Italia Nostra

Data: 28 Agosto 2019

Giù le mani dalla sabbia della Sicilia

Sicilia: razzia di inerti per l’edilizia ad uso e consumo di altri Stati d’Europa. 700.000 tonnellate di sabbia siciliana per edificare il mare a Montecarlo

Lo scorso 8 Agosto, l’Assessore al Territorio della Regione Sicilia, Salvatore Cordaro, con proprio decreto ha dichiarato concluso con esito negativo il procedimento di VIA relativo al progetto: “Prelievo di sabbie relitte profonde in sito di cui alla CDM n. 291/2010“, presentato dalla Società “ARENARIA srl “con sede in Bologna. Purtroppo, però, pare che la società concessionaria bolognese abbia intenzione di ricorrere contro il provvedimento e, dunque, la grave minaccia alle coste tirreniche della Sicilia non è scongiurata in modo definitivo.

Ma a cosa serve tutta questa sabbia? A Montecarlo stanno espandendo la città a spese del mare, per costruire nuovi residence per miliardari, alcuni dei quali progettati da Renzo Piano. La nuova penisola residenziale, vera e propria speculazione edilizia che vede coinvolto anche il Principe Alberto, sorgerà su enormi cassoni di cemento armato realizzati sui fondali del mare antistante la città. Questi cassoni devono essere riempiti di una enorme quantità di sabbia che costituirà il substrato su cui sorgeranno i nuovi edifici. La sabbia necessaria a riempire i cassoni rischia di essere, quindi, tolta dalle coste e dai fondali della Sicilia settentrionale e portata per nave fino a Montecarlo. Secondo alcuni ambientalisti francesi, il progetto decennale da 2mld di euro, comporta la distruzione del breve tratto di bassi fondali (già l’80% dei fondali monegaschi fino a 10 metri sono stati devastati da precedenti estensioni a mare) appena fuori dalla linea di costa monegasca. Non una parola sui danni ai siti di prelievo.

Il prelievo della sabbia siciliana, per dimensioni e impatto, avrebbe dovuto essere valutato anche in un dibattito pubblico, mai avvenuto. Si ricorda che la sabbia è patrimonio indisponibile dello Stato, protetta da una severa normativa la cui violazione è sottoposta sanzioni penali. La sabbia è un vero e proprio ecosistema, popolato da una moltitudine di specie, anche rare o rarissime.  Da ciò derivano potenziali severi impatti non solo sul sistema idrogeologico delle coste e dei fondali ad esse prossime, ma anche sull’economia legata soprattutto alla piccola pesca dei borghi marinari della costa.

«Tra l’altro, abbiamo seri dubbi che la sabbia siciliana possa essere utilizzata per riempire i cassoni su cui dovrebbero sorgere i nuovi piazzali e edifici,» spiega Giovanni Damiani, Consigliere Nazionale di Italia Nostra. «Infatti il riempimento dei cassoni di siffatta specificità di destinazione, è attuato comunemente in tutta Europa e in Italia, con materiale di risulta dei dragaggi dei porti; si tratta di ingentissime quantità di materiale che deve essere periodicamente cavato per mantenere la profondità di pescaggio per le  navi e essere sistemato da qualche parte. Siccome tale materiale è generalmente contaminato e quindi inadatto al ripascimento delle spiagge soggette a erosione, è ammesso soltanto lo smaltimento sotto forma di riuso come basamento riempitivo, purché effettuato in isolamento ambientale, entro cassoni di cemento armato. Le sabbie siciliane sono invece pregiate, del valore anche di 70 o 100 euro a metro cubo (senza contare i costi del trasporto) che potrebbero quindi essere utilizzate per creare arenili extra-lusso nel Principato di Monaco. Monaco ha un’infinità di alternative per riempire quei cassoni, lasci stare la Sicilia e tutte le altre sabbie di pregio, ovunque si trovino

«Se tale prelievo di sabbie dovesse avvenire, l’erosione comprometterà arenili di località quali Campofelice, Lascari, Cefalù, Pollina ed altre, non più alimentati dai sedimenti e dalle sabbie trasportati dalle correnti prevalenti, che lì corrono da Ovest verso Est, con gravi danni sia ambientali che economici non valutati e non quantificabili. Che nessuno risarcirà. L’economia locale fondata sul turismo e sulla piccola pesca sarà messa in ginocchio» è il grido dall’allarme lanciato da ITALIA NOSTRA Sicilia.

Tutto questo per far guadagnare qualche miliardario e lavorare qualche archistar. I Siciliani non meritano di subire tale scempio.

Mariarita Signorini – Presidente Italia Nostra

Leandro Janni – Presidente Italia Nostra Sicilia

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