Lazio), Sicignano-Lagonegro (Campania), Gioia del Colle-Palagiano (Puglia), Lagonegro-Castrovillari (Calabria), Val d’Anapo (Sicilia), San Gavino-Montevecchio (Sardegna) per un totale di circa 400 km.
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