Italia Nostra

Data: 6 Aprile 2021

I porti italiani e le dinamiche in atto: tra fragilità di sistema e ZES, Italia Nostra propone un osservatorio

Il convegno nazionale dedicato ai Porti, realizzato da Italia Nostra assieme all’Università Mediterranea di Reggio Calabria, Svimez, Conferenza dei Presidenti delle Accademie Belle arti, Autorità del Sistema portuale del Mare Jonio lo scorso 2 aprile, ha avviato una approfondita analisi su problematiche, di estrema attualità, che investono non solo le città portuali ma interi territori che gravitano intorno alle economie costiere. Il gigantismo delle navi e le necessità indotte dalla commercializzazione delle merci a livello globale hanno imposto regole che disegnano nuove geografie e dinamiche della portualità europea e italiana. Le città portuali, e in generale le coste italiane, già fragili a causa dall’eccessivo consumo di suolo e per l’erosione, potranno, nel futuro, avere nuovi contraccolpi con la perdita di competitività soprattutto dei piccoli e medi porti che assolvono al compito di collegare ampie zone, anche interne, alle economie costiere.

Maria Gioia Sforza, consigliere nazionale di Italia Nostra, segnala la necessità di costituire un ”Osservatorio di Città Porti Territorio” già partito in Puglia con una iniziativa di Italia Nostra del 28 ottobre dello scorso anno a Manfredonia, amministrazione commissariata per mafia, con l’obiettivo di tutelare i beni culturali presenti nel territorio dei porti e di controllare che non si trasferiscano industrie in avanzato stadio di precarietà finanziaria al fine di sfruttare le opportunità fiscali stabilite per le aree svantaggiate del Mezzogiorno dalle direttive europee e come stabilito dalla istituzione delle ZES dal d.gl. 91/2017.

La prof.ssa Maria Adele Teti, che coordina il progetto e ha moderato tutto il convegno, ha informato i presenti che si avvieranno i lavori di un gruppo di ricerca, un Osservatorio sulle città portuali e le aree costiere, composta dai soci di Italia Nostra interessati al problema, da esperti e anche da portatori di interessi a vario titolo.

Tra gli intervenuti, il Prof. Rosario Pavia Ord. di Urbanistica e Presidente Commissione Inu Porti, si è soffermato sul rapporto tra Comuni e Autorità Portuali di Sistema nell’ambito della pianificazione delle aree periportuali e di frangia; il prof. Domenico Gattuso, Prof. Ord. di Trasporti, ha relazionato sulle dinamiche logistiche dell’area adriatica e jonica; Giuseppe Soriero, del CDA della Svimez  e presidente della Conferenza dei Presidenti delle Accademie di Belle Arti, sulle future potenzialità delle Zone Economiche Speciali del Mezzogiorno; mentre Antonella Caroli, consigliere nazionale di Italia Nostra, e già segretario Generale del Porto di Trieste, si è soffermata sulle prospettive di sviluppo del porto, quale polo tecnologico e grande porto Hub europeo, che, a causa del gigantismo delle navi, deve adeguare tecnicamente le strutture con opere invasive, sulla terraferma e a mare: una necessità che confligge con la morfologia delle coste italiane estremamente frastagliate. Infine, Sergio Prete, presidente dell’Autorità di Sistema del Mare Jonio si è soffermato sui progetti di Waterfront che vedono impegnati sia il Comune di Taranto che l’ASP.

Il socio del direttivo della sezione di Italia Nostra Venezia, Stefano Boato, ha informato l’assemblea in merito al progetto di nuovi lavori e scavi nel porto di Marghera, che rischiano di alterare la già fragile struttura della Laguna di Venezia. I convenuti, all’unanimità si attiveranno per chiedere delucidazioni al Ministro competente al fine di richiedere verifiche rigorose sulla invasività delle strutture progettate. Intervenuta anche l’On. Deputata del Movimento 5 Stelle, Francesca Troiano, che si è impegnata ad effettuare una interrogazione al Ministro competente.

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photo credits by ansa.it

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